Il programma di Sarraut

Il programma di Sarraut Il programma di Sarraut Pace air interno eall^estero « Sforzo diplomatico per facilitare ed affrettare, sotto F egida della Lega e con spirito di amichevole comprensione, il regolamento del conflitto itajo-etiopico » Parigi, 30 notte. ImSarraut ha letto oggi alla Ca- jnmera l'attesa dichiarazione mini- ; csteriale confermando il proposito i lattribuitogli di tenere il proprio;tGabinetto quanto più possibile e- ! cstraneo alla lotta dei partiti, ma!daggiungendo di non volere però ineludere alcuno dei gravi compitilespettanti al Governo in questa fi-jdne di legislatura. ' aDelle realtà imperiose ci pre- amono — ha detto il Presidente del Consiglio. — Troppi problemi ansiosi assediano da ogni parte in i fquesto Paese la potenza pubblica1 che non può rimettersi passiva¬ tsmente per la loro soluzione aglilHeffetti tardivi di una elezione ge- J nnerale. Noi non abbiamo il diritto in nessun campo di aggiornare alcuno sforzo ». Pace e sicurezza collettiva E qui, dopo avere espresso brevemente l'intenzione del Governo di lottare contro la crisi economica e per la difesa del franco, l'oratore ha continuato: «: La Francia desidera anzitutto la sicurezza e la pace. Noi vo zpfsslicsalcvgliamo assicurare l'una e l'altra ! pcon un'azione sempre vigilante di j pdifesa nazionale e con uno sforzo dsempre continuo di cooperazione | Fìnternazionale. Nelle nostre rela-1 tzioni con resterò il Governo inten- de continua re fermamente la politica alla quale da quasi venti anni il nostro Paese si e consacrato sotto il segno invariabile di questi due postulati: mantenimento della pace col rispetto degli impegni internazionali e sviluppo della sicurezza collettiva secondo i principii della Società delle Nazioni. Il Governo si sforzerà con la sua. azione diplomatica di favorire tutto quello che può facilitare e affrettare, _sotto l'egida del spirito ne, il regolamento del conflitto ita lo-etiopico e la cessazione delle ostilità crudelmente micidiali. HddgdlalslNorganismo di'Ginevra e con uno ! pinto di amichevole comp^ Tutti i suoi sforzi tenderanno I pure a conservare alla comunità Ieuropea i benefici delle nostre amicizie e dei nostri patti di assi- j stenza che non hanno altro obici-!tivo che il mantenimento e l'or-iganizzazionc della pace nella cor-inice della Società delle Nazioni, I sia che si tratti del Belgio, della ; Piccola Intesa, dell'Italia, della j Polonia. dell'Unione Sovietica o, dell'Inghilterra il cui accordo con la Francia è per l'Europa garanzia essenziale della pace. E' pure su questo piano di larga com prensione europea che la buona nfsflfSa^nt aTc^rt re tutte le altre volontà pacifiche, al primo posto delle quali il Paese francese spera sinceramente tro- vare quella della Germania. iI a nnr-n rivilp Ld (JdLL UVIItJ j E qui, passando alla politica interna e alludendo al problema delle Leghe, Sarraut ha concluso: •.. Ma questo insieme di sicuroz-ze interne ed estere, il lavoro^ di restaurazione economica, la salvaguardia dcl nostro credito finanziario, la garanzia della no cile nel rispetto dell'ordine pub blico e nella tranquillità nella pubblica via le condizioni morali e materiali degli indispensabili raddrizzamenti. E' appunto perchè è l'interesse supcriore della Francia che impone questa pace civica, impone alla potenza pubblica, sola investita di autorità, sola padrona delle l'orzo legali che hanno la missione di assicurarla, il dovere di vietare a chiunque il turbamento di questa pace e di colpire con le anni della legge chiunque insorgesse contro di essa. E' questo un dovere al quale il Governo, sicuro dell'appoggio del Paese repubblicano, non può venir meno in nessuna circostanza. Ma esso esprime la sua fiducia nella Nazione intera, la cui calma profonda ci e nel tempo stesso un esempio e una lezione per scartare le avventure che farebbero nascere da un disordine interno il pericolo stesso alle sue frontiere. Esso fa appello al civismo di tutti i francesi, alla saggezza dei più vecchi come alla fede di una gioventù inquieta dcl suo destino ma che l'assicurerà nella misura in cui noi saliremo aprire, come è necessario, alla sua intelligenza e al suo lavorovie più certe e orizzonti più ampi >/. Dopo la lettura .della dichiara zione mini stra indipendenza nazionale nella pace internazionale, tutto questo suppone essenzialmente fra noi una pace civica, la disciplina di tutti, la sovranità delle leggi del- la Repubblica, l'accordo cosciente di un Paese che non può trovaresteriaie Sarraut accettòla discussione immediata delle in terpellanze accumulatesi in questgiorni sul tavolo della Camera in numero di oltre 60. ma di cui fortunatamente la Presidenza della Assemblea era riuscita a far ritirare una buona parte. L'attacco dell'opposizione Fa i primi a prendere la parola furono gli onorevoli Laurent e Franklin-Bouillon, entrambi in nome dell'opposizione, Violento sopratutto il discorso dcl secondo iquale fece il processo degli attacchi a Lavai, dicendo che attraverso costui le sinistre franceshanno voluto colpire Mussolini, criticando acerbamente la politica estera fatta in passato dai radicali tanto verso la Germaniaquanto verso l'Inghilterra. L'oratore se la prese in particolare conHerriot. circostanza che dovevapermettere a quest'ultimo di salire alla tribuna e di pronunciareuna lunga orazione prò doma rendendo ai Governo j| servizio, nonsappiamo quanto gradito, di fareapplaudire rumorosamente subanchi delle sinistre un prograra ma di politica estera che non ha ulla di comune con quello della dihiarazione ministeriale nella quae, come il lettore ha potuto noare da sè, tanto il problema del onflitto etiopico quanto quello ei rapporti con la Germania sono stati trattati con moderazione senso di equilibrio, non escludendo neppure una frase cordiale all'indirizzo dell'Italia e un'altra all'indirizzò della Germania, men- ~nr„ T...-, ., ile nessuna speciale menzione è stata fatta per esempio del Patto Ho sempre lottato — disse Hcrriot — Per l'arbitrato inter nazionale. Mi sono sempre sfor zato infatti di realizzare queste parole di Pascal: « Bisogna che la orza sia giusta e che la giustizia sia forte », Ma sarebbe stato giuto di lasciare oggi attaccare queli che sono rimasti fedeli ad una dea di giustizia e a un'idea francese ? Ci si è rimproverato di essere italofobi. Quelli dei nostri avversari che ci accusano di mae azioni sono i primi ad esserne capaci. Delle piacevolezze che non voglio qualificare sono state ap- plicate al popolo etiopico. L'Etiopia è stata ammessa alla Società delle Nazioni per il tramite della Francia e dell'Italia. Rappresentanrio allora a Ginevra la Francia Henry De Jouvenel diceva: «Quan do si è in presenza di un Paese debole, anche se 6 un paese negro, vi sono due politiche: quella della conquista o quella della colaborazione. IV ex - Ambasciatore aveva scelto la seconda. Il più belo dei sentimenti francesi è il rispetto della parola data. L'articolo 10 del Patto della Società delle Nazioni riconosce l'indipendenza di tutti gli Stati. Quel documento UdescstniMtescEscmporta la firma della Francia. Io;zj^P'1^0 con sdegno gli attacchi ;M Psanrimangono fedeli allo spirito del Patto. Io difendo le istituzioni internazionali. Si sono visti nel 1870 Su inconvenienti dei negoziati segreti. Io persisto a credere che la sicurezza collettiva costituisce la ,timigliore garanzia di pace. Questa | Gidea, difesa da tutti i Governi:,.,francesi, è stata approvata a Gi-\nnevra successivamente da tutti i1 popoli. Solo le concezioni della diplomazia moderna potranno, aldi là dei tradizionali mercanteggiamenti, impedire l'applicazione della legge della jungla ». Un retore pericoloso Le dichiarazioni di Herriot sca tenarono un uragano di applausi } ^ dcl ***** rivelando una cosa che, d altron de. già si sapeva, e cioè che le idee prudenti e temperate del gabinctto Sarraut non sono affatto quelle della sua pretesa maggio- ranza. Le idee del Fronte popo- lare, formazione di battaglia de stinata alle elezioni, sono quelle che ha espresso il sindaco di Lio ne, il quale, col suo successo odierno, ha voluto prendersi la inPsminfiuNndtaducaNin! dI rivincita di non esser più mini-\estro di Stato, ne presidente del,te Partito radicale, nè presidente del l gruppo parlamentare. ff «Non ho cariche di nessun gc-\r nere — sembrò voler dire l'orato-[p ,.c _ ma no u partito con me e\l se volessi nessuno meglio di mes\saprebbe risp0nderc all'attesai tdella democrazia social-massoni- '< dca di Francia e di Navarra ». PQùcsta è, indubbiamente, la ve- Ulita, ma questa è anche la prova ccile Herriot rimane un uomo ve-<dricolosoì l'uomo più pericoloso che ! rannoveri oggi la Francia. E il i tbuon senso obbliga a concludere ldche. persistendo nella loro oppo-1 sizione al gabinetto attuale le de- ; tstre francesi sotto pretesto dijivendicare Lavai potrebbero be- j nissimo aprire la strada, prima oi edopo le elezioni, a un gabinetto | iHerriot. il quale precipiterà in- Rfallibilmer.ee la Francia e l'Euro- [pa nel baratro. \v^itliazinnP inrprta \uiiuaLiuiiv iiiu^i io Vedremo domani continuando|sla discussione in quale misura Sarraut. il quale devo prendere la parola per rispondere agli interpellanti, riterrà necessario associarsi alle dichiarazioni dì Herriot per ottenere compatti i voti delle sinistre c sfuggile cosi alle conseguenze delle ostilità dei gruppi moderati che sembrano voler fare il possibile per respingerlo nelle braccia di Leon Blum. invece di confermarlo appoggiane ò 'dolo nelle sue buone disposizioni anc n a e l i c a a Oggi, verso la fine della seduta iche fon. Vallai, pigliando la parola in uno dei gruppi di destra, hha annunciato l'intenzione di " vo tare contro il Ministero. Il voto sulle interpellanze interverrà domani sera. Il gabinetto a quanto si ritiene, otterrà la fiducia, ma sino a questo momento, data l'indecisione dei gruppi maggiori della Camera, non e possibile dire esattamente chi gliel'accorderà. Se i pronostici dell'ultima ora indicheranno voti contrari sulla destra, i socialisti marceranno a fondo in favore de) Ministero c questo raccoglierà una maggioranza di un centinaio di vnti; se sulla destra invece, al momento decisivo, gli umori risulteranno migliori, i socialisti preferiranno astenersi ed in tal caso il governo avrà una maggioranza d 'n una ventina di voti af massimo. a Superfluo dire che una maggio - ranza di pochi voti, ma impronta e'ta sul centro sarebbe preferibile - ad una grossa maggioranza forni- n ta tutta dalle sinistre di cui il Ga- e binetto finirebbe con essere prigio- ilmero pur non volendolo. _ - C. P.

Persone citate: Francia Henry De Jouvenel, Franklin-bouillon, Herriot, Leon Blum, Mussolini, Navarra, Piccola Intesa, Quan