Fiera protesta di Guglielmo Marconi contro l'ingiustizia e l'arbitrio del consesso ginevrino
Fiera protesta di Guglielmo Marconi contro l'ingiustizia e l'arbitrio del consesso ginevrino SOLENNE ADUNANZA DELL'ACCADEMIA D'ITALIA Fiera protesta di Guglielmo Marconi contro l'ingiustizia e l'arbitrio del consesso ginevrino Roma, 20 notte. ,Ieri. 10 gennaio, si è riunita ini ordinaria adunanza generale la,reale Accademia d'Italia, sotto la : presidenza di S. E. Guglielmo ! ^,.„„„ „„=c,„„fi „h (Marconi Erano presenti gli acca- !domici: Luzio, Panzini, Pirandello, iGiordano, Bottazzi, Canonica, For- imichi, Romagnoli, Volpe, Dainel- ]li, Coppola, Brasini, Piacentini, jVallauri, Paravano, Fermi, Gui- idi, Tito, Novaro, Anzilotti, Bazza- lni. De Blasi, Faribeni, Tucci, Pa- [li n- Vis t r> scarella, Ojetti, Jannaccone, Bon-tempelli, Romanelli, Giordani, Be- jnini, Riccobono, Crocco, Bertoni,Do Stefani, Selva, Patetta, Care-na, Pettazzoni, Giovannoni. Ron- doni. Teneva il resoconto della se- duta il Cancelliere Marpicati. Prima di procedere alla discussione dei vari punti dell'ordine del giorno, il presidente ha pronunziato le seguenti parole: «Illustri colleghi: so di farmi interprete del vostro unanime sentimento, consentendo che precedalo al nostro consueto lavoro alcune dichiarazioni circa le vicen- de politiche dell'ora che volge. Di-sciplinati dall'arte e dalla scienza,■ipli; . a scrutare i fatti umani con sguardo sereno, non abbiamo certo soltanto il diruto, ma il dovere di esprimere il nostro giudizio su quanto avviene all'estero ai danni dell'Italia. E' ben sorprendente che. uno Stato come l'Italia, madre in ogni tempo di civiltà, venga accusato di essere aggressore per una di quelle imprese coloniali, le quali, pur detcrminate da necessità imperiose di difesa, e di espansione, sono state e soìio titolo di onore delle più grandi nazioni di Europa. E per l'Italia non poteva essere più oltre differito il tempo della giustizia, di quella superiore giustizia che l'alto senno del nostro Re, or non è molto, invocava inaugurando la nuova sede della Università di Roma. Per la prima volta, nella storia del mondo, un consesso internazionale, ideato per ■ promuovere la pace fra le Nazioni, si arroga l'arbitrio di punire uno Stato libero e sovrano con sanzioni economiche, e lo minaccia . di provvedimenti anche più gravi, forse col segreto intento di spingerlo ad atti 'di esasperazione. «Nell'Italia d'oggi, condannata con metodi nuovissimi, non viene ■forse anche condannala tutta la millenaria tradizione italica, fondamento ed elemento costante della civiltà dell'Europa f Altra colpa l'Italia di oggi non ha, fuori di quella di cercare ancoru norma e luce negli ammaestramenti dell'antica Roma e di non dimenticare le lezioni più recenti di altri Imperi pervenuti alla prosperità e alla potenza. Quanto oggi avviene ai danni dell'Italia, per via di ingiurioso esperimento, il primo che siasi tentato nei tre non pacificlustri della Società delle Nazionicostituirà lo stupore della storia che i posteri scriveranno. « E' considerata prova di scarsoproseguirà serenamente nella via indicata dal Duce. patriottismo oltre.Manica prende-re le difese del buon diritto dell'Italia. L'opinione pubblica britannica, e non solo britannica, cè avversa e si rifiuta di essere illuminata. A ine non è stato concesso in Inghilterra di parlare alla radio e di onestamente esporral pubi/lieo inglese le ragioni della mia Patria, benché l'Inghilterra sil',, sanpi'e vantata di concedere atutti libertà di parola. Dinanzi apartito preso, e cioè all'ingiustiziac'è solo da perdurare, nella: certezza che la verità e il buon sensotrionferanno alla fine fatalmenteE il popolo italiano, forte, tratimimo, sicuro, perdurerà e prose« Dopo queste semplici constaricidi!' d'indole generale, prego colleahi Volpe, Destefani, DainellOjet'ti, Coppola, di voler agqiun(iere quei dati e quegli argomenti chessi sapranno trarre dalla loro speculle competenza». L'assemblea ha salutato le parole del suo presidente con unanime calorosa manifestazione di solidarietà. Parlano quindi, sopra ldichiarazioni del presidente^.accademici Volpe. Destefani, Daiirelli, Ojetti, Coppola. Tutte le dichiarazioni sono state seguite cola più viva attenzione ed accoltdagli accademici con schiette mainfestazioni di plauso
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