Alla frontiera tra il Sudan e l'Etiopia non è prudente che un italiano si avvicini... di Mario Bassi

Alla frontiera tra il Sudan e l'Etiopia non è prudente che un italiano si avvicini... Alla frontiera tra il Sudan e l'Etiopia non è prudente che un italiano si avvicini... (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) CARTUM, dicembre. Quando mi presentai alla Sudan Agency, al Cairo, per chiedere 'autorizzazione di venire qua, va adqrrie persone, e non destituite di ati-ìttorità, mi avevano prevenuto che cavrei incontrato le peggiori dtffi-\dcolta, da parte delle autorità an glo-eyiziane — ma leggi, inglesi, senz'altro, — se non un semplice netto rifiuto. E vii citavano esempi; e mi riferivano d'un collega, giornalista italiano, ch'era stato costretto a rinunciare; d'un altro, cui era stato concesso d'arrivare vudla Cartùm, esclusivamente, sostare\8non oltre le quarantott'ore, senza\a,,oni..a r1,.ll.t MHZ, o /m-im >•/> Uirìiv- pAsaccslscuscire dalla città, e tornare indietro. No, no: un giornalista italiano al Sudan, gl'Ini, lesi, in questo momento, non ce lo volevano; e dovevano avere le loro brave ragioni. Si spostavano truppe, laggiù, truppe indiane, probabilmente, sbarcate a Porto Sudan; si preparava... Che cosa si preparava ? Se gl'Inglesi avessero, abbiano le loro brave ragioni, perchè un giornalista italiano non cacci troppo il naso in quello ch'essi fanno, o non fanno, qua al Sudan, confesso che non l'ho ancora capito. Mi spiegherò. Ma intanto ho sperimentato, una volta di più, che conviene accogliere i discorsi della qente, e precisioni e consigli, con, sempre un ragguardevole bene-j fido d'inventario; e preoccupar- ! fsene appena, come d'un indizici d'una messa in guardia, se capitigil caso; e niente più. . 1 r—AUn saggio avvertimento Andni alla Sudan Agency, rire- dvitto da un paio di funzionari, con.la composta dignità britannica.\Tornassi due giorni dopo, che lo stesso capo dell'ufficio, momentaneamente assente, si sarebbe fatto un piacere di conoscermi. Torno, alla data fissata; sono introdottoYdai capo dell'ufficio. Cortesia cor-1retta, non scevra di una certa cordialità: lo stile del coloniale inglese, che in genere è un tipo simpatico, comprensivo e sbrigativo. Discorriamo un poco; io m'informo del Sudan; lui s'informa espli diamente di me: che scopo il mio viaggio, se fossi mai stato al Su , w ......che cosa fare, tornare per la stessa, strada, o proseguire, dove.,Bselu-\dàn, se ero ufficiale dell'esercito] italiano, — nuturulmente, che lo]ero; e avevo combattuto qnella^grande guerra, riuscita soprat-\tutto e straordinariamente a prò-,fitto dell'impero inglese; — e con che mezzi avrei viaggiato, e quan-\to avevo intenzione di fermarmi,-so però ogni tono inquisitorio elmeri che benevolo: una conversa- ! zione amichevole, con inframesseìl'offerta del caffè, della sigaretta A qualche divagazione su argomenti] diversi. Conclusione: tutto stava \ bene; io avrei avuto il mio visto regolare sul passaporto. C'erano .resti-Rioni! No, non ce n'erano; a'di quella gente, di là, turbolenta e\malintenzionata, dovevo rendermi]conto, non era il caso. Avrei po- ; tufo eventualmente proseguire per]esclusione di certi distretti dì frati tieru, quella benedetta frontiera verso l'Abissinia, dove il mio interlocutore mi sconsigliava di recarmi, dove probabilmente le autorità militari non avrebbero permesso mi recassi. Oh, non per altro che per iscrupolo della mia incolumità personale: un italiano, proprio sulla frontiera etiopica, dove così facili e frequenti gli sconfinamenti, l'Uganda, il Kenya! arrivare nella Somalia Italiana, eventualmente, seguendo un tale itinerariot Per questo decìderebbero le singole autorità locali. Ali right. Cosi ebbi il mio visto; così sono arrivato tranquillamente nel Sudan, qua a Cartitnt. Ma qua ritrovo, e più insistenti quelle voci di allarme, di preparativi militari, concentramenti dì j truppe, spedizioni in vista... Che\cosa c'è di vero! Confesso can-:didamente di non saperlo, di rion\volle una raccomandazione: — Vi prego soltanto: non mandate al vostro giornale notizie allarmistiche, particolarmente dal 8umii Non vorremmo nascessero apprensioni ingiustificate, fossero . • ' ' poterlo ancora sapere. \Il mio capo d'ufficio della Sudan j Agency. al Cairo, congedandomi,]benignamente impartirmi'svisati fatti normali. Nè si spiegò di più. Ma io voglio attenermi a quel suggerimento, che da qualsissia motivo ispirato, consiste d'indubbia sostanzialeIsaggezza. E non m'impanco con \ le voci correnti, finché mi restiti'sole voci. Aspetto, a comuni-] carvi qualche cosa, d'aver appu-\ „ "'f'"1 * terra- su cui e ftà, sulla, ^°»rf« azzurro Poco oltre, circa gJJJjJ^ BolhBianoo;°e ÌHdÌ"in-\ . ' sieme rato un che di concreto, o almeno indicazioni precise, Le tre città nilotiche E intanto mi visito questa Cartùm, anzi — El Khartùm: — che in arabo significa — proboscide A— e si riferirebbe alla forma della ■ sita la del Nilo' Azzurro. Poco oltre, circa un Cj„. | formano il Nilo. E subito-dalla confluenza, sulla destra del'.Nilo, sorge l'altra città, di Om-1durman. Di qua invece, sulla spon da. destra del Nilo Azzurro, e pre-.cisamente di faccia a Cartùm, 1ro-]viamo la città diHalfàja, delta anche Cartùm Nord. Un grandioso ponte di ferro, gettato sul Nilo Azzurro, collega Cartùm con Hal- Yfàja; e un altro, anche più grondioso, valica il Nilo, davanti a Om . durman, m corrispondenza della ,,„i,„,^ ....... gxon dell'Africa; e quindicimila a Hàlfàja, o Cartùm Nord, ch'è ilLstrada, che si svolge per un sei, chilometri, da Cartùm, appunto, a Omdurman. Poi, attorno ai tre] centri urbani, si raccolgono vii-] laggi di varie genti sudanesi, co-' stilliti di misere capanne e barac-' che, notevolmente popolosi. Per ili complesso, Cartùm, Omdurman,' Halfàja. e i villaggi, si può calcolare sopra ai duecentomila abi-\ tanti; dei quali circa cinquanta-] mila a Cartùm; e oltre centomila a Omdurman, la città santa dellMahdi, l'agglomerato indigeno più. importante del Sudan, e tra t mag- lporto fluviale, dove approdano i battelli e l altre imbarcazioni da carico, che navigano il Nilo e t suoi affluenti. E' molto piacente e ridente,] Cattimi. Mostra alcune cospicue [ costrizioni, palazzi del Gocerna-toruto e dell'amministrazione del Suaàtli e della provincia di Cai- timi, la mudirla, o «iiiniripio, iipalazzo delle poste e telegrafi,]l'ospedule militare, il Gordon Me-mortai College, con annesso unMitseo Economico e laboratori; epoi la chiesa cattolica, con l'altocampanile, da cui si domina inte-ra la città, e la pianura circostan-te, per immensa distesa, e si se-gne il corso dei due Nili, fino aitaconfluenza, e ancora si scorge per\un tratto quel Nilo unico, che ne. ]deriva;.e poi la moschea, coi suoi due snelli minareti, e la chìe.su]anglicana, e la chiesa greca, equella copta, e «netto maronita, ela sinagoga; e poi case civili, epalazzine e villini, adattati secon-do l'esigenze e nel modo colonia-le. leggeri e leggiadri, eleganti e civettuoli. E tutto è sparso tra ilverde lussnreygiunte dei giardini, tutto s'inquadra o si nasconde tra il folto delle vegetazioni arboree, tra le vegetazioni tropicalmente svariate e ridondanti. Una città giardino per eccellenza; e tanto P'fù seducente e maravtyltosa, se x> consideri che pressoché dogni mtorno> ** °sni direzione, il de serto ìa circonda, per centinaia e d\ ^T^IL-?^- **""11}*0 e temendo deserte,pe ™ abbiamo viaggia o, venendo E larghe vie diritte, tra i giardini s'intersecano a squadra; e più spesso viali, con doppie file di frondose piante, da cui cinguettano e trillano variopinti e garruli gli uccelli. SCQ, piuttosto banale, ha il carut tere del quartiere degli affari, com'è veramente, con uf Lungo il Nilo Azzurro Il centro cittadino, relativamente ristretto, nient'affatto pittore' nei e a- stende commerciali e botteghe; ma Ul gente, che lo popola nelle ore rinfrescata dalla corrente del fin del lavoro, non vi abita: preferisce logicamente quelle villette poco distantì, ma appartate fra tanta verdura, adorne intorno di afuole fiorite. I mercati indigeni non offrono speciali attrattive, e si confrontano con quelli della vidità Omdurman, così caratteri st'ci e Vieni di animazione e di co lore- -^°'fo bello invece, degno di una capitale, il viale lungo il Nilo Assurro, la Kitchener Avenue. ombrosa dì piante gigantesche, me> e sw quest'altro lato fiancheg!>u«a àaalctini dei maggiori edt -* W «« Governatore, poi da una continua succe1ssio"e dj S/iardini e ville, fi >w al magnifico e mteressantissi- mo Giardino Zoologico, ricco d'ogni esemplare e dei più rari della fauna africana, non meno che della, flora più sontuosa. in questa città, che, vedete, è un solo esteso e fiorente parco, e le costruzioni, a eccezione che per ., . t-, ■ ■ , il centro mercantile, vi si sperdono frammezzo, distanziate per raste arie; il traffico non si svolge nè frequente né rumoroso; ma con abbastanza varietà di veicoli e di trasporti animali. Tranvai elettrici traversano la città, e se ne dipartono, per Omdurmun e Halfàja; si notano lussuose automobili, e grevi autocarri, e le carrette indigene con aggiogato uno zebù, e vecchie carrozze pubbliche, con certi cavallucci stecchiti, e sgangherate e sudicie, perchè non qUlt!rne origatella di nei che ?e la spaasano. e Qualche Lavallo aa ^ dV,,H ufficiai ^"tewMno « montarci sopra, se. n(m quair}le brìgatella di negri, bel }u;^mri inglesi'e^asìnelUda se° J0 p rfn uastò, e ; ;e„(j e scontrosi dromedari Cartiim'si dice — la città euro- pea,— per contrapposto alle indigene Omdurman e Halfàja, non'chè ai villaggi; ma la sua popò tastone in realtà è delle più miste: di Europei, sì, e in prevalenza Inyjesi e Italiani e Greci; ma poi di Asiatici, ih prevalenza Arabi, Ar meni, Siriani, e qualche Indiano e qìiaic}le Giapponese; e di Africani, j„ prevalenza Sudanesi ed Egì ziani. E non mancano gli Ame,icani. e qua, tra Cartùm e Omdurman e Halfàja, convergono i principali commerci del Sudan, non solo duiie r„ru Provincie, e specialmente dal Cordofan, dal Durfùr, dal Bah' ej Ghazàl, dal Mongolia, da Cassa\ill; ma con ia nostra Colonia Eri'trea. e con l'Etiopia. Questi ultimi. -i commerci con l'Etiopia, diventati 'tanto più attivi e lucrativi in que'stj „,e.9i. dacché l'impero nero ha \mobilitato, e s'è impegnato ,/uerra contro l'Italia, '' [ Mario Bassi. CARTUM: LA « KITCHENER AVENUE », LUNGO IL NILO AZZURRO. (Foto Mario Bassi).

Persone citate: Asiatici, Greci, Mario Bassi