Lungo colloquio Laval-De Chambrun

Lungo colloquio Laval-De Chambrun Lungo colloquio Laval-De Chambrun Vasconcellos prenderebbe l'iniziativa dell'embargo sul petrolio? La pressione delle sinistre sitila politica estera francese Parigi, 10 notte. L'atteso colloquio fra Lavai e De Chambrun ha avuto luogo questa mattina. Nessuna indiscrezione interessante è ancora filtrata in proposito. I due uomini si sarebbero occupati dell'embargo «ul petrolio, giungendo, a quanto pare, alla conclusione che, in attesa delle decisioni del Congresso americano, il meglio che la Lega delle Nazioni possa fare si è di rimandare ogni decisione a più tardi. Nel trarre questa conclusione, Lavai e De Chambrun avrebbero tenuto conto cosi dell'intenzione manifestata a Londra di non assumersi iniziative isolate in materia, come della ritirata strategica compiuta allo stesso scopo dal Governo svedese, al quale era — come ricorderete — attribuito in un primo tempo il proposito di prendere la testa della crociata petroliera. Schermaglie tra sanzionisti Disgraziatamente la notizia giunta stasera da Ginevra, secondo cui, per non mettere nell'imbarazzo nessuno, è il presidente Vasconcellos che proporrà il -0 gennaio la riunione del Comitato dei diciotto, onde l'embargo possa essere deciso in comune dal blocco delle Potenze, senza bisogno che l'una o l'altra di esse sopporti da sola, di fronte al popolo italiano, la responsabilità di una iniziativa così odiosa, induce taluni ambienti a domandarsi so Lavai e De Chambrun avessero stamane conoscenza dei progetti germinati a Ginevra e se il tenore della loro conversazione sia stato davvero quel che si dice. Questa schermaglia fra Governi sanzionisti, per coprirsi il volto con la maschera del disinteresse e della longanimità, mentre sott'acqua si spinge a tutto vapore la macchina delle sanzioni, danno all'affare l'aspetto di una vasta tragicor" media. L'embargo sul petrolio, di cui si vuole far tuttora, almeno a Parigi, una vaga e lontana ipotesi, ha tutta l'aria di essere una realtà incombente, di cui coloro che leggono sulle ginocchia di Giove conoscono già fin la data esatta di applicazione e sulla quale non si mantiene il segreto se non per poter continuare a sfruttare fino all'ultimo il mito di certe amicizie. Ma vi sono fatti che illuminano, a dispetto di tutte le precauzioni, il paesaggio caliginoso ver- so cui procediamo, e vorremmo;ingannarci se la crociera della ìflotta francese e i prodromi di ri- militarizzazione de Reno non so- un tra nnp^i no ti a questi. Lavai e De Chambrun si ..sa-'rebbero inoltre occupati delle "superstiti possibilità di liquidazione transazionale del conflitto italoetiopico. Su questo punto però le informazioni risultano ancora più incerte. La Francia, si dice, avrebbe semore il oiù vivo desi-1 * L L™!. Z 1 . !derio che una intesa si faccia, ma per conto suo riterrebbe che allo stato attuale delle cose soltanto Ginevra può prendere delle iniziative, iniziative che avrebbero luogo, superfluo dirlo, su basi an-i cela meno brillanti di quelle del 10 dicembre. Prodromi elettorali Il Presidente del Consiglio prepara intanto la ripresa parlameli tare e il Consiglio dei Ministri at- ! tesi per martedì. E' corsa voce!che le sinistre vorrebbero provo- ' care una discussione sulla politi-j ca generale del Gabinetto per j tentare un ennesimo assalto con-1 tro Lavai. La cosa dipende dalle jdecisioni che i radicali prenderan- no il 15 o il 19 gennaio nelle due t riunioni da essi già convocate. Il fatto che Herriot abbia accettato, di assistere con l'altro ministro di;Stato Flandin al banchetto del Comitato repubblicano del commercio che avrà luogo il 23 corrente, fa supporre comunque generalmente, che nessun pericolo minacci l'esistenza ministeriale per i giorni che vengono. Il 19 ilradicali faranno un nuovo sforzo iper far recedere Hcrriot dalle sue '•dimissioni ria nresidente del nar- itn ! n.™ rf imL, nPJ :tuo, ma pai ei cne n finisti o ie-;sterà irremovibile e che 1 elezione di un nuovo presidente verrà rx- !mandata a più tardi, quando la ;convocazione dei comizi elettorali non sarà più se non un affare di ^iorni ed Herriot potrà impune- mente ritirarsi dal Ministero. Il fronte popolare ha proceduto ,, .... ' . alla pubblicazione di un program- ma elettorale che dovrebbe pei-mettere a. tre partiti - radicale, socialista e comunista — di an-tiare alle urne compatti. Il programma non dice, naturalmente, nulla all'infuori delle solite bana- uta. La sola cosa chiara che vi si legge è un appello alla difesa delia pace, che ha tutta l'aria di un appello all'azione a fondo contro i icana. Notiamo a tale riguardo che una serie di cortei, comizi ed altre pub- Miche manifestazioni è prevista aParigi, Lilla, Relms, Amicns, Lio-ne, Bordeaux, Limoges, Les Ha-.1 Tir r.„„?f \t f„„ „ vres, Marsiglia, Brest, Nantes e Tolosa a favore della esecuzione integrale degli obblighi societari da parte della Francia. L'Action Francaise si domanda se il go- verno autorizzerà manifestazioni dirette, in realtà, contro un paese amico che fu alleato della Fran- eia nella guerra europea e promet-te di fare tutto il possibile persviluppare un'azione di contro prò- paganda. Molto notata stasera è una nuo-,.„ ,„„„.„ a; T„,.rii„,, „„n, „„»,„ va lettera di Tardieu nella quale 1 ex-Presidente del Consiglio infoi-ma il vice presidente del centrorepubblicano della propria deci-sione di mantenere le dimissionidate dopo il discorso di Paul Rey naud dicendo che « si preparano dure lotte e che in quanto a lui è convinto che il sistema politico francese non possa più funziona-re tale quale è». La lettera vie-ne interpretata come la promes-sa di un prossimo ritorno alla vi-ta politica. C. P.

Persone citate: Herriot, Laval, Paul Rey, Tardieu