L'inferno sul fronte di Teruel di Giovanni Artieri

L'inferno sul fronte di Teruel L'inferno sul fronte di Teruel Dieci ore di fuoco d'artiglieria, assalti di fanteria, decine di duelli aerei Gli esaltanti messaggi degli assediati - Franco sulle posizioni avanzate Importanti posizioni conquistate dai nazionali - Oggi giornata decisiva? (Da uno dei nostri inviati) i Fronte nord di Teruel, 30 notte. i La guerra- area le strade. i\ trattnri delle artiglierie pesanti hanno aperto i solchi per questaealve colline oltre- Cella. Le colon-\ile, di autocarri hanno ribattuto|in larghe piste i campi lavorati di recente c seminati per la prossima estate. Si può arrivare in un certo settore dell'immenso fronte di Teruel in prima linea di trincea a bordo della propria automobile. Lo strano dello spettacolo consiste appunto in questo traffico di macchine verniciate e luccicanti di cristalli, che si incrociano levando un lieve polverio come in una grande passeggiata urbana, mentre sopra la testa si incurva un fitto battagliare di sibili, di rantoli, di latrati: la voce di 300 cannoni che sparano dall'alba. La guarnigione eroica Anche il generalissimo Franco, di buon'ora, accompagnato dal generale Dovila e dal suo stato maggiore è venuto fin quassù sull'ala destra a visitare il generale Varela comandante di questo schieramento ed è ripartito verso Candè per una identica ispezione alla sinistra, dove la battaglia è diretta dal generale Arando-, Vicini e lontani col ciangottare delle armi automatiche i suoni lochi delle squadriglie volanti richiamavano la presenza della battaglia accanita presso la prima linea che si era impadronita dello spazio ancoro prima dell'alba. In fondo una volontà esterna e irresistibile attirava verso Teruel la massa di uomini, le migliaia di proiettili, gli stormi aerei, le colossali colonne di autocarri. Un'esile e formidabile volontà di un gruppo di uomini assediati nella cittadina allo stremo delle forze ma decisi a tenere fino all'ultimo istante. La sorte della guarnigione eroica è legata a quella tanto più vasta e vitale delle grandiose operazioni in corso. Si pensi che l'artiglieiia ha sparato ininterrottamente per dieci ore, che i progressi della giornata costano innumerevoli assalti di fanteria, aerine di aziùni aviatorie in un crescendo parossistico dalle prime luci al tramonto. Teruel è •come ipnotizzata. Dalle trincee di fronte a Pe- apdatdsspiblrtabnelboèdsgsdrizza, all'ala destra si intravedo- ìno le sue torri, i tetti scoperchiati dei suoi vecchi palazzi di laterizio, il ponte sui Turia e le canno nate che i rossi tirano sulVospcda-\le militare a metà incendiato. Malormai « essi » odono la marcia del-]. . r, la- battaglia che st avvicina. Qne-> sto enorme carriaggio fatto di pen¬ tinma.dicamnom,d.i battaglioni di \mitraglmtiici, di aeroplani alter- ga M suo strepito dall'est all'ovest]su per la Meseta aragonese e ?.-|scende a valle, penetra nelle « la. i co» ultime trincee, circola per livie deserte e smantellate della città, si insinua nei sotterranei ove migliaia di abitanti sono rifugiati. La loro radio ha lanciato questa »em un telegiamnui al generalis "imo bronco: «Entusiasti per ciò che vediamo ed ascoltiamo. A tut te le arml di tuttl 1 corpi d'arma ta che partecipano alla liberazió'nB }a nostra fervida gratitudine. Vl abbracciamo tutti x. Seguiva la '!'nna: * ^ popolo di Teruel e i 'suoi difensori». 1 Pure la giornata di oggi non è stato che un preludio. Il nemico, intontito dalie concentrazioni di artiglieria si è rintanato. L'aviazione nostra ha dominato il cielo. Solo uerso mezzogiorno, due Ratari sono levati m volo per contro-\atare una azione di mitragliameli-ito sulle trincee davanti a S. Blas;'ridevo il carosello di caccia vor-\Ucnre sulle posizioni nemiche da \cui tiravano rabbiose scariche glianiiaerei e ognuno a turno abbas-i per sventagliare la sua sea-rica quando i due minuscoli lWi-voli neri si sono gettati di sorpresa su uno dei nostri. Questo ha apodamente affondato, accolto dal o | .vuote con altre scariche fitte è rio Isoli lo in candela per volgersi ai j l'attacco ma i due avversari era: no i/id nel vortice della giostra. [calar,lno, salivano, piroettavano per sfuggire alla spruzzata di|proiettili. Alla fine uno è sallat.o\fuori dal cerchio, l'altro fumando]* andato a. scoppiare in fiammeldi là delle linee. In lunghe teo- rie $° apparecchi sono passate\?e squadriglie da bombardamento\veloci da ricognizione e nessunoìha disturbato il loro compito. An davano a vedere e gittare esplosi vi sui concentramenti dell'ala si nistra dalla parte di Suerra Cor balan. La tenaglia che stritola Lo quarta brigata di Navarrà ha liberato il terreno asprissimo davanti a Los Morrones e il colonnello Munoz Grande si prepara ad attaccare la- Muela di Teruel. obiettivo finale. Sull'altra ala dello schieramento destro, dalle trincee dell'81* divisione ho visto attaccare la Pedriza. L'artiglieria pesante legionaria cinque volte, dal mattino a mezzogiorno, vi aveva concentrato salve di quattro minuti: centinaia di quintali di acciaio bollente. Poi dalla, costa del monte un filo di fumo rosso è salito con un debole sparo di pistola very: il segnale: « cessate il fuoco, vado all'attacco ». Una bandera del Tercio si è sparsa per le falde del colle. I rossi hanno reagito col fuoco delle mitragliatrici. Di sotto in sii: armi contro armi, assalendole da vicino con le bombe a mano (fiammelle fatue ne indicano lo scoppio fra albero e albero), i muchachos {'hanno latta finita dopo due ore di combattimento. Con la Pedriza un obiettivo essenziale della giornata è raggiunto, come sull'ala sinistra due quote importantissime, la 10S6 e la 101)9 del Cerro Gordo, sono conquistate dalle banderas gaglìeghe del generale Arando. La fase d'oggi, iniziata l'offensiva in grande stile su Temei, riporta l'iniziativa della guerra nelle mani di Franco. Lo spiegamento dell'artiglieria di grandiosa imponenza ha letteralmente, annichilito il nemico. I suoi pezzi hanno tirato e anche accanitamente. Nelle trincee dell'81* divisione gli scoppi incini mandavano terriccio e grosse scheggie bollenti. Ma contro la tormenta di fuoco delle nostre batterie, quelle deboli cannonate ci facevano ì^utta, figura. La battaglia, come ho detto ieri, avrà fasi ancora più aspre. La. marcia di Arando per i monti fino al Muleton e quella di \Yarela suHfl destra fino alla Muc l1" von ™no >0';"'' °aot sarà ]!>ì°non deCì^.V0. "e'' 1 , P°j"f;™° delle posizioni di controllo dell in > „„ .{_„■ j. , . fera valle di Temei. Le due liana- see della tenaglia debbono strito \la } di chiuderM 80 m{la uomini> „0„ ^ „ in'ebbriati < ]delusi da u)w vHtoHa che . |fa meno di una settimana e da i una conquista che pare non è sta ta mai compiuta. Giovanni Artieri IL CORDIALE INCONTRO FRA IL DUCA D'AOSTA E ti. MARESCIALLO ORAZIANI A ADDIS ABEBA ED IL SALUTO ALLA FOLLA ACCLAMANTE (TéleMoj.

Persone citate: Munoz Grande, Varela

Luoghi citati: Addis Abeba, Aosta, Teruel