Lo struzzo britannico e la Costituzione irlandese

Lo struzzo britannico e la Costituzione irlandese Lo struzzo britannico e la Costituzione irlandese Londra. 30 notte. L'abbastanza remode ma prò verbalmente malsicure» sistirn? delio struzzo, è stato sfruttato appieno dalla stampa incr'ese ne: confronti delia concessione della nuova Costituzione iriandes». Giorno per giorno abbiamo segnalato che, in tono presuntuoso e in tono scherzoso, i giornali di qu. andavano scrivendo che la Costituzione non avrebbe eambiato cose di un pelo. Oggi, dopo il co • municato emanato da Downing Street circa il rifiuto di ricono-;Sceix"sotto"il""nome"'d.rirÌanda">jaltro territorio aliimuori di ,luei-! lo sinora m,to sotco il nome ai '-Stato Libero d'Iilamla. qualche dubbio appare qua e là; i com- j menti si fanno piuttosto acidi ri- conoscemio che qualche cona à'ìnuovo e di grosso nella Costitu- ' zione c'è. jUmorismo di dubbia lega j° 1 Siamo contenti di cominciare la rivista dei commenti dalla York- ; shire Post, contenti perchè il giornale edeniano ci ha offerto una magnifica battuta che apprezziamo in tutto il sapore, ma in cai, dobbiamo avvertire, si scor-, ge subito più abilità che sostanza, i *E" tipicamente irlandese — scrive il giornale di Leeds — trovare il modo di essere mezzo den- ; tro e tucto fuori dell'Impero, e^ è tipicamente inglese considerare che questa, trovata non altera fon -1 damentalmente la posizione di! queiio che era lo Stato Libere, quale membro del Commonweaithl britannico. I commentatori de,, contenente devono ricordare che., per molti irlandesi. l'Irlanda iion j sarebbe l'Irlanda se non avesse l'Inghilterra con la quale baruf-, fare » aLa prima e l'ultima battuta di equesto brano costituiscono due dei epiù bei yokea che abbiamo mai t sentito, e ne abbiamo sentiti mo!-' ti. Sono cosi belli che li lasciamo cosi quali sono, abile giuoco d pernia, rinunziando perfino ali matta voglia di provare a invertire i termini dell'ultima frase che risulterebbe forse meno elegante xma certamente più vera ' rMa veniamo ai serio: ad un cer-J 'to punto il giornale, parlando de- cgli auspici sotto cui è nato il mio- dcrionfo qucllo.di produrre, co- 7CA™^vo Stato, scrive: ! c'-•Non si può considerare come : dun trionfo me uno una falla nel Oovenant della So P cietà delle Nazioni, approvando I ^l'invio di un Ministro a Roma ac- j dereditato presso il Re d'Italia e p«cofoffiu^ la «incoerenza di De Valera ili !quale, secondo il giornale citato. si è preoccupato più di dare appa-jcrenza di realtà alla sua Costitu-; qzione che di mettere in pace la, mpropria coscienza?. E fin qui sijBW-bSi! ~ ùiHi rinomina. Strppt di Downing Street. i APassando a trattare la parte enei concerne di più il numero ]0 della! strada dove hanno uffici il Primo Ministro ed il Segretario agli Este-: ri, il giornale deve ammettere: |« Su un aspetto della nuova Costituzione il Governo britannico non ha lasciato posto per dubbi. L'articolo 2 della Costituzione dice che il territorio nazionale consiste di tutta l'Irlanda, delle sue isole minori e delle acque territoriali; per quanto questa ovvia finzione sia spiegata nell'articolo successivo che dice: « In attesa dell'unificazione, il Governo e il Parlamento eserciteranno giurisdizione su quel territorio conosciuto sotto il nome di Stato Libero », Questo può essere considerato soltanto una fioritura, ma non è senza uno sco- !pe, ed il Governo britannico ha j l'Wan^seuèntri^aTe la^arte i nti^aiP /pi b™ TTnito &r I integrale nei ra.no umio.^ecc. ». | UB aftiCOIO PerCntOCIO r 1 Ecco, dunque, che laT»r*rtta Post torna a fare la politica dello. struzzo o cerca di far vivere co- ; me struzzi tutti i propri lettori. L articolo terzo, infatti, dice che provvisoriamente il Governo dir- landa eserciterà diritti sovrani suiquella terra finora conosciuta co-Lmestato LlbCTO e lutatele aX me oiotro c su iwie le at-,me Stato Libero e su tutte le oc-ique territoriali d'Irlanda. Forse 'l:~ "\" "V.""V "V— tornale di Leeds pensa che in ntflKi. trtrMtnniolo r-io lo Ìai-vi n materia territoriale sia la terra e non le acque che contano; peròsiache il Governo di Dublino applichi o non applichi tale suo diritto, sta di fatto che la Costituzione mette un frego definitivo alle clausole del trattato del 1922 in base a! quale l'Inghilterra aveva diritto di mantenere delle forze armati:, terrestri e navali in certe isole «rresiri e navali in cene isoie della costa atlantica e di quelle della Mmira aeua Manica. Da un punto di vista strettamen- te giuridico, punto che potrà non essere adottato nel futuro prossi- mo, le acque che circondano quel- fatto parte dello Stato Libero so- no acque territoriali sulle quali na giurisdizione Dublino e non Bel- fast nè Londra. Questo abbiamoletto nella Costituzione, testo in- tegrale, non in quello sforbiciato per uso dei lettori della MUr«Post ■ ., _. -, , ,. Ce poi il Times .1 quale allacronaca della giornata dublinesemette questo titolo: Apatia del-ia folla dublinese». Il giornale èprudente abbastanza e per nondarsi la zappa sui piedi evita dipubbhcare alcune di quelle foto-grafie che mostrano le vie di Du-olmo affollate da moltitudini dipopolani, di donne che alzano mbraccio i bambini sbandieranti af-finchè riescano a vedere sopra iertf.M n lAnitfndiri test*. dell! een-dieci o le quindici test e dellagen-te che sta davanti a ciascuna desse' . _ Leo Kea

Persone citate: De Valera, Leo Kea, Post