...E non lo siamo un poco tutti? di F. Lonsdale al Carignano

...E non lo siamo un poco tutti? di F. Lonsdale al Carignano ...E non lo siamo un poco tutti? di F. Lonsdale al Carignano comprensione, e forse al perdono. In E ittQ M t ha conosciuto Margot Tatham rientra improvvisamente da un suo viaggio in Egitto, e sorprende il marito che sta baciando la giovane Kissie Lake. Quel bacio, se lo si considerasse con qualche indulgenza, non avrebbe, a dire il vero, molta importanza. Tatham non ama la sua complice; ne ha subito, in un attimo di lieve vertigine, il fascino. Peccato non grave, e fuggevole; ma Margot è subito furente. Invano anche il suocero, l'ineffabie, arguto, cinico e politissimo Lord Grenham, cerca di farle intender ragione. Margot istituisce un regime di vita coniugale esasperantissimo: come se Tatham non esistesse. Punizione esemplare, e forse eccessiva, attesoché Margot ha dimenticato qualcosa che pur dovrebbe indurla ulta un australiano, molto simpatico, molto attraente, John Willocks, che si è innamorato ardentemente di lei; e una sera, nel giardino, al chiaro di luna, tra suoni e profumi galeotti, si è lasciata baciare. Poi è fuggita, è ritornata dal marito, precipitosamente, e così male a proposito. E questa fuga, malgrado le apparenze, non depone del tutto a suo favore, per ciò ch'essa è fuggita nella preoccupazione e nel timore di non saper reagire e resistere, restando. Il che significa che la sua avventura è, almeno moralmente, molto più impegnativa di quella di suo marito. Margot non pensa a tutto ciò, e non tende che a vendicare la dignità offesa. Ma ecco che quel Willocks se ne arriva in Inghilterra. Margot gli aveva dato un falso nome, ma anche alcune indicazioni sufficienti perchè egli grado, ora, di ritrovarla sia in rapidamente. Nelle ricerche egli si rivolge infatti proprio a Lord Grenham, e costui, intuita la verità, non tenta di impedire l'incontro, anzi... Potrebbe essere un'arma, questo Willocks, per calmare gli sdegni di Margot. E non v'è dubbio che al primo mo mento Margot sia vivamente turbata; ma poi, si sa la prontezza Lnel correre ai ripari delle donne in simili situazioni. Una sua vec chia amica, Lady Frinton, che | adora il vecchio Lord Grenham, e1 non ha altra aspirazione che di ì farsi sposare da lui, le dà man forte. E tutt'e due guidano la di-1 fesa con tanta sicurezza da ca-1 varsela ottimamente. Aiutate an-! che dalle loro vittime: dall'eccel- lente Willocks che è gentiluomo, eentiluomo, e che informato ora del vero nome di Margot e della situazione, si comporta perfettamente, e se ne va in tempo perchè non capitino grossi guai; dal non meno eccellente Tatham, che, pur conoscen- do il trascorso della moglie, vo- lentieri le perdona, e anzi assume un'aria umile, che confrontando il comportamento di lei al suo proprio, ammette che, con quel 1 fuggire, Margot si è dimostrata 1 molto brava e fedele. Commedian' dunque, di inganni e mezzi ingan- ni. A suo modo anche Willocks era ; stato ingannato, che aveva riposto itosi focoso amore in una donna che in sostanza gli aveva così deci- Imamente mentito. E Lord Grenham : pure cade in un'altra trappo- 1 la, lui così esperto e saggio, tesa- j gli da Margot, che per vendicarsi del non aver egli evitato quell'arrivo così burrascoso e pericoloso di Willocks, e per sdebitarsi con l'amica Frinton, fa pubblicare sui 'giornali l'annuncio del prossimo [matrimonio di costei con Gren! ham. E Grenham, ch'è anch'egli | gran gentiluomo, non solo accetita il gioco, ma, perfettissimo, la j «f^^^j 8 di esser stato I proprio" lui a fare quell'annuncio ; compromettente. Onde all'ultima ! battuta gli vien fatto di osserva- ' re che, insomma, tutti a questo ■ mondo, ingannati dagli altri, u ida noi stessi, dal trasporto de: sensi, dall'immaginazione, dalla insofferenza, o da questo o da quello, tutu siamo, alla nostra ora, un po' scemi. Ma ieri sera I egli ha usato un'altra parola. | E' una commediola soffusa di j queH'7iH»ioi<r scanzonato, e Ine i prensibile, che conferisce partico |lar carattere a questo tipo di tea tro moralistico inglese, leggero e 1 motteggiatore. I motti e il com-mento sarcastico, pungente, mali ziosc, sono affidati a Lord Gren ham, curiosa figura di maturo e j tollerantissimo conoscitore della vita — della vita amorosa e delle donne ■— che unisce alla lunga esperienza galante un certo gusto dell'osservazione psicologica e delle riflessioni sentenziose e beffarde. E' da lui che parte il moto intellettuale della commedia — quella specie di gioco di specchi per cui le azioni degli uni si ! bene media assume tono di scettica e spicciola e salottiera variazione sugli inganni e le illusioni d'amore. Le prime scene appaiono un po freddine, in un'atmosfera composta e che non lascia che trasparire il meccanismo dei sentimenti e delle passioni, che suggerisce appena; poi quei gesti misurati, quelle allusioni prendono più vivace ritmo, e un certo leggiadro spirito comico dà respiro ai personaggi e al loro lieve dialogare ! Divertente e arguta, la comme ! dia è stata rappresentata assai da Memo Benassi, che ha tratteggiato la figura di Lord Grenham con uno stile piccante, tutto reticenze e insinuazioni, nella rigidezza secca e un po' artificiosa, gustosissimo, e dagli altri attori di questa nuova Compagnia. Rina Morelli, aggraziata Olga Vittori Gentilli, di una comicità spiritosa e dilettosa, la gentile Lilla Brignone, la Zuti, il Sibaldi, il Roveri, il De Luca, tutti si sono dimostrati bravi attori ed hanno collaborato con una recitazione corretta, sfumata, appropriatissima, al successo. Che si è rinnovato ad ogni atto. Applausi cordiali e calorosi hanno salutato la commedia, e gli interpreti che dovettero presentarsi più e più volte alla ribalta. {. b.

Luoghi citati: Egitto, Inghilterra, Lilla Brignone