DUE LUNGHE RIUNIONI del Consiglio dei ministri di Lloyd George

DUE LUNGHE RIUNIONI del Consiglio dei ministri ANSIE BRITANNICHE DUE LUNGHE RIUNIONI del Consiglio dei ministri Preoccupazioni per il Mediterraneo ed inquietudini per l'Estremo Oriente Londra, 22 notte. Chambcrlain ha parlato. Eden ha parlato, ha parlato l'opposi zione laburista, quella liberale e quella personale di Churchill: mancava soltanto Lloyd George e la festa parlamentaristica sarebbe stata completa. Cosi, invece, tutti sono mezzi contenti e mezzo scontenti: l'opposizione, perchè è riuscita a. dire attraverso i propri tromboni un paio di note buone per le piazze e le piattoforme elettorali: d'altra parte si è sentito dire chiaro c tondo che in momenti come questo è meglio tacere; quelli della maggioranza sono contenti perchè Chamberlain e Eden hanno saputo dire un'altra copia di quelle frasi che vanno bene per far battere le mani ai sostenitori e per fare i titoli sui giornali: ma al converso sono un po' stupiti e contriti perchè hanno veduto un'altra volta, e l'hanno visto e udito li sotto i proprio occhi e i propri nasi, che il Primo Ministro scuoteva la testa disapprovando quel che Eden andava dicendo. Non che quelli della maggioranza ignorino la frattura che esiste fra il numero 10 e il numero 11 di Downing Street, che queste cose le sa. anche il fattorino che vende all'uomo della strada il biglietto dell'autobus; ma è seccante per un deputato di quelli che si schierano, durante le votazioni, dalla parte del Governo, aver da decidere, pro-prio sotto Natale, se sia venuto il mnmnntn Hi noi' mr nono n malo ni momento di parlarcene o male di Chamberlain o di Eden Disaccordo... massimo Questo stato d'animo generale è riflesso su tutti i giornali di stamane: ogni quotidiano ha stampato una colonna abbondante, metà d'ognuna delle quali dice bene del Governo e metà dice male dell'opposizione, o viceversa. L'Evening News dice che « in sei anni di potere il Governo nazionale ha fatto si degli errori in politica estera, ma è riuscito al-meno a non far entrare in paese la guerra». Se i laburisti fosserostati al Governo — scrive il glor- naie — avrebbero buttato il Pàe- se non in una ma in mezza doz- Zina di conflitti armati. jL'Evening Standard mette, sia 'pure cautamente, cioè senza far jnomi, il dito su quella piaga euro-1 pea ohe è l'inconsistenza della po- |litica estera britannica. Parlando | dell'accenno del Primo Ministro alla, visita di Lord Halifax in Gcr- ! mania e del risultato ottenuto da ! essa, il giornale scrive: « Bisogna sperare che le discus-1 sioni iniziate da Lord Halifax non et S^oV^lsi pe tanta importanza divengano, a icausa di certi tira molla, stantie ». Commentando gii accenni mini- storiali alla propaganda antibri- tannica e accennando alle cause dei malintesi nati e cresciuti fra Italia e Inghilterra, il giornale di Lord Beaverbrook scrive: « Una delle cause vere è che l'Inghilterra ha mancato di nco-noscere la conquista italiana del- d^'ta*^ matari dell'accordo di Oslo, che tali governi riconoscano unita-mente e contemporaneamente la sovranità dell'Italia sul territorio conquistato in Africa. Un invito mosso da una capitale che ha la reputazione ed il disinteresse dell'Aja dovrebbe trovare una certa risonanza presso il nostro governo. Perchè non fare oggi quello che dovremo, presto o fare? tardi, Le dichiarazioni tanto del Fri- , in;„;=t,„ o,,or,t„ mtpllo ripl Sp- mo Ministro quanto quelle del Se-grctario agli esteri non sono state — tolte alcune frasi a effetto im- diato come .Sentiamo quale è med la rotta da seguire ;.. oppure « Di-fenderemo i territori britannici », territori che non si sa oene o da cili o dove stiano per essere at-taccati — certamente né ottimiste, nè tranquillizzanti. Non potevano esserlo. Ne è riprova che il normale con-sigilo di gabinetto, cui i ministri dedicano un paio di ore ogni mer-coledi mattina, ha dovuto essere ripreso nella serata. E' lecito ere-dere che non sia stato soltanto il volume degli affari da trattare ma piuttosto la qualità e la spinosità di essi, a imporre una ripresa della discussione. Sta di fatto che la riu-nione svoltasi Street stamani alle una del ministri alle cinq_. vocati nella saletta privata de^Primo Ministro nel Palazzo della ■ Camera dei Comuni. Le vertenze con Tokio Fino a tarda ora di stasera non ; si è potuto sapere se siano perve- nute al governo nuove notizie o informazioni tali c-a rendere necessaria una cosi inconsueta ed inconsuetamente lunga seduta pomeridiana. Secondo quanto pub bìicherà il Daily Teleyraph di domani, parte della discussione è stata dedicata all'esame di n'eune proposte prescrivale ai colleghi d;i Lord Hore Belisha concernenti il dicastero della guerra ed 'n particolare la riorganizzazione dell'esercito. Si apprende intanto che il gì ! 'verno britannico ha dato istruzio-i ni al proprio ambasciatore a To- kio perchè rhieda a quel governo assicurazioni affinchè i coman- danti di navi da guerra nipponici:si attengano strettamente alle re- gole delle acque territoriali. Que- :sta richiesta britannica si riferi I sce esclusivamente- ad un fatto che qui è. naturalmente chiamato « incidente *, avvenuto nelle vicinanze di Hong Kong l'I 1 dicembre allorché un caccia nipponico sparò un colpo su una doganiera cinese, che è andata ad incagliarsi. Successivamente, e contro ogni diritto — dice la comunicazione britannica — il comandante del caccia nipponico mandò due motoscafi entro le acque territoriali per aiutare le operazioni di disincaglio. Questi i fatti quali sono narrati a Londra, in modo cioè non completamente chiaro; prima di tutto non si sa bene quale interpretazione del limite delle acque territoriali l'Inghilterra voglia in questo«caso sostenere e si sa benissimo che le interpretazioni sono in materia, quanto mai elastiche. In secondo luogo se la nave ha sparato entro le acque territoriali, come può avere «successivamente» inviato i motoscafi ad aiutare le operazioni di disincaglio? Questa comunicazione britannica a. Tokio non pare abbia il carattere di una vera e propria nota; si sa infatti che l'ambasciatore britannico ha avuto istruzioni di esprimere, facendo tale comunicazione, la fiducia del governo britannico che il-governo giap- | ponese sia della stessa opinione di i Londra, cne_ cioè a sia trattato U un comandante di unità isolata > „u„ v. „ : « j; _„ che ha agito di propria iniziativa, ,Questi 1 fatti che non hanno im-jpedito pero ai soliti giornali po-| meridiani, di stampa pacifissima, cartelloni sui quali era scritto: Un'altra nota inglese a Tokio ». Leo Rea

Persone citate: Chamberlain, Churchill, Eden Disaccordo, Hore Belisha, Leo Rea