Le mamme che converranno alla gentile adunata di Roma

Le mamme che converranno alla gentile adunata di Roma Le mamme che converranno alla gentile adunata di Roma La più anziana ha 42 anni, la più giovane 26 - Agli umili il titolo d'onore Roma, 18 notte. Sagra della maternità e dell'infanzia: novanta e più mamme scelte fra le più prolifiche di ogni provincia d'Italia, si radunano in Roma intorno al Duce per ricevere gli onori i premi che il Regime destina alle famiglie feconde. Una nobile graduatoria Quest'anno, come sapete, la gara è stata impegnata tra le mamme che hanno il maggior numero di figli viventi, nati dopo la fondazione dell'Opera Maternità e Infanzia, cioè dopo il 15 aprile1926. Orientata la scelta su tali criteri, l'onore' è toccato a quattro mamme che dopo tale data hanno avuto sei figli: a 32 mamme che ne hanno avuto sette; a 42 mamme che ne hanno avuto otto; a 16 mamme che ne hanno avuto nove e a una mamma che ne ha avuto dieci. Quest'ultima, detentrice di un primato, dunque, assoluto, è la rappresentante della provincia di Napoli, signora Anna Valente, nata Ferone, coniugata dal 1924 a un macellaio napoletano. Quando si dice sei, sette, otto, nove o dieci figli, ci riferiamo naturalmente al numero del figli viventi, valido agli effetti del concorso, cioè al numero dei figli nati dopo la data del 15 aprile 1926; in realtà moltissime delle mamme che la settimana prossima saranno a Roma ospiti del Duce vantano un numero di figli superiore a dieci. La palma è detenuta in questo campo dalla rappresentante della provincia di Treviso, Fosca Brunato nata Zampieri, quarantaduenne, massaia rurale, coniugata con un rivenditore ambulante del comune di Resana. La donna ha dato alla luce ben diciassette figli, di cui quattordici viventi. Al secondo posto è la mamma palermitana Maria Minteli o nata Leone, moglie di un tabaccalo cieco di guerra, che ha avuto quattordici figli di cui dodici viventi. Tredici figli, tutti viventi, ha avuto invece la mamma ravennate Venia Erranl nata Benazzi, moglie di un colono mutilato di guerra, ora combattente in Spagna. Quarta la mamma Maria Rosaria Cardellicchio, tarantina, moglie di un operaio arsenalotto che aveva già una notorietà nazionale per aver dato alla luce, mentre il marito era in A. O. I., ben quattro gemelli. La Cardellicchio ha dato vita a dodici figli. Seguono, infine, nella graduatoria, con dieci figli viventi, la già ricordata Anna Ferone Valente, prima nella gara perchè tutti 6 dieci nati dopo il 15 aprile 1926, e la signora Clara Tozzi Condivi Santanchè, sposa ad un tenente colonnello di fanteria e residente a Ascoli Piceno, la cui provincia rappresenta appunto al raduno di Roma. La più anziana e la più giovane Il gruppo che farà corona al Duce durante lo svolgimento della Sagra della Maternità, è costituì to quest'anno di mamme eccezionalmente giovani. La più anziana, che è la ravennate, madre di tredici figli, non ha ancora 42 anni; la più giovane, l'aquilana, ne ha appena 26, e la signora Emma Aloisi Giustizieri, madre di sette figli, è incinta di,un ottavo ed è moglie del custode del campo polisportivo di Aquila, squadrista del '22. E' forse il caso di aggiungere che, in potenza, queste novanta e più spose rappresentano un numero di figli assai maggiore di quello denunciato dallo Stato Civile: altre undici, oltre la Giustizieri, hanno presentato certificati che le denunciano in stato di avanzata gravidanza e due di esse, pur essendo in condizioni di poter viaggiare, secondo quanto hanno accertato i medici, faranno appena in tempo a rientrare a casa per il lieto evento perchè già al nono mese. Sono, queste, la premiata di Littoria, Assunta Simeone nata Cajazzo, nativa e residente di Formla, moglie di un operaio in laterizi, e la premiata di Bologna Maria Sabbi nata Rocca, massaia e moglie di un operaio del comune di Monzuno, già madre di sette figli. In compenso, ci sono due mamme che lascieranno il letto dopo il lieto evento recentissimo, appunto per venire a Roma (sempre su parere favorevole del medico che ha accettato la possibilità di sottostare alle fatiche del viaggio) : sono la mamma leccese Cosima Misciali nata Marti, residente nel comune di Neviano, madre di nove figli; e la mamma di Savona, Pietrina Ferro nata Vallergo, madre di nove figli. Entrambe porteranno il loro ultimo nato di pochi grorni, ben inteso con le debite cautele, sotto la sorveglianza degli incaricati dell'Opera. Una rassegna istruttiva Interessante è conoscere l'attività dei mariti dì queste prolifiche donne: se ne trae la conferma che la fecondità è un premio ed un titolo d'onore soprattutto degli umili. Spogliando le schede troviamo, tra i mariti, dieci agricoltori, diciassette contadini, mezzadri e coloni, sei braccianti agricoli. Oltre un terzo di queste famiglie prolifiche sono, dunque, famiglie rurali. Abbiamo inoltre una decina di operai e esattamente un metallurgico (il Rastelli, di Novara, che dopo aver avuto 4 figli dalla prima moglie ne ha avuto sette dalla consorte attuale Clelia Maria Sala), due operai delle Ferrovie dello Stato, due muratori, un vetrinaio, un fornaciaio, due elettricisti, un operaio arsenalotto. Troviamo ancora, nell'elenco, un cameriere, un autista, un barista, un marinaio, un barcaiolo, due falegnami, un calderaio, uno sterratore, un carrettiere, un calligrafo, un artigiano, un sarto, un tabaccaio, un imi' tgato di un acquedotto. L pubblici impieghi civili sono vsssapdCGfdNllgasgdgmcdscbttsavdrmlcddtmitlucRci/CLL rappresentati da un archivista comunale, da un applicato comunale, da un messo comunale. L'Esercito, da un maresciallo della Guardia di Finanza, da un capitano e da un tenente colonnello di Fanteria. Le libere professioni, da due medici chirurghi: uno è di Orune in provincia di Nuoro, ed è il dottor Chessa; l'altro di Reggio Emilia, è il dottor Costi. C'è ancora un insegnante e ci sono tre bancari; un impiegato di Cassa di Risparmio c due fattorini di banca. Il commercio è rappresentato mIdmI1 da due macellai, da un piccolo commerciante di carbone e da due rivenditori ambulanti. Forlì ha mandato al raduno la consorte del Segretario politico del Fascio di Fratta, presso Bertinoro. Ben rappresentata nel gruppo è la categoria dei cantonieri stradali: due delle premiate sono mogli di cantonieri in ruolo, ed una di un cantoniere avventizio. Una sola provincia manda una mamma di condizione benestante; e solo Catania manda una nobile: la signora Maddalena Pennisi, nata NicoLosi, di Acireale, madre di sette figli di cui due gemelli. Quasi tutte le premiate sono iscritte ai Fasci Femminili e ai Gruppi Massaie rurali I mariti, ex - combattenti, feriti e mutilati di guerra. Camicie Nere della vigilia, squadristi; moltissimi tra di loro i legionari in A.O.I, 0 i volontari in Spagna; e i figli, Inquadrati nelle organizzazioni giovanili. Insomma, la regola ha una nuova, chiara conferma: dove si onora la famiglia e in semplicità di vita si riconoscono e si esaltano 1 valori tradizionali della civiltà ivi è il Fascismo.