Gli ottimi risultati degli accordi di Belgrado constatati e rilevati nei colloqui di Roma

Gli ottimi risultati degli accordi di Belgrado constatati e rilevati nei colloqui di Roma Gli ottimi risultati degli accordi di Belgrado constatati e rilevati nei colloqui di Roma Si renderà più stretta e cordiale la collaborazione in tutti i campi nel comune interesse italo - jugoslavo e per il consolidamento della pace e dell'ordine - Stojadinovic nelle città dell'Agro - Oggi a Milano Il comunicato ufficiale ROMA, 8 notte. Nei colloqui che il Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri jugoslavo Milan Stojadinovic ha avuto col Duce e col Ministro degli Esteri d' Italia Conte Ciano, è apparso evidente, dall'esame delle questioni particolari e in genere interessanti i due Stati, come i rapporti fra l'Italia e la Jugoslavia si vadano sviluppando in completa armonia con gli accordi di Belgrado del 25 marzo u. s. E' stato constatato come alla volontà di amichevole e fiduciosa collaborazione, affermata in tali accordi e fondata sull' esistenza di molteplici comuni interessi, abbia pienamente corrisposto l'azione politica dei due Stati vicini e amici e come gli accordi di Belgrado abbiano dato ottimi risultati pratici. E' stata quindi confermata la determinazione di rendere sempre più cordiale e più stretta tale collaborazione in tutti i campi, nel comune interesse italo-jugoslavo e per il consolidamento della pace e dell'ordine. (Stefani). La giornata dell'Ospite Roma, 8 notte. Il Presidente del Consiglio jugoslavo signor Stojadinovic è giunto al termine del suo gradito soggiorno tra noi nella Capitale dell'Italia fascista; mentre telefoniamo il treno speciale, nel quale hanno preso posto il Ministro Ciano e il Ministro Alfieri porta l'illustre ospite e la sua eletta signora a Milano per una visita alle maggiori industrie della Lombardia; e da Milano dopodomani venerdì il Capo del Governo belgradese partirà direttamente alla volta del suo Paese avendo compiuto la missione di pace, di collaborazione, di costruttiva amicizia per cui venne in Italia. Il bilancio politico degli incontri italo-jugoslavi che si sono conclusi questa sera è mirabilmente riassunto nel comunicato ufficiale che riconferma le chiare direttive del patto di Belgrado; a noi resta ancora il compito di dare al lettori la cronaca dell'ultima giornata trascorsa dall'ospite tra noi e dedicata secondo quanto era stato annunziato a una visita all'agro pontino redento. Il desiderio di questa visita era stato manifestato con particolare calore dal signor Stojadinovic. Uomo di Stato dalle solide qualità, il Capo del Governo jugoslavo porta alle cose dell'agricoltura un interesse appassionato; ha dato vigoroso impulso all'economia agricola del suo Paese e tiene sopratutto ad essere considerato come l'esponente di un popolo che pur avendo compiuto grandissimi progressi in tutti l rami dell'attività produttiva resta fondamentalmente rurale, Per questo il signor Stojadinovic aspettava di vedere quello che è considerato giustamente come un miracolo del Regime e costituisce un esempio non superato di lungimiranza politica volta all'intensa utilizzazione del suolo nazionale per accrescere fino al limite massimo le possibilità di vita e di prosperità delle masse lavoratrici. In questa visita, il Capo del Governo jugo^ slavo è stato accompagnato come in tutte le sue peregrinazioni nella Capitale dal nostro Ministro degli Esteri, quegli che il signor Stojadinovic chiama con schietta cordialità man clier ami Ciano a significare gli stretti rapporti personali già stabiliti tra i due uomini esponenti di una nuova chiarissima e onesta diplomazia fin dall'incontro di Belgrado; il conte Galeazzo Ciano si è anzi addirittura recato a rilevare l'ospite a Villa Madama e di qui ha preso le mosse alle IO un breve corteo di automobili. Nella prima erano appunto il Capo del Governo jugoslavo e il nostro Ministro degli Esteri; nelle altre il Ministro di Jugoslavia a Roma signor Christic, funzionari del Ministero degli Esteri e della legazione jugoslava, il Segretario generale, tecnici e funzionari dell'O. N. Combattenti. Due metropolitani motociclisti scortavano la macchina dei due Ministri. Entusiasmo popolare All'uscita dalla villa il picchetto degli avieri in servizio d'onore ha presentato le armi. Il corteo delle macchine discese le pendici di Monte Mario è entrato in città per via Flaminia, piazza del Popolo, quindi ha percorso via del Babuino, il Traforo, piazza S. Maria Maggiore uscendo da porta San Giovanni sulla via Appia. Il cielo che nei giorni scorsi è stato eccezionalmente piovoso e anche stamane appariva nuvoloso, si apriva a una larga schiarita an¬ nunciatrice del bel tempo. Per l'abitato di Albano, Ganzano e Velletri dove erano schierate masse di popolo festante, il signor Stojadinovic e il conte Ciano raggiungevano alle 11 i confini della nuova provincia di Littoria e dopo Cisterna si offriva per la prima volta alilo sguardo ansioso del visitatore la pianura pontina segnata dal reticolo delle strade poderali e punteggiata dai dadi delle case coloniche. In distanza, in mezzo alla pianura la torre di Littoria. Lasciata la via Appia al bivio per Littoria, il corteo del Presidente del Consiglio jugoslavo e del nostro Ministro degli esteri entrava nell'abitato del capoluogo fra una doppia muraglia di folle rurali entusiaste e alle 11,25 faceva la sua apparizione nella piazza « 23 Marzo » gremita di contadini, di Massaie rurali, di Camicie nere, militi, Giovani fascisti, ex combattenti, Piccole e Giovani italiane, di avanguardisti, di balilla marinari e moschettieri. Grandi clamori, inno nazionale jugoslavo, battimani. Era la Littoria delle grandi giornate; pittoresco tumulto di masse contadine entro là cornice dei palazzi nuovissimi tra i quali i viali dischiudono l'agreste prospettiva. Littoria in festa Gli ospiti, ricevuti dal Prefetto, dal Federale e dal Podestà, sono entrati, attraverso l'atrio addobbato di piante e di fiori nel palazzo del Governo sulla cui torre sventolava la bandiera jugoslava. Essi hanno visitato il palazzo indugiando poi nel salone delle adunanze fino a che chiamati al balcone dalle insistenti acclamazioni popolari si sono affacciati per rispondere al plauso vibrante delle moltitudini, il cui entusiasmo come è facile immaginare, ha assunto manifestazioni quanto mai alte e gioconde quando si è visto il Presidente del Consiglio jugo slavo, solida e franca figura atteggiata in modo da conquistare subito tutta la simpatia di masse rurali, levare il braccio nel saluto romano restare per qualche tempo cosi col braccio teso in uno dei gesti più caratteristici del nostro costume fascista. Il signor Stojadinovic e il conte Ciano hanno sostato qualche minuto al balcone mentre la folla continuava ad acclamare e le campane suonavano a distesa. Quindi hanno lasciato il palazzo del Governo e hanno raggiunto il palazzo del Comune salendo in cima alla torre campanaria. Di lassù i due uomini sono stati visti indugiare ad ammirare il bellissimo panorama circolare che spa zia su tutta la vastissima pianu ra pontina dalla gronda montana dei Lepini al mare; Stojadinovic ha rivolto molte domande facendosi indicare la posizione dei nuovi centri urbani creati dal Fascismo ed il tracciato delle strade e dei canali maggiori e interessandosi da competente e da ap passionato ai problemi tecnici della bonifica e dell'appoderamento e della vita del popolo e dell'andamento delle culture. La visita del signor Stojadinovic non si è limitata al palazzo del Governo e al palazzo del Municipio. Dopo avere sostato nel salone del palazzo podestarile dove ha apposto la firma al registro dei visitatori e dopo aver letto sulla lapide murata nell'atrio le storiche parole pronunciate dal Duce alla cerimonia inaugurale di Littoria appena cinque anni fa, l'Ospite ha visitato la sede dell'Opera Nazionale Combattenti dove gli sono state offerte le quattro medaglie coniate a ricordo dell'inaugurazione di Littoria, Sabaudia, Pontinia e Aprilia e una pregevole pubblicazione illustrativa della redenzione dell'Agro Pontino. Anche qui Stojadinovic, vivamente interessato, ha chiesto molte notizie sulla provenienza e composizione delle famiglie coloniche, sulla estensione delle superfici appoderate, sulla produzione del grano, degli altri cereali, della bietola da zucchero sulla dota zione del bestiame bovino. A Pontinia ed a Sabaudia Lasciata infine Littoria gli ospiti si sono diretti a Pontinia con una sosta a Casal Traiano; la sosta aveva una ragione: si voleva mostrare al signor Stojadinovic una vasta adunata di bovini jugoslavi perfettamente acclimatati nell'agro. Presso la grande stalla sostavano gruppi di contadini acclamanti; l'ingresso al borgo era pavesato da bandiere italiane e jugoslave. Risaliti in macchina i due Ministri hanno raggiunto Pontinia il terzo comune dell'Agro la cui inaugurazione si riannoda al ricordo del rito dell'offerta della fede nuziale. Anche qui grande folla rurale, bandiere, entusiasmo. L'ospite ha potuto vedere quale rigoglio di vita feconda popoli la zona che appena due anni fa non era che un acquitrino vuoto di umanità. Da Pontinia. Stojadinovic e Ciano si sono recati all'impianto idrovoro del Mazzocchio uno dei più potenti del mondo dotato di sette enormi pompe che possono mantenere asciutti 11 mila ettari di terreno, aspirando ognuna dai cinque ai sei metri cubi d'acqua al secondo. Le pompe erano in funzione e Stojadinovic ha potuto cosi vedere in attività il gigantesco meccanismo. Dopo Pontinia, Sabaudia la perla dell'Agro. Il corteo vi è giunto attraverso la magnifica foresta del Circeo, rimontando torme pittoresche di guardiani dell'Opera a cavallo e di rurali vestiti alla foggia dei butteri, che salutavano festosamente sollevandosi in piedi sui focosi destrieri. A Sabaudia accoglienze non meno fervide che altrove. Migliaia di persone acclamavano nella bianca piazza. Bandiere al vento ovunque; reparti armati di marinaretti presentavano le armi. Le fanfare suonavano gli inni jugoslavo e italiano. Ricevuti dal podestà, gli ospiti sono saliti al palazzo podestarile indu- glando ad ammirare 11 panorama che si gode dall'alto della torre Littoria sul lago, sul mare, sul Circeo. Nel comune gli ospiti hanno anche sostato per la colazione. Quindi sono ripartiti per ritornare verso Roma lungo la bellissima strada litoranea, toccando succes sivamente borgate dai nomi di guerra colme di masse rurali fe stanti: Borgo Sabotino, Borgo Piave, Borgo Montello. Ultima tappa: l'ultimo comune fondato dal Regime sul limitare dell'agro, Aprilia dal bel nome primaverile. Anche qui il signor Stojadinovic, accolto dal pittoresco tumulto del popolo, ha ammirato la sobria monumentalità del nuovo centro, ha visitato gli editici pubblici e si è interessato della bonifica e dell'appoderamento della zona circostante. Alle 15,30 il signor Stojadinovic, che era vivamente soddisfatto della visita, ha lasciato Aprilia facendo ritorno a Roma con il ministro Ciano, a cui'esternava le sue entusiastiche espressioni per le cose belle offerte al suo esame durante la piacevolissima e istruttiva peregrinazione. Alla Legazione di Jugoslavia Questa sera Stojadinovic ha offerto al Governo italiano un pranzo alla sede della legazione di Jugoslavia presso il Quirinale. Vi sono intervenuti: il Ministro per gli affari esteri, il Ministro Segretario del Partito, il Ministro della Cultura popolare, il Sottosegreta¬ rio di Stato agli Esteri, il Prefetto, il Governatore di Roma, il primo aiutante di campo generale di S. M. il Re Imperatore, il primo mastro delle cerimonie a Corte, il Ministro d'Italia a Belgrado, il capo di Gabinetto del Ministero degli Esteri, numerosi diplomatici e altri funzionari del Ministero degli Esteri. Al pranzo è seguito nelle sontuose sale di Palazzo Borghese, ove ha sede la Legazione, un ricevimento al quale sono intervenute numerose personalità nonché i giornalisti jugoslavi e italiani. Mentre si svolgeva il pranzo alla Legazione di Jugoslavia, i giornalisti romani offrivano alla sede del Circolo della stampa in piazza Colonna un pranzo ai camerati jugoslavi venuti a Roma per questa circostanza. Allo spumante il presidente del Circolo della Stampa Lido Cajani ha con calorose parole pòrto il saluto dei colleghi italiani ai giornalisti jugoslavi. Ha risposto il direttore della Agenzia Avala signor Jovanovich ringraziando a nome dei giornalisti jugoslavi per le indimenticabili accoglienze ricevute in Roma e inneggiando con calde parole all'amicizia italo-jugoslava. A mezzanotte e 10 il signor Stojadinovic e la sua gentile consorte hanno lasciato Roma diretti a Milano in compagnia dei ministri Ciano e Alfieri. Il Duce alla partenza Questa sera alle ore 0,10, con treno speciale, Stojadinovic ed il suo seguito hanno lasciato la Capitale diretti a Milano dove si tratterranno fino a venerdì a mezzogiorno, donde ripartiranno per Belgrado. Il Duce era a salutare il Presidente del Consiglio jugoslavo. Accompagnato dal conte Ciano, il Capo del Governo, proveniente dal Teatro dell'Opera, è giunto alla stazione pochi minuti prima della partenza. Dopo essersi intrattenuto affabilmente nella saletta reale col signor Stojadinovic 10 ha accompagnato fino alla sua carrozza mentre la musica suonava l'inno jugoslavo e la Marcia Reale. A salutare l'illustre ospite si trovavano oltre il ministro Ciano, 11 Segretario del Partito, S. E. Dino Alfieri, S. E. Teruzzi, S. E Russo, S. E. Bastianini, il Governatore di Roma, S. E. il Prefetto e altre altissime personalità del Governo, del Partito e del Ministero degli Esteri. Il signor Stojadinovic ha pivso posto in una delle quattro vetture <!. salon » che formano il treno speciale. Accomiatatosi con cordialità dal Duce è salito in treno seguito da S. E. Ciano e S. E. Altieri che lo guidano nella sua visita a Milano, dal Ministro ChrLstic, ministro jugoslavo a Roma, dal Ministro Indelli ministro italiano a Belgrado, dal comm. Anfuso e dai ministri Vitetti e Buti. Quando il treno si muove le musiche intonano gli Inni, mentre la compagnia d'onore presenta le armi. L'attesa a Milano Milano, 8 notte. Domani il Presidente del Consiglio jugoslavo, Stojadinovic. accompagnato da S. E. Galeazzo Ciano e da S. E. Alfieri sarà ospite di Milano, così da conoscere due aspetti della nuova Italia fascista: Roma, la città che per volere del Duce è riassurta ai maggiori fasti imperiali, e Milano, che nel segno del Littorio è più che mai fervida di lavoro e di iniziative industriali. Il capo della Nazione amica si fermerà a Milano assieme alla con- sorte, e saranno pure con lui il dottor Protitch. capo di gabinetto del Ministro degli affari esteri, il signor Nenadovitch, addetto al Ministero degli affari esteri jugoslavo, il gr. uff. Mario Indelli, Ministro plenipotenziario di S. M. il Re d'Italia e Imperatore d'Etiopia a Belgrado, e il conte Cittadini vice-capo del cerimoniale al Ministero degli affari esteri. Numerosi stabilimenti saranno visitati dal Ministro jugoslavo e alla sera alla Scala uno spettacolo eccezionale sarà offerto in onore dei graditi ospiti. IL CAPO DEL GOVERNO JUGOSLAVO STOJADINOVIC E IL balcone della Prefettura di Littoria le formazioni giovanili MINISTRO CIANO salutano dal e la folla plaudente. (Telefoto). LA SIGNORA STOJADINOVIC consorte del Capo del Governo jugoslavo.