Il Capo del Governo inaugura la sede del Consiglio delle ricerche

Il Capo del Governo inaugura la sede del Consiglio delle ricerche Il Capo del Governo inaugura la sede del Consiglio delle ricerche Roma, 20 notte. Il Duce ha inaugurato stamane la nuova sede del Consiglio nazionale delle ricerche che si innalza al termine del viale del Policlinico, tra la città Universitaria e gli edifici del Ministero dell'Aeronautica. Da costruzione, compiuta su progetto di una commissione composta dal sen. Cozza, di Ugo Frascherelli e dell'on. Del Bufalo, sta austera, nella sua ampia linea architettonica, con chiare e nette le caratteristiche della dignità e del decoro; runa e l'altro necessarie per la sede di un istituto desig-nato dalla legge a supremo consiglio tecnico dello Stato e organo permanente di consulenza: l'istituto, cioè, che deve fornire allo Stato, con giudizi obiettivi e disinteressati, tutte le notizie e gli elementi necessari per orientare, secondo le migliori direttive, i vari processi della produzione. Imponente e complesso centro di studi che ha il compito di fornire, secondo gli ordini del Duce, la soluzione tempestiva di numerosi problemi che aderiscono ai bisogni vitali del Paese. Attendevano il Duce all'ingresso, il Presidente del Consiglio generale delle Ricerche, Maresciallo Badoglio, con il vice presidente Giannini; e, nell'atrio, il Ministro Segretario del Partito, Ministri e Sottosegretari di Stato, i rappresentanti del Senato e della Camera, personalità, autorità e gerarchie. Sempre nell'atrio e su due colonne, a destra e a sinistra, sono schierati i funzionari e gli impiegati dell' Istituto che salutano Mussolini con un ampio applauso che fa eco alle acclamazioni di molta folla e di foltissimi gruppi di studenti, adunati nel piazzale delle scienze, all'ingresso della città Universitaria. La visita alle sale Il Duce, che ha, ora, al suo lato il presidente dell' Istituto, inizia la visita salendo al piano rialzato, ove, in nove sale sono documentati i primati della scienza e della tecnica italiana. Sono plastici di opere e modelli di ap parecchi di ogni sorta, che inte ressano tutti i campi e tutti i set tori e che illustrano la paziente ricerca e le mirabili conquiste del genio italiano, dai tempi romani sino ad oggi. Si leggono, a rilievo sulle pareti, le frasi più salienti del genio immortale d'Italia ve nute sino a noi. Stupenda la voce di Leonardo: « Tanto mi muoverò, che la tela sia finita ». « Non si volta che a stella è fiso ». Appaiono esprimere, queste parole, la non mai interrotta fatica di Colui che guida l'Italia. E Mussolini osserva, da sala a sala, da oggetto a oggetto, da documento a documento con scrupolosa attenzione. Superata la sezione documenta ria, il Duce visita la sala di lettura e la biblioteca ove i palchetti di sostegno, di struttura modernissima, hanno uno sviluppo lineare di 4.200 metri e possono contenere 125.000 volumi. Poi, dall'atrio amplissimo che ha le pareti rivestite con il marmo travertino lucente, sale, per lo scalone d'onore, in marmo nero oliva con balaustre dorate, al primo piano, ove sono disposti gli uffici per la' presidenza.'" é Tn cYaseùV uffi-■ cio funzionari e impiegati sono al Dosto loro E' qui, subito a destra di chi cn-l ■ a:la figura in marmo, sto. di Guglielmo Marconi tra. la sala Guglielmo Marconi ridosso della parete di fondo, sta, , -, • .„i„(nanzi ali immagine del Uemo j- .ii»..Uin posizione di attenti eoa.il b.ac- co teso nel ^^^*°™,^iLmedesimamente stanno le perso- nalità che ^ seguono La^ visita, riprende e Mussolini enUa_ nelle ■ sale del Consiglio ove si vedono I busti del Re mpera.toro cdri Duce, scolpiti da Ponzi._ Decorano| le pareti Achilli. affreschi allegorici dii « Si funziona per l'autarchia »|Sono, qui, adunati i componenti il Consiglio nazionale delle ricerche: i presidenti, i vice-presidenti! e i segretari generali dei vari Co-| mitati, che accolgono il Duce conj un vibrantissimo A noi!». Mus-j solini sosta brevemente: poi, pas sando innanzi agli uffici di presi-Ldenza. riesce sul ripiano e di qui sale alla sede della Commissione centrale delle invenzioni. Sono, in1 questo settore del vastissimo edificio che è a sei piani, anche gli uffici del calcolo: sezione di alta importanza scientifica, tecnica e pratica, ove si svolgono tutti i calcoli più delicati, al servizio della industria della tecnica e delle Forze armate. Il Duce esce sull'ampia terrazza all'aperto di dove si domina la caratteristica struttura della Città universitaria che formicola di gente che va allo studio e di dove si vede, densa macchia nera, una folla che attende il Capo per acclamarlo. Al Duce vengono, qui, mostrati taluni diagrammi che testimoniano dei risultati raggiunti attraverso l'applicazione pratica della scienza matematica teorica. Dopo essere passato, visitandole, per le sale di riunione dei Comitati, il Duce ridiscende a piano terreno e si avvia all'uscita. Ma prima di risalire in automobile, lcdgs5dldcishCpqfptprima U1 llaa.ulc - <*u,|eEgli dice al presidente; dell Istitu- „to, Maresciallo Badoglio « Allora siamo intesi: Consiglio nazionale delle ricerche: si funziona, per l'autarchia ■». Personalità e gerarchie salutano romanamente. Il Duce sale in automobile e si allontana. Lo segue, caldo e insistente, l'applauso della folla che argina la piazza delle scienze. c IL DUCE COL MARESCIALLO BADOGLIO esce sede del Consiglio nazionale delle ricerche. dalla nuova (Telefoto).

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