La Lazio innervosita da un fulmineo punto cede a un'Ambrosiana più fortunata e calma : 1-3

La Lazio innervosita da un fulmineo punto cede a un'Ambrosiana più fortunata e calma : 1-3 JLmicMig l'ultima rocca La Lazio innervosita da un fulmineo punto cede a un'Ambrosiana più fortunata e calma : 1-3 Forraris (Ambr.) al 4' del primo lompo - Meazza (Ambr.) al 4'; Busani (L.) all'ir e Ferrara (A.) al 30' del 2.0 t. LAZIO: Wilson; Zuccone e Monza; Concili, Vfanl e Milano; Busa.ni, Riccardi, l'iola, Camolcso e Costa. •betti: Bntioeorc e Gattaroncliieri; Locatclli, t'errarti II. Meazza, Ferrari e Ferraris; AMBROSIANA: nenie Olmi e A ninna ; F rossi, ARlìITRO: Scorzoni, di Bologna, Roma, 22 mattino. Piti nessuna squadra, imbattuta in Campionato, visto clic la. Lazio ha scelto il proprio campo e il proprio pubblico per dare spettacolo del suo primo rovescio. L'indisponibilità di Baldi e di Marchina, rispettivamente per strappo muscolare e per malattia, aveva indotto i dirigenti laziali a rimettere Camolese al posto di mezz'ala sinistra c di inserire nella componine, come mediano destro, il giovanissimo Cobelli, un prodotto della •squadra dei r pulcini ». L'Ambrosiana aveva rimediato all'assenza di Setti sostituendo il terzino infortunato con Gattaronrliieri. Più di ventimila persone presenti, una folla strabocchevole. Giornata coperta. Temperatura mite. Terreno in discrete condizioni. L'incontro eomìncin con una specie di colpo di fulmine. Quattro minuti dal calcio di inizio non sono ancora trascorsi e le squadre ancora non sono completamente assestate che l'Ambrosiana vtl all'attacco e Ferrari serve la (•uà ala con un passatutto che mette in imbarazzo l'inesperto Cobelli. Ferraris strinile verso il centro e fulmineamente, prima ancora di giungere nell'arca di nuore, spara, in porta. La palla fila diritta e violentemente verso l'annoio basso, sulla sinistra di Blason e si insacca in rete, senza lasciare alcuna, possibilità di parata al portiere. Pensando a come sono andate le case in seguito, non si pit~ fare a meno di concludere che questa rete iniziale dell'Ambrosiana, se proprio non ha deciso da sola dell'incontro, ha influito in modo preponderante c sull'andamento e sull'esito della partita. Moralmente essa agì sulte due squadre come se il fato in persona fosse secso a decidere della contesa sul campo. Piola immobilizzato / laziali — squadri! sensibile e impressionabile — trasalirono come di fronte ad uno schiaffo delta sorte: pervasi dalla convinzione della necessità di risa-lire lo svantàggio comunque e al più presto, divennero nervosi, persero linea. Addio quella bella eulmu c quel dominio della situazione clic sono indispensabili nelle partite difficili ! La calma c il sereno dominio della situazione passavano, invece, prontamente e di riflesso nel campo dei nerouzzurri. Per essi era come se la gara fosse cominciata con un punto di vantaggio: il cercare di bloccare sistematicamente Piola, di ricorrere prevalentemente a. tattica difensiva, il camminare cauti, divennero di colpo per l'Ambrosiana necessità senz'altro giustificabili. Costituì il perno attorno al quale rotò tutta la partita, quella rete improvvisa. La reazione laziale fu dapprima secca, forte e nervosa. Poi, in un secondo tempo, non fu più clic nervosa. Ma. subito i laziali avrebbero dovuto pareggiare, ehè Peruehctti devia con Ut punta delle dita un forte, tiro di Piola e il palo trasversale parò una cannonala di Riccardi, e Camolese e Costa si impegolarono a due passi dalla porta. La fortuna aiutò in questo periodo i milanesi, elle poterono impunemente superare la bufera e organizzare e consolidare la difesa pelle necessità avvenire. Divincolatasi. l'Ambrosiana, tornava a far opera di attacco verso la metà del tempo, riuscendo anche a far maturare qualche buona situazione davanti a rete per le due ali e per Ferrari. Verso la fine del tempo, però, la Lazio riprendeva l'iniziativa e l'offensiva e allora ancora essa avrebbe dovuto segnare quando Piola deviava verso la sinistra del portiere un pallone che. mancava l'angolo della rete per pochissimo, c Busani, a sua. volta, giungeva troppo tardi per poter toccare di quel poco clic sarebbe bastato. Rientrano le squadre in campo per la ripresa. La Lazio esita un i-stante prima di tornare a gettarsi nella lotta a capofitto. E sul/ito prende la seconda batosta. Una bella azione, fluida, si snoda sulla, sinistra ambrosianista: Ferrari a Ferraris, Ferraris a Meazza. Il centroavanti milanese fila via da solo. Su di lui converge impetuoso il terzino Monza. Meazza, questa volta, osa, come nel buon tempo antico; al momento stesso in cui va a terra, sotto l'effetto delta carica avversaria, scocca il suo tiro. Di forza e di precisione la paliti va a finire nell'angolo basso della rete, sulla sinistra di Bluson, imparabile. Due a zero. Il pubblico romano ammutolisce. Lassù, in cima alle gradinate un folto gruppo di soldati lombardi va, da solo, in delirio. Ora si che la reazione laziale è dominata dal nervosismo e dall'orgasmo. A tratti l'intera squadra confusamente si riversa, all'attacco, sinché alt undicesimo minuto giunge la consolazione del « rigore », che due o tre uomini piombano .'.'untili anca me,ite su Costa in un tramestio di falli, di piedi e di mano. Tira Busani e segna... sbagliando: che il tiro diritto rutili in rete proprio nel momento in cui il portiere, credendo di intuire un tiro sulla sua sinistra, si è spostato. Due a uno. Lotta convulsa Battaglia dura per più di venti minuti. Meazza è passato ada mezz'aia destra. L'intera squadra neroazzurra controlla oene tu situazione e tiene in rispetto l'avversario, pur essendone dominala. Due, tre volle la Lazio giunge vicinissima ad acciuffare il pareggio senza mai raggiungere lo scopo. Senonchè, al 3T.o minuto, in una dette non rare occasioni in cui esso può guizzare via, l'attacco ambrosiànista segna ancora. L'azione non pare pericolosa, quando Ferrara, da lontano, si accinge a chiuderla con un tiro diretto ; senonchè Cobelli ha la sventura di trovarsi sulla traiettoria. La palla lo colpisce ad una gamba e devia con effetto irresistibile proprio nell'angolo sinistro della rete, l'opposto a quello per cui era già partito in scatto il portiere. Tre a uno. La partila e segnata. Atturehi nervosi e inconcludenti della Lazio. Falli, nervosismo. Olmi è toccato duramente ad un ginocchio e deve rifugiarsi ali ala sinistra. Meazza gioca al centro delta seconda linea. L'Ambrosiana perde tempo. E vince la partita. Un pizzico di fortuna ha favorito l'Ambrosiana che, tutto calcolalo, la pressione esercitata e le situazioni da rete verificatisi, un risultato pari avrebbe meglio corrisposto alla verità del gioco —, ma occorre dire che ln squadra milanese si e portata bene. Ha giocato calma, ha dominato la situazione, ha guidato freddamente la partita, dopo che il destino l'aveva segnata, verso il suo esito. Un'Ambrosiana ■meno volubile e meno imprecisa del solito, quella di ieri e forse quella della presente stagione: una- compagine che, con minor numero di stelle in linea, fa cose positive e più decise che per il passato. Olmi e i due terzini, pur ricorrendo a mez-,i poco scrupolosi, hanno fatto in modo egregio da sentinella a Piola, e l'attacco sa l'affar suo. Meazza ha segnato una rete come da tempo non segnava: un ricordo della- gioventù. L'ex-* balilla » dovrebbe essersi convinto che la chiave di tutto sta proprio in quel tentare ed osare da cui egli cosi spesso ora rifugge. La Lazio fu ammazzata da quel primo punto-sorpresa. Non giocò male. Giocò nervosamente. Giocò in stile non pratico. Coltelli, il mediano « pulcino ». apparve presto come oppresso dalla grandezza degli eventi; Piola, spietatamente marcato, venne per lungo spazio di tempo come isolato dal rimanente della squadra, e i mediani e le mezze ali furono di una lentezza esasperante. Non è il gioco che fa per Piota, nè per Bustini quello fatto ieri. Gioco tutto esitazioni e arresti, e lavoro in linea. La difesa non ebbe stavolta molti momenti di sbandamento: quei pochi furono, però, tutti fatali. Sta nell'ordine naturale delle cose che una squadra debba pure una volta capitolare in Campionato. La Lazio ha capitolato alla decima tappa della sua marcia. Ha tempo per riprendersi, come si è ripresa l'Ambrosiana, che prima di essa aveva ceduto. Vittorio Pozzo