Le intenzioni del Giappone verso le Concessioni

Le intenzioni del Giappone verso le Concessioni Le intenzioni del Giappone verso le Concessioni Dichiarazioni del gen. Matsui Sciangai, 11 notte. Nella piccola aula quadra e spoglia, di una modestissima scuola cinese presso il centro civico, il generale Iwan Matsui, comandante in capo delle Forze giapponesi di Sciangai, ha riunito stamane i rappresentanti della stampa, ai quali ha fatto dichiarazioni importantissime sopratutto circa il « Setlement ? e le Concessioni. Alla domanda circa il tempo che gli occorrerà per occupare Nanchino, egli ha risposto di ignorare se vi si recherà e ripetendo che anche per questo, meglio sarebbe chiedere al generalissimo cinese. Egli ha detto di ritenere che gli occorrerà un mese perchè tutto torni perfettamente tranquillo attorno a Sciangai, poiché vi sono ancora notevoli forze cinesi nella zona di Kiating e più ad occidente. Al quesito postogli per iscritto se ritiene che il Giappone debba propugnare una nuova sistemazione di Sciangai e del suo settore, eventualmente contemplante la creazione di una concessicne giapponese, il Generale, come ha fatto per le altre domande, coinvolgente problemi politici, si è detto dolente di non poter rispondere. Ha tuttavia fornito ai giornalisti elementi di deduzione, dicendo: loro molto esplicitamente come egli consideri il problema del <; scttlement » ed anche quello della concessione, nelle circostanze, attuali: « Data la complicazione delle relazioni internazionali a. Sciangai — egli ha dichiarato — lasciando il Giappone, mi ero preposto di adoperarmi per cooperare del mio meglio con le autorità che rap presentano le altre potenze. Sono ormai due mesi e mezzo che ho lasciato il Giappone. La situazione è cesi mutata. Londra, Washington, Parigi, Brusselle e, quanto le autorità delle potenze a Sciangai dicono e fanno, mi ha talmente deluso, che temo non potrò attuare con tali autorità la collaborazione che mi ero prefissa. Ciò non è utile alla pace del mondo; ma, date le necessità delle operazioni militari, non posso regolarmi diversamente finche l'atteggiamento delle potenze ri- jmarra queUo che è ». i Alla domanda se intendeva ri! ferirsi ai rappresentanti a Scian- i gai di «tutte le Potenze», il ge¬ 'nerale ha risposto che naturai \ mente vi sono differenze, ma che ila correttezza vieta di entrare in | particolari. Alla domanda sui provvedimenti che le autorità del .Set.tleme.nt dovrebbero prendere, \ il generale ha risposto che è fen jdamentale che ci si convinca che il Giappone non è un aggressore, lma che è venuto in Cina per sai| vare, soccorrere, liberare il popò 1 militari già si svolgono nel Setac\>nent, sull'altra sponda del cana e]le? le operazioni entro il Srttle • lo cinese.. Alla domanda, se nel Settle! ment sono da provedersi operazioni militari, Matsui ha risposto: « Non ritenete che operazioni ment sono già in corso; non faccio alcuna differenza fra la zona al nord e quella al sud del Canale (pur trovandosi parte del Settlement e particolarmente il distretto residenziale Nipponico oltre il Canale, si considera il Canale Sujiao come demarcazione fra il ìSettlement e la zona di operazioni; sulla sponda meridionale sono schierate le forze internazionali). | Non posso fare distinzione fra due 1 zone soltanto perchè c'è il canale in mezzo ». All'insistenza dei giornalisti perìchè specificasse quali misure poi trebbe prendere entro il Settle: ment. il generale ha risposto che nella zona di Sciangai si trovano molti soldati cinesi in borghese, oltre quelli in uniforme.

Persone citate: Iwan Matsui, Matsui, Matsui Sciangai