IL DUCE PONE LA PRIMA PIETRA della nuova sede dell'Istituto Luce

IL DUCE PONE LA PRIMA PIETRA della nuova sede dell'Istituto Luce IL DUCE PONE LA PRIMA PIETRA della nuova sede dell'Istituto Luce 10 notte, 'ta sette chi- IJavori per Iti costruzione degli edifici che formeranno la nuovo sede rìcll'Isiituto Nazionale Luce. Ln superficie complessiva del ter rr»n- scr,tn >,fr l'erezione degli edifici, è di quarantamila metri quadrati e la superficie che sarà coperta risulterà di 13 nula metri quadrati. Roma, Rulla viri Tuscolana, lometri da Porto San Giovanni, il rDuce ha doto .itamnne ìnììio ni « L'arma più forte T-iif/o il gruppo delle costruzioni sarà circondato da una larga, /ascia di verde. La località dove] sorgerà la sede della Luce, prosaimità della Cinecittà, si prenell'attuale stato dei lavori co'"e «»« e,"»»le cava nrrtre °» c>» strapiombano dei grandi^ ".'/'""" dl tu!° che con ll ro'wo cupo del loro terriccio interrom- mvMllclvs'I i l\po»o il verde uniforme dei prati circostanti. Slamane il luogo era 'ulto deeorato con stendardi, pennoni, drappi tricolori e animato da una lolla vastissima che comprendeva i funzionari della Luce e rfc/l'Enic p •''" operai ehe lavorano alla costruzione della nuova sede, ed una grande massa di Camicie Nere della zona. I pennoni si iniziavano sulla via Tnseolana. lungo il tratto che fiancheggia il terreno, e continuavano per tutto il ciclo del girone, cingendo la cava di una viva, palpitante corona dl tricolo- ri. Di fronte all'ingresso nel punto jpii'v alto di questa specie di anfi-\ teatro, si ergeva una grande foto I/rafia di dicci metri di altezza raffigurante il Duce vicino aduna , ] fragorosi applausi " 33 ^ macchinu da presa. Rotto, spiccava una scritta con le parole di Mussolini: < La cinematografia è l'arma più forte >. Tutto intorno, lungo il perimetro della cava, siti cigli dell'anfiteatro e. da un lato e\ l'altro delle gradinate, si schieravano in servizio d'onore rappresentanze di tutte le Forze Armate e della Gioventù del Littorio. Trai pennone e pennone, militi della', Milizia Volontaria e, attorno al 'cavalletto sorreggente la prima I pietra, le scolaresche della zona in divisa di Balilla e di Piccole Ita-\ i (imie. In attesa della cerimonia' \gli altoparlanti trasmettevano gli inni della Patria e della Rivolti-\ eVGRdgfiDuce. Gli intervenuti Fra- i primi a giungere al Quadralo è stato il Padre Tacchi Venturi, de-iignato per la benedizione della prima, pietra, il marchese Pnolncci De Calboli con il Consiglio dell'Amministrazione della Luce, il Segretario del Partito, i Ministri Alfieri e. Cnbolli-Gigli. i Sottosegretari Pariani e De Marsanich, il generale Russo, capo di Stato Maggiore della Milizia, il Principe- don Piero Colonna. Governatore di Roma. Voti. Marinelli, i rappresentanti del Senato e della Camera, il Prefetto, il Preside della provincia, il Federale di \Roma e numerose altre autorità ' [i;'. \ ìi| nalisti italiani .„ „ , . . , ,. Alle 0 precise, anmmciato dagli <*> attenti, il Duce è giunto e personalità. Nella tribuna d'onore abbiamo notato l'accademico Volpe, il generale d'Armata S. E. Grazioli, il generale Siciliani comandante il Corpo d'Armata di Roma, il generale Moizo comandante dell'Arma dei Reali Carabinieri, gli onorevoli Igliori. Giglioli e. Fclicioni e moltissimi ufficiali superiori delle Forze Armate, senatori e deputati e gior' e stranieri. La cerimonia in macchina nella- zona dei lavori. Un alto, entusiastico clamore lo saluta mentre i reparti schierati presentano le armi e la musica- intona « Giovinezza ». Ai lati dell'ingresso riservato al Dure, erano stati collocati due autocarri muniti di apparecchi sonori A.O.I. con gli operatori in tenuta coloniale. Accompagnato dal marchese Pnolucci e seguito dalle autorità, il Duce si è recato sul punto pivalto del terreno ad osservare la planimetria degli edifici che gli è stata illustrata dagli architetti progettisti. Dopo aver esaminata la planimetria, il Duco è disceso nella cava, accolto da altri squilli di attenti, dal suono di- « Giavinezza» e dagli scroscianti appiansi della folla, degli operai, dei Fascisti e degli impiegati della Luce. Sopra un tavolo collocato di fronte alla tribuna d'onore, il Duce ha firmato la pergamena che è stata rinchiusa con alcune monete entro una custodia di cuoio azzurro e poi introdotta in un tubo metallico. Quindi il Duce si è avvicinato al centro della cavapresso il cavallette: ha- collocato in un incavo della prima pietra il tubo contenente la pergamena e lo ha murato con la calce. Subito dopo il Padre Tacchi Venturi, salutato romanamente il Duce, ha benedetto la pietra che è stata fatta discendere lentamente nella cava, mentre la folla acclamava, le- sirene sibilavano e gli altoparlanti diffondevano nell'aria le note dell'inno a Rema. Immediatamente gli operai si mettevano al lavoro e le macchine ria- costruzione iniziavano la loro attività. Mussolini ha sostato qualche istante ad osservare la folla rispondendo piii volte con il saluto romano alle altissime, ripetute e insistenti acclamazioni. Ad jtn tratto un Figlio della. Lupa, si è fatto largo nel gruppo delle autorità e si è messo .siti/' attenti davanti al Duce levando il braccio 'destro nel gesto romano. Mussoli\ni si è paternamente chinato ad \accarezzare il piccolo. II simpati\co gesto, notato dalla folla, ha provocato una nuova calorosissima dimostrazione che si è protratta ftno al momento della pan jfetida dell'automobile del Duce, j

Luoghi citati: A.o.i., Porto San Giovanni, Roma