Il Duce riceve i Mutilati che costituirono nel 1917 il Comitato d'azione a Milano

Il Duce riceve i Mutilati che costituirono nel 1917 il Comitato d'azione a Milano Il Duce riceve i Mutilati che costituirono nel 1917 il Comitato d'azione a Milano Fervide e fiere parole di Mussolini sai valore dei nostri soldati nella grande guerra Roma, 10 notte. Stamane il Duce ha ricevuto a Palazzo Venezia 11 Gruppo dei mutilati ed invalidi di guerra di Milano che il l.o novembre 1917, in un'ora grave per la Nazione si costituivano in un Comitato d'azione e in legione per portare con il loro esempio è con la loro opera un efficace contributo alla resistenza all'interno e sul fronte. La parola dell'ori. Delcroix Il ricevimento si è svolto nella sala del mappamondo, dove il gruppo del valorosi che erano accompagnati dal Presidente della I Associazione nazionale mutilati, ■ on. Del Croix, si è schierato da- i vanti al Duce. Subito dopo l'on. j Del Croix ha pronunciato le se- 'guentl parole: « Duce, il l.o novembre del 1917 ' si costituiva a Milano il Comitato , d'azione dei mutilati; fatto che i non ha avuto riscontro altrove e i che basta a dimostrare la supe- „! riorità di un popolo, i soldati si' j facevano una forza e un'arma delle ferite. Anche in altre città, nello stesso momento scendevano suile piazze i mutilati di guerra, che acquistarono da allora il diritto di chiamarsi i mutilati d'Italia: : ma il comitato milanese svolse l'azione più vasta, continua, poten- i te, onde è giusto che tutti gli sfor: 1 zi siano ricordati sotto 11 suo no- ; me. Erano i volontari recidivi che | accorrevano sul Piave con i ragazzi, del novantanove: erano pochi e 1 si chiamarono legione, forse per I il presentimento che la gloria dl I Roma si sarebbe rinnovata con le lestdseqtl'mrqdeqbnacgisfvrmsbantiche insegne, con gli antichi q| nomi. Erano i rudi e sdegnosi bau- s; ditori che adunavano il popolo e dì il parlare non fu indarno, perchè riLaD.Sia=r0a era sangue' Perche ,!a lparola era azione. Nessuno meg io ,idi Voi che foste l'animatore e al'°! comitato di Milano deste con l'eI sempio il Vostro Nome, può saI pere quanto esso contribuì alla re! sistenza e alla riscossa. I « Duce, sono passati venti anni che contano per un secolo nella vngaDvita della Nazione; allora eravamo meno maturi ma non più giovani, perchè ognuno ha l'età dell'idea che vive e la freschezza della fede che serve. In questo tempo segnato dalla vostra volontà, la vostra fortuna è salita con -l quella del popolo, il vostro aspetto i!è mutato con quello di Roma. La ■ citta di cercatori di Impressioni e o e; , ,. degli amanti del colore e tornata n.lat-picndida e severa capitale del-| l'Impero; l'indomito tribuno dl -'tutte le vigilie, senza aver nulla l i perduto nell'impeto primo, appare -|Un dominatore di eventi e di pas- sione, nella fermezza dei lineao "J11" !ÌJ5f.mp.° "^Pf'i'i,?; , tica nobiltà nella serenità dello l spirlto dl cul resperlenza accen- tua il vigore. Vendicatore della -\ vittoria e fondatore dell'Impero, - Voi siete l'unificatore dello spirito a j e della storia d'Italia di cui avete i-conciliato l'idea religiosa e la mise|si,?ne civile sposando la tradizione alla rivoluzione e 1 antichità al- - ,.avvenire. ^Ua l'opera vostra o rivela il genio romano dell'unità - che non è somma di mentite uguao glianze e di molli transazioni, ma d Insultano di chiare opposizioni e -|rii dlTi combattimenti. Non pos o lddDstPrscmtssIg6'sono dare la pace al mondo le nazioni che non l'hanno conseguita dentro di sè, e soltanto Voi che dall'esperienza dei contrari siete salito alla feconda armonia istituendo un nuovo ordine in Roma, potrete farne la legge di vita di I questo secolo che porterà il VoI stro nome ». i i o o e o! Alle parole dell'on. Del Croix. à ,| Duce na rjsp08to dichiaratieL0„ partic0iarmente lieto di ri- - ... . _,, ,. . . _ .. _ ivedere «" ant,chl «merati. Doe P° aver esaltato l'opera svolta ei**»' mutilati che dettero nel 1917 di un magnifico esempio di devo-Izione e di sacrificio, il Duce af- Parla il Capo l a n n o¬ ferma che oggi, a distanza di tanto tempo, si può fermamente dichiarare come la vicenda di quei giorni di ottobre sia stata una sorpresa tattica, assai comune del resto nella storia di tutti gli eserciti, durante la qu?.- „■,._„.,. memo le il soldato italiano si battè strenuamente. Il Duce elogia l'azione svolta dai mutilati anche negli anni successivi, ponendo in rilievo che era significativo che coloro i quali avevano dato il loro contributo nelle trincee, fossero all'avanguardia della Nazione. Il Duce ha proseguito affermando che essi costituiscono veramente una aristocrazia della quale l'Italia Fascista può andare fortemente orgogliosa. Da essa è uscito l'esempio vivente di quegli uomini nuovi -che, combattenti nella grande guerra e nella Guerra d'Africa, si sono arruolati volontari nelle Legioni che hanno combattuto in Spagna. Tutto ciò rappresenta la inestinguibile giovinezza dello spirito fascista, che costituisce fondamentale della forza del Popolo italiano. Il Duce conclude le sue fervide parole dichiarando che il ricordo di questo incontro rimarrà particolarmente caro al suo cuore di camerata e di com battente. ■ qualche tempo in cordiale conver sazione con i camerati della gran de guerra; 1 quali prima di lascia re la sala del Mappamondo hanno levato, all'ordine di ..Saluto al ,-,„„' j„. .„,,.„ ~ . ^ • °u?e_» dato da" on- Del Crolx' 11 Al termine delle parole loro ri-volte dal Duce, i presenti gli han-no fatto omaggio, a ricordo dellagiornata odierna, di un artisticoalbo contenente le loro firme. IlDuce si è intrattenuto ancoraloro possente « A noi! ». Dopo il ricevimento, il gruppodei mutilati e invalidi di guerradi Milano ha partecipato, ospite deiDuce, a una colazione alla qualesono intervenuti in sua rappresenetanza il Ministro Segretario del Partito e 11 Ministro per la Cultu ra Popolare.