Il comunismo inoculato nell'Esercito francese

Il comunismo inoculato nell'Esercito francese I BANCHIERI DELLA RIVOtUZIONE Il comunismo inoculato nell'Esercito francese Lavoro lento e sotterraneo - Dalle Scuole militari alle caserme - Un militarismo di nuova specie • Il diavolo e l'acqua santa vanno d'accordo l (Dal nostro inviato speciale) PARIGI, novembre. Il neo-nazionalismo dei comunisti francesi non serve soltanto ai banchieri della rivoluzione, diventati, per gli eventi più volte descritti, mercanti di cannoni. Serve parimente ai capi moscoviti. Data l'attuale situazione internazionale, costoro hanno bisogno di una Francia armata e « spiritualmente » preparata alla guerra. Sapendo, inoltre, di non pr-tere in caso di guerra fare affidamento che sull'appoggio militare francese, non intendono almeno per il momento indebolire- o minare il potenziale bellico dell'alleata. In conseguenza, i comunisti francesi hanno ricevuto da Mosca direttive precise. Le hanno ricevute esattamente dopo il viaggio in Russia di René Mayer nel maggio '35. Tanto è vero che, di contraccolpo, la propaganda anti-militarista deii'Humanité e giornali associati è finita. E' finita, mi spiego, la propaganda anti-milìtarista a base di scandali, libelli e concioni, in breve la propaganda a carattere rumoroso e demagogico. Ma, senza soluzione di continuata, ne è cominciata un'altra, la quale, mercè il benevolo appoggio dei socialisti e dei radicali, con formule nuove e con metodi diversi, scende a creare nelle, forze armate francesi la cosidetta « mistica prc'Zetaria ». L'epurazione nell'esercito E si è incominciato, naturalmente, dagli ufficiali. L'ufficiale francese non fa più della politica o maglio, non influisce- più mila politica. Non discute. Ubbidisce. Un senso assoluto del dovere e dello spirito militare gli impone ubbidienza alle gerarchie legalmente costituite di qualunque tinta esse siano. E' naturale, però, e più che logico, ch'egli abbiti delle simpatie, simpatie dovute alla educazione ricevuta, all'ambiente, alle, credenze confessionali e che, all'atto pratico, subisca almeno dì riflesso le influenze dei partiti politici per cui simpatizza. Un buon sessanta per cento degli ufficiali francesi (e forse il 70 ài quelli della marina) sono di idee tendenzialmente di destra. Ora, in un movimento rivoluzionario bolscevico, questi quadri sani e patriottici, d'un valore professionale non in' differente, presteranno il loro concorso e le loro complicità ad un movimento rivoluzionario bolscevico? Sarà possibile inoculare loro «la mistica proletaria»? Difficilmente. Quindi, a scarno di sorprese, la necessità di epurarli si impone. Epurare, ossia eliminare gli elementi indesiderabili, tuttavia, [non è cosa facile, perchè epurare il 60 per cento dei quatti i di un esercito moderno, dove Is cognizioni tecniche sono tutto e dove non è facile improvvisare sostituti, potrebbe far correre il rischio di scardinarne le basi, rischio quanto mai azzardato in momenti di tensione internazionale come gli attuali. Ma, quando l'epurazione massiccia ed immediata non è possibile, essa può sempre allenire lentamente ed a gradi. E' appunto, quello che si sta facendo. Si è cominciato, così, con le scuole militari: gli insegnanti sospetti sono mandati in pensione e l'ammissione degli allievi, sia per il corso '36-37 come per quello '37-38, è sorvegliata da vicino. Tra gli ammessi a quest'ultimo corso, si dice che la media degli ebrei sia del 18 per cento e quella dei figli di massoni accertati, dsl 1/2. Questo, per i nuovi quadri. Per i vecchi, si è tornati al sistema delle fiches dell'epoca di Syveton, vale a dire delle schede personali, sulle quali più che i meriti professionali sono annotate le opinioni politiche, le tendenze confessioneili e le protezioni. Con le fiches, il virus democratico viene a insinuarsi nelle forze ssfLsgcsdzcVqacsdUcmtrlpupamsvdmstpcmalvcaa i e a , a . n o l l i o i armate francesi con tutto il suo seguilo: invidia, egoismo e delazione. In conseguenza, essendo i quadri di avanzamento stabiliti esclusivamente non secondo un criterio militare o professionale, bensì secondo un criterio politico, ne deriva che lo scontento è grande e che molti ufficiali con tendenze destriste a tutta prova preferiscono andarsene, lasciando il posto all'ammissione di ufficiali di complemento scelti fra i simpatizzanti delle sinistre. Tra i scttufficìali e la truppa Un criterio poco dissimile viene usato per i sottufficiali, i quali, tenendo in mano direttamente la truppa, rappresentano nelle forze armate francesi più che altrove un fattore di primissimo ordine. Siccome i quadri inferiori di un esercito moderno debbono essere composti soprattutto di specialisti, il partilo comunista questi specialisti li cerca nelle grandi città e nelle officine, mediante un'intensa propaganda verbale e cartacea. Pochi anni fa, chi, in una fabbrica francese, si fosse azzardato ad un'impresa del genere, sarebbe stato accoppato sul colpo. Adesso non è più così, l'esercito essendo presentato come l'essenza stessa del popolo armato per la difesa della « patria socialista e dello riforme sociali volute ed attuate dal fronte popolare ». L'innesto di simpatizzanti comunisti viene facilitato altresì dal fatto che molti sottufficiali non rinnovano la ferma, poiché la carriera, limitata per legge a 1520 anni, non assicura loro l'avvenire. E non è tutto. Parecchi di costoro, durante i lunghi anni di crisi, si sono arruolati unicamente per avere un'occupazione. Senza un senso profondo del dovere e del sacrifizio e senza un eccessivo entusiasmo per la vita militare, essi fanno i sottufficiali come farebbero un mestiere qualunque. Lo fanno bene, non c'è dubbio, ma più con spirito di funzionari e di impiegati che con spirito di soldati. In un campo del genere, il comunismo trova facile appiglio, specialmente quando, per insinuarsi in profondità, comincia a prospettare rivendicazioni d'ordine professionale. Ed essendo riuscito nell'intento con il fare loro ottenere notevoli migliorie, esso si è creato un cerchio di simpatie, fra le quali può lavorare con facilità per la formazione della « mistica proletaria ». Si calcola che il 15-20 per cento dei sottufficiali dell'esercito, il 20-25 della marina e il 35-1)0 dell'aviazione siano tocchi dal « virus » comunista. E la truppa? Gli equipaggi? Valgono le stesse medie, benché quella dell'esercito possa ridursi al 10 per cento, l'esercito essendo composto di contadini piuttosto sordi al verbo di Mosca. Dunque, direte, si tratta d'una minoranza. Una minoranza come numero. Ma come attività, decisione dei suoi membri ed omertà essa rappresenta una forza tutt'altro che trascurabile. Non potrebbe capitare nelle forze armate quello che sta capitando in tutta la Francia, dove, un po' per lenocinlo degli altri partiti di sinistra e un po' per amore di novità della popolazione medesima, la minoranza comunista riesce a prendere, il sopravvento? E, come una buona metà delle masse popolari, una buona metà delle forze armale non è sempre amorfa e, perciò, suscettibile d'essere trascinata da una parte o dall'altra secondo le circostanze e secondo l'azione più o meno decisa degli agitatori? Le cellule comuniste Inoltre, dal dopoguerra in qua, alle forze armate francesi manca l'entusiasmo e il morale, ossia un vibrante attaccamento al proprio corpo e alla propria arma e un attaccamento ancor più vibrante alle\ idealità nazionali, in breve manca quel fattore spirituale, che deve costituire la forza prima di ogni esercito e d'ogni marina. Simile condizione di spirito abbastanca gencraliz'ttta. per conto mio, è da attribuirsi alle istituzioni democratiche, che hanno praticato o lasciato praticare un pacifismo interamente scoperto e si sono accontentate di lasciare vegetare l'ombra di uno strumento, pensando che, venuta l'ora, sarebbe, bastate comunicare a quest'ombra viatici di belle parole per darle in un batter d'occhio muscoli, ossa, carne ed anima. Come nel 1914 ? Esattamente. Ma nel 191!,, non esisteva il comunismo. Adesso, in un terreno così incoltivato ma fertile, il comunismo lavora con uno sccpo preciso: dare lui alle forze armate francesi, e per i proprii fini, uno spirito nuovo e un nuovo morale. Naturalmente, non dice alle truppe che la ferma dei due anni, le massicce spese militari, i preparativi bellici serviranno a scopi egemonici e. per i begli occhi dei banchieri della rivoluzione o dei dirigenti moscoviti. Afferma, invece, che l'esercito della Terza Repubblica dorrà servire, non solo alla difesa del suolo della patria, ma alla difesa dei beni e delle eredità spirituali dei singoli individui. Per questo, appunto, l'esercito rie ve esser forte e unito. Quindi, ria) le manifestazioni rumorose a base di ribellioni e canti di internazionale, tanto frequenti dal 1920 al 1934! Via gli atti di indisciplina.' scasamgcmarspcrmKRLLSDMGMSRL'inciuinamentc delle forze arma- Ale francesi avviene nell'ombra e nel silenzio: una specie di corro- I sione invisibile mediante acidi rappresentati, nel fatto specifico, dalle cellule e dai giornali. Le cellule comuniste esistono in ogni reggimento e su ogni nave, hanno gerarchie stabilite e compiti precisi. Le dirigono inviati speciali giunti'da Mosca, i cui nomi—veri o falsi — sono apparsi a più riprese- su Candide e su Gringoire. Quest'ultimo settimanale ha pure, messo in rilievo la fitta propaganda comunista a base cartacea. A Tolcne, agili giorno, vengono distribuite fra i marinai non meno di 10 mila copie deii'Humanité e 35 mila copie dello stesso giornale partono dalla Gare de l'Est per i vari centri della linea Maginot. L'Avant Garde, il settimanale delle giovinezze comuniste, le Conserit, supplemento del precedente, nonché i vari opuscoli editi dal Bureau di rue Lafayette, dal Bureau d'Editions di rue Saint Germain, daii'Auxerrois e da Les Edition3 Sociales et Internationales di rue Racine vengono diffusi all'uscita delle caserme e nelle stesse caserme sotto l'occhio indifferente dei quadri. Nemici.. comuni Tutta questa propaganda corrosiva indica come nemico N. 1 il socialnazionalismo tedesco e come nemico N. 2 il fascismo italiano. Ora, nemmeno a farlo apposta, questi due nemici corrispondono, pur sotto un'altra visuale e per una diversa concezione politica, a quelli che costituiscono la preoccupazione dell'Alto Comando francese. Malgrado il succedersi dei vari governi, l'Alto Comando quasi sempre si è mostrato estraneo ai numerosi tentennamenti della politica attiva, conscio soltanto dei doveri professionali e delle responsabilità verso il paese. Il suo nazionalismo esasperato, il desiderio di egemonia e forse i ricordi dell'antica monarchia e della epopea napoleonica, tuttavia l'inducono a considerare come minacce per la Francia la rinascita della Germania e il continuo affermarsi _ dell'Italia nel mondo. La sua dottrina tecnica, perciò, i suoi piani tattici come gli armamenti e le fortificazioni in, terra e in mare non sono suggerite da altri presupposti. Certo, per il momento, due ideaità diverse animano i quadri e le truppe, quelle ròse dal comunismo s'intende. Manca fra- di loro la fusione spirituale, fattore importante della vittoria. Ma la fortuita concomitanza degli avversari non potrebbe facilitare almeno temporaneamente simile fusione? Un'eventualità che è pure possibile, poiché il comunismo, per quanto l fenomeno possa apparire inconueto, da elemento disgregate-re mira a diventare elemento di coesione, non solo, ma cerca di coltivare in tutta la nazione la fobia della Germania e l'invidia dell'Itaia, solleticando con un'abilità quai diabolica lo scio Din tórno, che ha adici molto profonde nell'anima rancese, quello sciovinismo che embrava sonnecchiare nei passai unni a causa del pacifismo verbtùolo di Briand. Potrà il francese a qualunque partito appartenga esistere a certi impulsi atavici come l'odio anlitedesco? Potrà non sentire l'angoscia, in cui si mischia alla difesa di determinati preconcetti il timore della guerra , la visione della patria in pericolo ? La gravità dell'azione comunita fra le forze armate e fra le masse sta tutta qui. in questa foruita concomitanza di nemici, e ioè dei nemici dichiarati del bolcevismo con i pretesi ne/mici dela Francia. Il mondo e la Francia medeshna seno praticamente diarmati contro simile azione, perhè fino a quando sarà possibile d un partito, ad un gruppo di peculatori politici od economici e lla loro stampa fare passare per minaccia- diretta a turbare la pace li onesti sforzi, che nazioni viine compiono per affermarsi nel mondo o per avere il loro posto l sole, i pericoli di guerra rimaranno, milioni di uomini essendo empre pronti a levarsi d'istinto er difendere la loro patria che rederanno in pericolo. Ma, in realtà, i banchieri della ivoluzione ed i capi sovietici non mirano ad altro. Paolo Zappa

Persone citate: Briand, Paolo Zappa, Racine, René Mayer