IL XIX ANNUALE DELLA VITTORIA

IL XIX ANNUALE DELLA VITTORIA Vittorio Veneto nella luce dell'Impero IL XIX ANNUALE DELLA VITTORIA Torino « che non ha mai temuto la (piena », Torino consapevole e fiera delle sue secolari tradizioni di sentinella d'Italia, celebra onni con purità di cuore ed elevazione di mente il XIX Annuale della Vittoria. Data fondamentale nella storia, del popolo italiano quella del 4 novembre 1918, data che pur nel fulgore della sua gloria non ci appare accecante, lontana e inaccessibile, ma ogni anno più famigliare e vicina, più intimamente nostra. Gli è che una vittoria non si può dir grande se non è bifronte, volta così al passato come all'avvenire, se shcvbpamvndc- , . . . • -i inon ha in sei germi di ««o^»»-jd" nmslazrtà nuova che nuove conquiste nuove vittorie contìnuamente si propone e procaccia. Di questa verità riluce, nell'anno XVI dell'Era Fascista, la celebrata ricorrenza della Vittoria. Si vinse, fu scritta col sangue \ di mille e'mille eroi l'ultima più gloriosa pagina del nostro risorgimento, ed ecco aprirsi il ciclo di una storia nuova, porsi le esigenze di un nuovo risorgimento, ecco la Vittoria, rattristata all'interno e tradita di là dai confini da egoistiche e sconoscenti manovre, trovare nell'inesaurìbile forza del suo spirito lo siancio per la propria salvezza, per la propria continuità. Questo slancio intrinseco, si chiama Fascismo, questa con-1 tinnita si chiama Impero. Se la mente si induce a rievocare per un attimo le ore fosche che attraversò il Paese dopo la vittoria, e solo per rinvenirvi, come un promettente bagliore, il poderoso travaglio di un genio, Benito Mussolini, che già ne ideava il fecondo riscatto, la fermezza di un Sovrano. Vittorio Emanuele III, che di quella- vittoria, sollecitata con l'esempio e la fede, era il simbolo luminoso; solamente per misurare in tutto il suo significato, in tutta la sua coerenza fatale e irresistibile la continuità storica e spirituale che lega la Grande Guerra al Fascismo e all'Impero. Vittorio Veneto, la Marcia su Roma, Adua, l'entrata in Addis Abeba, sono di tale continuità i grandi palpiti; i Caduti del Carso e del Piave, i Martiri Fascisti, i Legionari che hanno consacrato col loro sacrificio la potenza imperiale dell'Italia dì Mussolini, e quegli stessi che oggi in Spagna, opposti a un'altra barbarie, fecondano col sangue la causa della civiltà e della giustizia, ne sono gli artefici gloriosi, gli eroici garanti, accomunati in indissolubile fraternità alla venerazione del popolo italiano. Nella ricorrenza del XIX Anniversario della Vittoria, Torino, che ha dato generosi contributi di sangue e di fede alle antiche e moderne guerre dì redenzione patria, Torino che raccoglie il fiore del combattentismo italiano, si stringe con ardente devozione intorno alla Maestà del Re Imperatore e al Duce Fondatore dell'Impero, pronta sempre a difendere e a perpetuare lo spirito immortale di Vittorio Veneto nelle immancabili vittorie del radioso domani. A Casa Littoria Il colonnello Ettore Gnech, nuovo Comandante del l.o Reggimento di Artiglieria d'Armata, si è recato ieri a Casa Littoria, ove è stato ricevuto dal Segretario Federale che lo ha ringraziato dell'omaggio a nome delle Camicie Nere torinesi, esprimendogli camerateschi auguri per l'attività che dal suo posto di comando si accinge a svolgere in Torino. Prima di lasciare Casa Littoria il col. Gnech ha sostato nel Sacrario dei Caduti fascisti. Una simpatica cerimonia all'Associazione Alpini Ieri sera nella sede dell'Associazione Alpini è stato festeggiato il nuovo comandante la Divisione Alpina taurinense gen. Paolo Micheletti; attorno al festeggiato, cui fu consegnata la tessera dell'Anno XVI dell'Associazione, si sono riuniti in fraterno camera tismo il gen. Nuvoloni, il col. Becchis, presidente della sezione dell'A.N.A. di Torino, il col. Perrone, il col. Decio, tutti i membri del consiglio direttivo dell'Associazione e una forte rappresentanza di soci. Il Politecnico inizia il nuovo anno L'alto incitamento dell'on. Bottai — Significativo omaggio al senatore Agnelli - Il saluto ai goliardi caduti combattendo E' stato solennemente inaugurato stamane, al R. Politecnico, l'anno accademico alla presenza di S. Era. il Cardinale Arcivescovo, mons. Maurilio Fossati, di S. E. il gen. Tua, Comandante de signato d'Armata, di S. E. il Prefetto Baratono, del Federale Piero Gazzotti, del conte Gloria in rappresentanza del Podestà, del conte Avogadro in rappresentanza della Provincia. Erano presenti anche i senatori Agnelli, Di Bernezzo, Brezzi, Tournon. Il Direttore dell'Istituto, S. E. Vallauri ha iniziato dando lettura del seguente telegramma ricevuto da S. E. Bottai, Ministro dell'Educazione Nazionale: «Inaugurandosi l'anno accademico del Politecnico desidero che giunga a V. E., ai docenti e studenti tutti il mio saluto e incitamento ai buoni fecondi studi. Il Paese, nella sua lotta per l'indipendenza economica, fa affidamento su tutta la scuola e in speciale modo su quella che forma la classe diriyente della sua vita produttiva ». Al telegramma del Ministro, S. E. Vallauri ha così risposto: «Inaugurato solennemente an ! no accadèmico Re^i'io'Politecnico] con lettura telegramma VostraìEccellenza porgo nome mio do-icenti e discenti grazie cordiali,]assicuro comune fermo proposìtolcompiere entusiasticamente tutto] nostro dovere di italiani fascisti», L'oratore ha quindi fatto un'ac- curata relazione dell'attività sco- lastica, esprimendo la soddisfazio- ne di tutto il Corpo accademico e degli studenti per essere stato restituito al glorioso Istituto torinese il suo vecchio nome di Politecnico e ricordando i Caduti per la. Patria, fra i quali il laureando Ravera, morto a Guadalajara. Ha rivolto un particolare saluto al senatore Agnelli, laurea ad ho- norem del R. Politecnico, susciando un lungo affettuoso applauo di .tutti i presenti all'indirizzo dell'illustre concittadino. « Il fabbisogno di ingegneri — a detto fra l'altro l'oratore — resce ogni gicrno. Le richieste ontinue ed insistenti, che ci perengono da ogni lato e che dobiamo con rammarico lasciare in arte insoddisfatte, sono dovute lla lusinghiera preferenza che molti enti e molti industriali riserano ai laureati di Torino; ma soo anche sintomo, non v'è dubbio, i nuove e più vaste possibilità di ollocamento. Queste a loro volta wiivi-aiucuiu, wutol; a. tirile erivano dalle necessità dell'impo ente lavora tecnico, che il Regi me sta compiendo e più si appreta a compiere per mettere in va¬ ore l'Impero, poiché l'Italia opera ssai diversamente da quelle na-ioni, per cui la parola <. coloniz-are j. ha perduto il suo superbo. omano significato. Derivano al-resì dalla intensa ripresa dille inustrie, che debbiamo considerare urevole, perchè più ampia di quanto sarebbe richiesto dai soli pprestamenti militari, cui ci spinge la incomprensione altrui del nostro virile amore per la pace ». E ha concluso: « Mentre la Pa- ria, per Suo merito, si trasformamirabilmente e mostra di avere un'anima nuova, tocca a ciascuno di trasformare se sterso e di pre- pararsi. Per noi, che viviamo nel- «n !LnÀm_a.™oval tocca a ciascuno ia scuola, la responsabilità è ancora manifestamente più grave; ma ci è riservato in cambio il privilegio di lavorare per i giovani, di operare in mezzo a loro. II contatto con la gioventù è refrigerio dello spirito; è richiamo continuo verso l'avvenire, perchè è in lei che l'avvenire prende forma e s'incarna. Possa la tenace passione di chi crede fermamente essere la fatica dell'educatore la più nobile fra tutte, accendere l'animo di ciascuno di noi, e comunicarsi ai giovani, e trasfermarsi nell'animo loro in un ardente bisogno di elevazione e di conquista. Conquista dei valori spirituali, della capacità che è frutto del sapere e della forza che è frutto della volontà. Possa una comunione sempre più I perfetta legare quanti operano In 1 questa scucia antica e gloriosa, 1 docenti e discepoli, in una sola I unità, si che il nostro lavoro ri1 sulti ogni dì più fecondo a servizio della Patria, ad onore della Dinastia e del Regime ». Il prof. Vallauri ha quindi consegnato all'ing. gr. uff. Luigi Burgo una medaglia d'oro di benemerenza decretatagli dal Consiglio di amministrazione del Politecnico. Dopo la stupenda relazione di 1S. E. Vallauri. ha parlato, applau i ditissimo, il camerata prof. Stam I pini, segretario del G.U.F., dell'at tività sportiva e della preparazlo ne militare | pini, segretario del G.U.F