IL MINISTRO INGLESE non capisce o non vuol capire

IL MINISTRO INGLESE non capisce o non vuol capire IL MINISTRO INGLESE non capisce o non vuol capire Berlino, 2 notte. L'uscita fuori del seminato del signor Eden nei riguardi dell'Italia e delle rivendicazioni coloniali della Germania è controbattuta a dovere da tutta la stampa del Reich che esprime innanzi tutto la sua meraviglia per la novità del linguaggio e dell'argomentazione politica che sembrerebbe assurdo concepire la vita internazionale con i criteri privati in cui sono possibili rapporti fra due che non riguardino assolutamente i terzi; ma anche nella vita privata — osservano del resto i giornali' — a ciascuno è lecito desiderare, anzi ciascuno ha il diritto di pretendere che i rapporti fra i singoli siano ispirati al diritto, quel diritto ed che assicuri la pace sociale escluda poi j torti gravi cne quella pace turbano dando esempio e scandalo di immoralità. Tanto più, dunque, ciò è comprensibile che sia una esigenza assoluta della vita internazionale. Ma il signor Eden sembra non capire ciò ed avere altri principi morali e politici. Dispetto e imbarazzo Politicamente poi dal punto di vista anche formale, l'uscita del ministro britannico — figlia evidente del dispetto e dell'imbarazzo in cui la questione coloniale tedesca sembra sempre più mettere i circoli inglesi —■ è inspiegabile in bocca a un pio e fedele sacerdote quale egli è del feticcio ginevrino, fra i cui articoli di culto c'è anche quell'articolo sulla revisione dei trattati che diventano un pericolo per la pace, articolo che per altro non ha mai goduto le simpatie di questi sacerdoti societari perchè è nella liturgia religiosa ginevrina come l'articolo del digiuno e si sa che quella religione è invece — possiamo dire ora col consenso del signor Eden e anche del signor Delbos — una religione dei sazi. Al quale proposito viene caratterizzata di sfacciata la incredibile insinuazione dell'oratore del grande vantaggio di quel centinaio di migliaio scarso di chilometri quadrati di deserto con poche decine di migliaia di abitanti che l'Italia si ebbe dalla guerra, di fronte a quel milione e mezzo di. chilometri quadrati con dieci milioni di popolazione che si ebbe l'Inghilterra e a quel quasi un milione di chilometri quadrati con 7 milioni di abitanti che si ebbe la Francia. Ci vuole una bella dose di faccia tosta, ma più ancora una bella dose di incoscienza e di imprudenza per tirare in ballo certi argomenti. La stampa tedesca, che dalla tirata del Ministro è colpita in pieno e che fra l'altro ha ragione di considerarsi come offesa dal poco onore che egli ha creduto di fare al merito della questione che riguarda la Germania col suo tono indiretto accompagnato dalla dichiarazione di non aver nulla da dire al riguardo, reagisce energicamente. Il Voelkiscer Beobachter deplora altamente come il ministro britannico non abbia avuto nulla da dire sulla questione in sè, limitandosi al semplice attacco all'assistenza italiana; ciò prova soltanto però che Eden non ha ancora imparato Che le esigenze coloniali della Germania non sono una cosa da cui ci si possa liberare soltanto con un gesto della mano. La Boersen Zcitung fa osservare al ministro che se l'Italia si è occupata delle rivendicazioni coloniali tedesche lo ha fatto di pieno diritto di Potenza interessata come tutte le altre alla pacificazione d'Europa; pacificazione però che al Foreign Office dove si fa da anni la politica versagìista dietro la Francia fino a seguirla anche nel patto sovietico è forse un argomento poco conosciuto. « Non si potrebbe poi ignorare l'accenno con cui si vorrebbe far passare l'Italia nientemeno che come una delle profittatrici di Versailles; ma a ciò ci penserà l'Italia a rispondere. Per quanto riguarda la Germania, conclude il giornale, possiamo limitarci alla constatazione che simili tentativi, assai primitivi del resto, di mettere un cuneo fra i due popoli che si sono incontrati sulla via della pacificazione europea non riusciranno. Il signor Eden segue purtroppo altra via da quella che seguono la Germania e l'Italia; tan¬ e r e i l a e a ¬ to peggio - del resto per l'Inghilterra stessa ». Il Berliner Tageblatt accusa Eden di voler dirigere l'Europa autocraticamente. Ma come! — osserva al democratico Eden — non è più l'Europa una democrazia di popoli cosicché si possa impedire a una Potenza come l'Italia di metter bocca sulle cose che riguardano la pace? Mancanza di coraggio Per il Lokal AnZeiger si tratta di un tentativo di evasione che dimostra, niente altro che la mancanza di coraggio di affrontare la questione in sè. La Germania sa che l'Inghilterra finirà col doverla affrontare. Tutti i giornali del resto ricordano in proposito come la politica inglese o, per meglio dire, quella del signor Eden venga da qualche tempo sempre in ritardo — come si diceva una volta di quella austriaca — di parecchie unità di tempo ma alla fine si riduce sempre a dover riconoscere che quelli che l'avevano preceduta avevano ragione. Speriamo che arrivi però sempre a tempo La Nnchtausgabe ricorda al ministro una serie di precedenti ciascuno dei quali è un ramo di alloro nella corona dei successi politici del signor Eden, dal conflitto abissino alla fede inconcussa, ma ormai alquanto scarsa, nella Società delle Nazioni e fino all'atteggiamento della Russia sul qua le a poco a poco sembra che Lon dra si avvii a dar ragione, a chi aveva previsto assai meglio del signor Eden. Il giornale conclude dicendo che lo strano modo di procedere del ministro britannico dimostra che il signor Eden non capisce nulla di quello che di decisivo reca in sè d problema di cui egli parla; ovvero, ciò che è peggio,, non vuol capire. Nell'un caso o nell'altro il suo atteggiamento non giova ai rapporti anglo-tedeschi. WAngriff fa una critica a fondo del discorso di Eden cogliendone anche le contraddizioni riguardo alla Spagna e. trovandovi conferma in pieno della rotta anglo-franco-americana, rileva per quanto riguarda l'argomento delle colonie la contraddizione che sempre più si manifesta a Londra fra l'opinione del governo e la opinione pubblica come si rileva anche dall'atteggiamento di gior nali come il Manchester Guardian. Vi è infine una serie di giornali che rilevano l'accenno del contributo che l'Italia potrebbe dare per la questione coloniale te desca; e la Berliner Zeitung insieme con altri giornali trova questo accenno sorprendente: « Nel migliore dei casi — dice il giornale — si tratta di un accenno il quale potrebbe denotare una vaga malsana tendenza di fare di quello che è una questione di giustizia, una questione di affari e di contrattazione. E' deplorevole che l'avere seguito lo svolgimento della questione nella pubblica opinione tedesca non abbia dato al ministro la coscienza di quello che invece è la questione, una questione cioè semplicemente di diritti e di doveri s. glndadtlcsepcldtdntpcdTGiuseppe Piazza PANORAMA Di GUIDONIA LA CITTA* DELL'ARIA INAUGURATA DOMENICA DAL DUCE

Persone citate: Delbos, Duce