IL CALENDARIO della tragedia palestinese

IL CALENDARIO della tragedia palestinese 2 NOVEMBRE 19 IT - 193T IL CALENDARIO della tragedia palestinese XX anniversario della dichiarazione Balfour ~ Giorno di lutto nazionale per gli Arabi di Terrasanta Gerusalemme, 1 notte. Due novembre 1917-Due novembre 1937. Vent'anni di passione; di lotta e di torbidi. In questa fatale parentesi di quattro lustri, i destini di Terrasanta han conosciuto alti e bassi di ogni sorta. La sua storia è stata corsa, a volta a volta, dai fremiti delle più radiose speranze e dalla demoralizzazione del più cupo pessimismo. Ma il bi- ; lancio generale di questo tormentato ventennio, se si allestisce te- ; nendo conto di tutti i valori e di tutti gli interessi che fan pernio ■ su Gerusalemme come Citta San- ■ ta delle tre grandi religioni mono. teistiche, rasenta senza sforzi di E sabotaggio contabile l'orlo del fal' limento. L'attivo economico, regi- ■ strato con tanta ostentazione sulle pagine della sua cronaca del dopoguerra, resta, infatti, travol- \ ta e sepolto sotto la valanga dei disastri di carattere spirituale, etico e politico, che si è abbattuta • a più riprese su questa tragica 1 terra del Vangelo, facendo stra> zio delle sue aspirazioni verso la ; pace e verso una giustizia superi riore. E, mentre gli Ebrei di tutto i il mondo si preparano a commeI morare, in unione di mente e di i. cuore coi loro correligionari di ? Palestina, il Due Novembre come | data fatidica che ricorda la firma | della Maglia Charta del Sionismo i con cui furon dischiuse le porte [ della terra degli avi al ritorno dei figli della Dispersione, gli Arabi, E invece, issano anche quest'anno le £ loro bandiere a lutto e rinnovano S le loro infaticate proteste contro E la sventura nazionale piombata » sulle sorti della loro razza, per -..beneplacito di Londra, vent' anni f .òr sono. f. " Il vero peccato originale La genesi del famoso e tanto controversò documento della diplomazia britannica è nota. Mentre la guerra mondiale infuriava ancora, Londra e Parigi si preoccupavano già della spartizione del bottino che sarebbe stato assicurato dalla vittoria degli Alleati. E tra il giuoco degli interessi in contrasto accampati rispettivamente dall'Inghilterra e dalla Francia sulla Palestina, al Forelgn Office tornava molto comodo il pretesto delle rivendicazioni patriottiche ! del Sionismo sui Colli di Giudea. Si affrettava, quindi, ad assicurarsi il consenso di Wilson, che costringeva, per contraccolpo, anche il Governo della Senna a rinunciare alle sue pretese, e lanciava al mondo, il 2 novembre del 1917, la Dichiarazione passata alla storia col nome di Balfour e • che riconosceva agli Ebrei, in. seì de di diritto pubblico internazio;■ naie, l'autorizzazione di crearsi ' una sede nazionale in Terrasanta. Ora è appunto questo atto di nascita del Risorgimento d'Israele, ufficialmente registrato negli archivi della diplomazia d'Europa e d'America, che costituisce il vero peccato originale di tutto il marasma politico della Palestina in questi ultimi vent'anni Poiché se è vero che questo messaggio, con cui si metteva a disposizione del popolo errante una terra abitata da un'altra razza, veniva inquadrato con l'assicurazione del rispetto verso i diritti degli occupanti già in siru, questa specie di limitazione giuridica non impediva, tuttavia, che, con. la Nota balfouriana, le Potenze firmatarie imponessero un inquilino in casa .altrui, provocandone!, fino alla rivolta, la reazione degli autoctoni del paese. E', infatti, inutile voler ostinarsi a bizantineggiare ad ogni cc. sto. Da circa duemila anni gli • Ebrei hanno abbandonato la Palestina, dispersi ai quattro angoli • ' del mondo. Altri popoli li hanno • sostituiti sui Colli di Sion. E una ■prescrizione di una durata cosi rara nella storia dell'umanità può ben bastare a espropriare anche in linea di diritto una razza già fi spogliata di fatto. L' assordo di un'utopia Non chiudiamo per partito preso gii occhi davanti alla luce. Nessuno pretende più, oggi, che l'of- • ferta fatta agli Israeliti per la ricostruzione della loro sede nazionale in Terrasanta sia stata suggerita soltanto da considerazioni umanitarie a vantaggio di una stirpe perseguitata e senza patria Il contrasto mortificante delle sorti dell'Armenia cristiana e martire, che, nonostante analoghe promesse, attende ancora, e sempre invano, l'aiuto delle Nazioni occidentali per rifarsi un focolare, provano in maniera meridiana che altri fattori devono aver sorretto• i patroni della « Dichiarazione Balfour j> nell'assumersi di appog giare ufficialmente il tentativo di risorgimento nazionale degli Ebrei i in Palestina. Si tratta, ormai, di 1 un segreto di Pulcinella. Nei con fronti d'Israele c'era di mezzo la alta finanza. Comunque, l'assurdo della nuova utopia politica consiste nella pretesa di voler far coesistere sul medesimo suolo due popoli diversi, a dispetto della loro manifesta ostilità. Ora, anche il progetto di smembramento proposto dalla Commissione Reale di Inchiesta e fatto suo dal Governo di Londra, persiste nel medesimo errore di base. Giacché frontiere artificiali non bastano a separare effettivamente c quei che un mu ro e una fossa serra », anche se si dovesse arrivare a dar vita in Palestina a due staterelli, uno arabo e l'altro ebraico, che si toccano gomito a gomito, che si intersecano e che si aggrovigliano tra dloro e con le zone del nuovo Mandato permanente dell'Inghilterra in'modo da dare una carta geografica fisica e politica di Terrasanta, che non ha riscontro in nessun altro paese del mondo. Ostinandosi nel principio ispiratore della Dichiarazione di BalfomlesGrvoavnupadonele chesle tedirachdinacosovennmdTTssageusrEsrpsrfifrtlaEl'rpzgttzbscbplcaImrppleum four, col voler ad ogni costo dar modo agli Ebrei di fissarsi in Palestina come in casa propria, la Gran Bretagna non farà che provocare anche in avvenire, come è avvenuto finora in passato, continui tentativi di insurrezione da parte degli Arabi che non intendono assolutamente rassegnarsi, nemmeno sotto la repressione delle bajonette, a rinunciare a quelli che essi considerano come i diritti esclusivi della loro causa nazionale nel Paese. E anche il 2 corrente, tra le gramaglie del loro lutto di patria, essi rinnoveranno il giuramento di continuare la lotta finché non si sarà riconosciuta l'indipendenza politica della Palestina come Stato puramente arabo.Pino Alessandri

Persone citate: Balfour, Pino Alessandri