C'è un accusato: la Russia di Giuseppe Piazza

C'è un accusato: la Russia jPojgò f discorsi gg Roma e if/ AjgWiig C'è un accusato: la Russia Mussolini ha additato le condizioni della pace: il Comitato Plymouth ha esperimentato d'onde venga la minaccia : Londra e Parigi devono prendere una decisione L'asse Roma-Berlino modello delle intese politiche Berlino, 30 notte. Il nuovo punto morto a cui è giunta la situazione al Comitato di Londra in seguito sempre alla tattica ostruzionistica del rappresentante sovietico 6 rilevato dai giornali come ancora una volta la conseguenza inevitabile dell'indecisione delle Potenze occidentali e della loro incapacità o manchevole volontà di opporvi quelle misure e quell'energia che sole sarebbero adatte a por fine all'azione sabotatrice ovvero a superarne in qualche modo, ma decisamente, l'impedimento. Si rileva come la questione sia nella seduta di ieri nettamente stata posta dal rappresentante tedesco von Ribbentrop, il cui aut aut. significa la definitiva impostazione, nei suoi termini veri, del problema ormai irrimandabile qualora non si voglia che la politica del non intervento totalmente fallisca proprio quando sembra che l'accordo delle Potenze sinceramente interessate alla pace sia nelle sue lince essenziali almeno sulla via di essere realizzato. Senza e contro la Russia In sostegno dell'azione di von Ribbentrop, in piena intesa del resto e d'accordo con la politica italiana, i giornali sviluppano la tesi dell'impossibilità chiara di decisioni a maggioranza, senza cioè la Russia, le quali non farebbero che il gioco della Russia stessa e niente altro. «. Non è possibile — scrive la Bocrsen Zeitung — di ricorrere così senz'altro al sistema delle decisioni a maggioranza, che vincolano, con l'abbandono del princi- Pio dell'unanimità, unicamente le otenze che votano « si », perchè è chiaro che ciò non farebbe altro che lasciare alla Russia la piena mano libera per il suo intervento' in Spagna ». Pertanto, per la stampa tedesca, quello che nella seduta di ieri in forza dell'azione del rappresentante tedesco è stato confidato a lord Plymouth è stato un compito il quale non potrebbe più ormai essere rimandato senza pericolo, il cui adempimento è urgente e si impone, e che si compendia nella definitiva alternativa da porre senz'altro a Mosca: o di mutare registro ed entrare senz'altro nell'ordine di idee di una piena collaborazione con le altre Potenze, oppure di dichiararsi senz'altro fuori da ogni volontà di collaborazione. Inutile dire che il primo corno di questo dilemma appare a questa stampa un assurdo e una contraddizione in termini: la Russia negherebbe se stessa, o nel migliore dei casi indosserebbe ancora una maschera nuova se abbandonasse o dicesse di abbandonare il sistema finora praticato; non rimane dunque che la .seconda ipotesi la quale si risolve nell'isolamento di Mosca. I giornali notano come questa ipotesi sia considerata ormai chiaramente dai giornali di Londra. « Ma in questo caso si dovrebbe trattare —• cosi precisa la Boeisen Zeitung — di costituire senz'altro un nuovo Comitato senza la Russia ». La stampa tutta rileva come la Russia non potrà a meno di considerare con ogni serietà la gravità di questa alternativa, dappoiché in sostanza la formula « senza la Russia » affinchè non si risolva in un favoreggiamento della Russia e della sua libertà d'azione in Spagna non può avere altro senso che quello di « contro la Russia ». Un accordo esemplare Rilevate assai sono poi da tutta la stampa del Reich le espressioni di Dclbos al congresso di Lilla sulla Società delle Nazioni e òuì rapporti franco-tedeschi. Che la Società delle Nazioni abbia fatto fiasco non lo scopre ora il signor Delbos; ma che egli ne prenda atto è rilevato come per lo meno significativo, per la politica del Fronte popolare la quale si appoggia al collettivismo ginevrino di cui l'apostolo più convinto — notano i giornali — è rimasto ormai Mosca, semplicemente perchè di quel collettivismo intende fare il mentito mezzo della sua politica di aggressione. Più interessante appare l'accenno a conversazioni extra ginevrine sia per la materia del disarmo che per quella delle materie prime. La Nachtausgabe vi vede una concretizzazione della critica antiginevrilia, che potrebbe alludere a possi bili conversazioni per le materie prime direttamente con la Germa^ nia. E' bene però su questo riguardo farsi presente che laddove altrove si dice materie prime in Germania s'intende senz'altro co Ionie. L'accenno infine agli utili scambi di visite e di viaggi tra Francia e Germania e al « tragico errore » che i due Paesi commetterebbero se trascurassero o non riuscissero a intendersi, è rilevato da tutti i giornali a grandi caratteri e sottolineato dall'assicurazione che esso non mancherà di riscuotere da per tutto in Germania la più favorevole impressione e corresponsione. La Nachtausgabe però osserva che contemporaneamente il signor Dclbos accenna al• l'amicizia franco-inglese, il che è «aturalmente spiegabilissimo e gscfirpEnttvdreppcasllgnsltlsqlRssstsèsi csflpmlmlrscvcRacpsltegMarnepcdcsLpsCgosgrtlzmqnddes giustissimo, ma in Germania non si può fare a meno di osservare che si tratta di un elemento che finora non ha precisamente lavo-j rato nel senso di una soluzione ra-j pida e liscia dei contrasti europei. E passi: ma il guaio è che il ministro del Fronte popolare ha ci-^ tato anche sullo stesso piano nientemeno che l'amicizia franco-sovietica, la quale sarebbe animata da spirito pacifico. E questo appare alla stampa tedesca veramente esagerato. In materia d'intese, più sicuro e più corrispondente alla realtà appare a tutti i giornali del Reich il continuare a rilevare, come fanno ampiamente anche oggi, la vigorosa conferma dell'asse Roma-Berlino e la precisazione della sua politica che è stata costituita dalle giornate romane della celebrazione della Marcia su Roma e dal discorso del Duce. L'asse Roma-Berlino costituisce il modello delle intese politiche quali l'ora presente le reclama e quali solo possono essere utili all'Europa. Realtà operante La Frankfurter Zeitung per questo riguardo nota come Mussolini stesso abbia forgiato l'asse Roma-Berlino e gli abbia impresso il carattere che ne ha fatto la sola realtà agente dell'Europa: « La collaborazione del due Paesi sui problemi europei è diventata, a cominciare dalla questione spagnola, un fattore attivo, che si è confermato pienamente nel senso della pace. Ora quello che lega i due Paesi è soltanto un vivente comune interesse, il quale, in nessun momento ha bisogno di rigide fissazioni o di formalizzarsi in alleanza. Mussolini stesso ha sempre preteso per sè quell'autonomia di politica che gli permette la libertà d'azione, e anche in Germania si è alieni da ogni rigida legame. Ma è così che la collaborazione è più che mai fruttuosa ». Il giornale si domanda a questo punto che cosa sarebbe successo della politica del non intervento se non ci fosse stata la concordata azione politica dell'asse Roma-Berlino. In tutta questa azione Italia e Germania hanno chiaramente dimostrato i loro fini pacifici, e nemmeno i loro avversari oggi potrebbero insinuare all'asse una politica di guerra. Tanto più autorevole ed efficace ne esce la fissazione dei punti programmatici fatta l'altro giorno da Mussolini all'imminente periodo di azione diplomatica dell' asse e che riguardano, insieme con la continuazione della politica di difesa europea dal pericolo bolscevico, la prudente opera di giustizia del riconoscimento delle esigenze vitali di spazio dei popoli. Mussolini ha con ciò fissato una linea che non sarà pTU cancellata. Giuseppe Piazza

Persone citate: Delbos, Duce, Mussolini