Le direttive del Duce per le case popolari

Le direttive del Duce per le case popolari Le direttive del Duce per le case popolari Criteri diversi per le grandi città e per i centri minori -- Speciale riguardo alla camera per i bambini -- Pigioni tenui o d a Roma, 30 notte; i Il Duce ha ricevuto stamane alle ore 11, accompagnati dal Mini- ! stro dei Lavori Pubblici e presente ' il Ministro per la Cultura Popolare, i componenti il Consiglio del Consorzio Nazionale fra gli Istituti Fascisti Autonomi per le Case popolari: dott. Potenza, vice-presidente del Consorzio, S. E. Azzolinì, S. E. Fornaciari, dott. Silvestroni, dott. Bonanni, dott. Vece, ing. De Simone, ing. Monaco, rappresentanti organi amministrativi dello Stato, l'ing. De Vecchi, il dott. Borgomaneri, il dott. DoneUjni, l'ori. Calza Bini, il lìottor Aperto, l'on. Di Bclsito, l'avv. Roberti, l'avv. Oberti di Valntra, rappresentanti di Istituti per le case popolari, l'ing. Napoli, l'on. Caffarelli, il prof. Del Debbio, l'ing. Caruso, il dott. Dell'oro, rappresentanti del Partito e degli Enti sindacali, l'on. Caccesi, il dottor Bartoli, il dott. Valcntini, sindaci, ed il dott. Mura, segretario del Consiglio. La relazione Cobolli Gigli L'on. Cobolli Gigli ha dato cosi relazione dell'opera del consorzio: « Mi onoro presentarvi, Duce, la relazione dell'attività svolta dal Consorzio fra gli Istituti fascisti autonomi per le case popolari nel suo primo anno di vita, nonché una monografia «Le case popolari» contenente le norme c i vari tipi . di costruzioni. La relazione è destinata ad essere divulgata perchè I siano largamente conosciute' le benemerenze del Regime nel campo della edilizia popolare. E' stata premessa perciò una breve illustrazione dei fini della riforma attuata con la legge 6 giugno 1935XIII e successivo regolamento. Riafferma che, giusta le vostre alte direttive, tende alla unificazione degli sforzi e dei mezzi diretti a costituire in ogni centro j urbano, grande o piccolo che sia, I ma sopratutto in quelli rurali, un adeguato nucleo di alloggi a prezzi mitissiml per uso delle classi! meno abbienti. « Prima cura del Consorzio è sta- i ta quella di strettamente collabo|rare cogli organi competenti del Ministero dei lavori pubblici per-! | che tutte le Provincie d'Italia ab-| i Diano in breve tempo il loro Ente! [autonomo per le caso popolar'.i .Questa è condizione essenziale peri jil raggiungimento delle finalità ideila riforma. Alla fine dell'anno XIV, gli istituti riconosciuti o costituiti erano 25 con un patrimonio di lire 1,857 milioni, oggi detti istituti sono 51 con un complessi-1 vo patrimonio di lire 2.067 milioni, j Altri sono in corso di riconoscimento o di costituzione. «Per il finanziamento delle co-' struzioni hanno risposto all'appel-' 10 del Consorzio: 1 Istituto nazio-i naie della Previdenza Sociale, la] Tanca Nazionale del Lavoro, l'Istitutò nazionale delle Assicurazioni! oltre a minori istituti di credito a carattere locale. Sono stati cjsì distribuiti ai vari Istituti: A) Per le costruzioni dell'anno XV lire 163.230.000; B) In conto costruzioni per l'anno XVI lire 150 milioni 650.000. Nella ripartizione dei finanziamenti è stata data la prò ! ferenza alle provinole che hanno maggiore incremento demografico e maggiore necessità di risanamento degli abitati. In relazione diretta dei finanziamenti concessi, 11 Ministero del lavori pubblici ha stabilito contributi in conto interessi per lire 4.365.810 e lire 4 milioni e 190.950 rispettivamente per l'anno XV ed in conto dell'anno XVI. Norme per le costruzioni L'attività del Consorzio si è inoltre largamente esplicata nell'assistenza agli istituti per le opera-1 zioni di stipulazione dei mutui, nel ! dare direttive, ai fini unitari, e nei riguardi della gestione e amministrazione degli alloggi. Opportuni schemi di regolamenti favorisco-1 no, in tal campo, l'opera degli istituti. Analogamente, per quanto ri-1 guarda la tecnica delle costruzioni; sono state date agli istituti norme di massime e forniti tipi, norme e progetti che sono stati ampiamente illustrati con monografie. « Le direttive per le costruzioni sono in conseguenza con isztdCtiimfDezsrsgtrttspmclmftzentuzqrdcdstdblsptsUe i principi di autarchia, da voi disposti. Le costruzioni d'ora innanzi saranno a carattere prevalentemente rurale, con limitazione dell'impiego del ferro. « Nel presentarvi i membri del Consiglio direttivo che rappresentano gli enti statali direttamente interessati alle case popolari, gli istituti di controllo e di finanziamento e le attività dirette periferiche, mi è gradito confermarvi, Duce, che tutti hanno lavorato con entusiasmo e con fede all'esplicazione del programma da voi fissato. I risultati raggiunti non saranno comoda giustificazione per soste o arresti, ina sprone a meglio operare ». Il Duce dopo aver ascoltato attentamente la relazione, ha dichiarato dì seguire con particolare attenzione la proficua attività svolta dal Consorzio nazionale fascista per le Case popolari per la progressiva soluzione del problema della Casa popolare in Italia, che è ispirata a direttive razionali, logiche e fasciste. Dopo essersi soffermato sulle modalità e sui criteri unitari dei finanziamenti, il Duce ha inusitato i tipi da adottare nelle costruzioni. Nelle grandi città possono essere intensive e nei centri minori debbono essere invece costituite da nuclei a carattere semi urbano c semi rurale con appezzamenti di terreno attigui nei quali gli abitanti possono'coltivare ciò che occorre per le necessità domestiche. Il Duce ha illustrato inoltre i criteri costruttivi per cui la casa deve essere decorosa e deve rispondere a criteri semplici ed ultra funzionali con speciale riguardo alla stanza destinata ai bambini. Inoltre la casa deve essere locata a tenue pigione. Il Duce, dopo aver rivolto un vivo elogio ai componenti del Consiglio, li ha incitati a perseverare nella loro attività di cosi alto contenuto sociale, come quella che si propone di dare gradualmente a tutto il Popolo italiano una casa sana e decorosa. ■\|

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