Vibrante messaggio di S. E. Pariani

Vibrante messaggio di S. E. Pariani Le radiotrasmissioni ai soldati Vibrante messaggio di S. E. Pariani Roma, 1 mattino. Ieri mattina, alle 9,30, tutte le stazioni dell'E'I.A.R., in collegamento generale, hanno trasmesso il primo programma dedicato ai soldati. D'ordine del Ministero della Guerra, in tutto le caserme erano stati predisposti gli altoparlanti. La trasmissione si è effettuata negli auditori dell'E.I.A.R. di Roma dove erano convenuti i generali S. E. Grazioli, S. E. Corsela, S. E. llarinetti, S. E. Richetti, Messi, Negri, Melotti, Fautilli, Pipito, Levi e Baciarelli, il gr. uff. Saccorotti, direttore generale dei servizi al Ministero della Guerra, i colonnelli Bonelli e Tanzi dello Stato Maggiore e un gran numero di ufficiali in rappresentanza delle Forze Armate del presidio. La trasmissione si è iniziata col seguente messaggio di S. E. Pariani, Sottosegretario di Stato alla Guerra: « Soldati l'Italia, per iniziativa di S. E. Starace, presidente delt Ente radio rurale e con il concorso dell'E.I.A.R., presieduto da S. E. Vallauri, si inizia oggi una serie di radiotrasmissioni domenicali, che io inauguro inviando il mio cordiale saluto ai duecentomila soldati che mi ascoltano nelle caserme ed alle loro famiglie, che pure mi sentono, nei rispettivi paesi. L'Ente radio rurale ha il nobilissimo compito di diffondere nel popolo la cultura che vale sempre più a elevarlo, perche sempre migliore ne sia il rendimento, ed ora, di questa opera altamente patriottica, potrete trar profitto anche voi, perchè giungerà costantemente, nelle vostre sale-convegno, la rievocazione delle grandi tradizioni della nostra Italia; la narrazione delle imprese compiute dalla nostra gente; la vibrazione di tutto ciò che interessa la nostra vita in questo periodo in cui il Popolo italiano, animato dallo spirito innovatore del Fascismo, compie la sua ascesa; ascesa sicura, perchè il nostro Popolo sa sposare decisione a tenacia, siancio a disciplina, sacrificio a gloria. « Le radiotrasmissioni dimostreranno come non vi sia zona del sapere umano ove non brillino, come fari di orientamento, nomi italiani. Non vi è punto nel mondo ove il nome di Roma non suoni sinonimo di « Fondatrice di Imperi e di civiltà ». Non vi è una grande città ove l'arte italiana non abbia fatto sorgere opere immortali. Non si possono rievocare grandi avvenimenti storici senza riportare i nomi dei nostri condottieri: Scipione l'Africano, che varca il Mediterraneo per battere il nemico sulla sua terra; Giulio Cesare, che porta le armi e la civiltà romana nelle Gallie, fra i Britanni, tra i Teutoni, nei Balcani, in Esitto: Eugenio di Savoia; Napoleone; 1 quale ove compaiono, portano la luce della vittoria. « E non è forse un meraviglioso frutto del Genio italiano questa radio che mi consente oggi di parlarvi ? « Galvani, Volta. Pacinotti. Galileo Ferraris: ecco i nomi che ! segnano le grandi conquiste del|l'elettricità. Scoperta, sua tra! sformazione in moto, suo trasporto a grandi distanze sono ciovu!te ad italiani, come italiano è il gran mago della scienza che tutto riassume in quosto campo.: Guglielmo Marconi, che, con la sua invenzione ha fatto compiere un nuovo passo all'uomo verso la Divinità, dando modo al Genio umano di essere contemporaneamente presente ovunque vi sia una mento, un cuore che voglia ascoltarlo. « Le radiotrasmissioni vi rievocheranno gli eroismi delle nostre guerre d'indiperidenza, gli ardimenti della Rivoluzione fascista, ed infine i trionfi della nostra Guerra Imperiale. Ma non bisogna solamente vivere del pas!sato. L'Italia ora è in marcia, i ricordi e le tradizioni debbono servire solo a dare maggior fede per procedere. Ricordate che tutto ciò che qui sentirete ha un solo scopo, quello di rafforzare sempre più la vostra fede nei destini d'Italia; destini che la sagace mente del Re fissa e che il nostro grande Duce guida. Attraverso la radio vi giungerà la eco del lavoro instancabilmente tenace di tutta la Nazione che nell'emblema del Fascio Littorio riunisce tutte le sue energie per trionfare di ogni ostacelo, di ogni difficoltà. Oggi tutti lavorano per la Patria, si fucinano armi e strumenti di lavoro, si forgiano gli spiriti, si allenano i corpi, e tutto ciò per essere pronti a tutto dare per essa. « E voi, giovani soldati, che avete la fortuna di portare le armi 1 in un momento in cui l'Italia, doI po aver vinto la sua ultima guerra Idi indipendenza, ha iniziato con prodigioso salto la sua marcia imperiale, voi, dico, dovete essere | orgogliosi do! retaggio di gloria, ! ma ancor più dei destini che vi attendono, perchè sarà con voi clic jessi matureranno. s Soldati, in piedi ! Con la yi- | sione di questo altissimo compito !che vi è affidato, con la sacra pro| messa di tutto fare per rendervi ! capaci e degni di compierlo, vol; getc la vostra mente alla Sacra i Maestà del Re e al Duce, nei qua| li si sintetizzano le glorie e l'avvenire d'Italia. « Saluto ail Re ! Saluto al Duce ! ». Ha fatto seguito al vibrante messaggio del Sottosegretario una radioscena rievocatrice della Marcia su Roma, dopo la quale un coro di militari, con l'accompagnamento della fanf.-y.-a dei Reali Carabinieri, ha intonato gli inni nazionali. La trasmissione si è conclusa con l'invito ad ascoltare la radiocronaca dell'inaugurazione di Guidonia, « Città dell' aria », che avrebbe avuto inizio subito. Nel congedarsi, tutti gli ufficiali presenti hanno espresso il loro vivo compiacimento ai dirigenti dell'Ente radiorurale, per la perfetta riuscita della trasmissione. I programmi radiofonici per i soldati si effettueranno regolarmente tutte le domeniche, dalle 9.30 alle 10, con la direttiva del Ministero della Guerra.

Luoghi citati: Italia, Roma