I BANCHIERI della rivoluzione

I BANCHIERI della rivoluzione Dopo i mercanti di cavmom... I BANCHIERI della rivoluzione Il primo bilancio del patto franco-soviettko: una diecina di miliardi passati dalle "calze di lana,, dei risparmiatori francesi alle casse dell'Alta Banca ^f^^^r^m^^DuSk \accuaato Ramzin, diteci chi ve le fo, dnte te direttive destinate „d osfnco,ai.e a nostro sforzo co ' i | Due grandi «tritsts» a carattere finanziario dominano la politica della. Fr-ant-ia: il fomite' des Forges — ossia i « Mercanti di cannoni r> — e l'Alta Banca, i banchieri della rivoluzione. Paolo Zappa elle in «.Mercanti di canarini '», apparsi qualche anno la su queste colonne, ha dimostrato «di che lacrime granili e di che sàngue» la. politica pacifondaia e conferénziera d'Oltre Alpi, nell'inchiesta sui -e Banchieri della Rivoluzióne che da oggi cominciamo a pubblicare, svela con eguale chiarezza l'origine di molte campagne giornalistiche e politiche, dimostra come dall'urto dei due < trusts » rivali sia nata l'attuale politica social-comunista della Francia, mostra ancora una volta quali sono i veri dirigenti delle cosidette « grandi democrazie ». PARIGI, ottobre. Nel processo celebratosi in Russia sul finire del 1930 contro i primi sabotatori o pseudo-sabotatori, si assiste ad un interrogatorio molto singolare. Siedono sul banco degli imputati IfO intellettuali, prof. Ramzin in testa, e su quello dell'accusa, appare già il famoso procuratore Wizinski. « Accusato Ramzin, — questi domanda al « capo-banda » — arefe avuto, sì o no, direttive precise per procedere al sabotaggio industriale della costruzione socialista? ». «Sì.'». «Queste direttive, — incalza l'accusatore — i*e avete avute da parte degli imperialisti struttivo? ». «Alcune alte perso-Unahta della politica francese»-\« Su, su, nominatele, accusato Ramzin, nominatele! ». « Poincaré». «Poincaré? E Briand? ». « Anche Briand ». « Diteci ancora: come ve le hanno date queste direttive? Per iscritto? Attraverso intermediari? \ «No!». «Allora, come?». «Direttamente!». «Direttamente? E dove?». «A Pa- rigi ». « Dunque, voi avete incon tr'ato Poincaré e Briand a Parigi ? i|Vo;cfc dircl dove vrecisamente. ui vete incontmti a Parigi? Dove vi ,7(0B)l0 datn le direttive elimina- li? ». « In un caffè dei grandi boulevards! ». Verso il 1932... Alla stravagante risposta nessuno dei presenti ha un sussulto, nemmeno Cachin, per l'occasione inviato speciale della parigina Humanité, la quale, per conto suo, fa precedere il resoconto del vecchio senatore comunista da questo titolo significativo: « La char- rette des valets au service des ! marloux frangais », charrette eslsen«io un termine derivante dalla [rivoluzione delUS9, allorché i- con- 1«tonnati t-enivano portati alla ghi- i gliottina sovra carri scoperti. ! Non ho riferito l'interroaatoriojde! prof. Ramzin per dimostrare -l'enormità dell'accusa e nemmeno\il grottesco che Poincaré e Briand '.organizzino il sabotaggio dcll'in «instiia sovietica dalla tavola d'un ] caffè, fra un pernod e un cogna;chino; bensì unicamente per pro i vare in modo inequivocabile come, j/ino a pochi anni fa l'U.R.S.S. ; ai-esse a bestia nera e q'uestàI/osse la Francia, come si sentis ! se o almeno si pretendesse minac ìciata da una guerra e l'aggressoj'e fosse la Francia. Apriamo, d'altra parte, i giorna I /j comunisti dal '19 al 'SS e vedre j mo che essi, ad ogni pagina, ac;Cusano la repubblica democratica Jed imperialista non solo di prepa- i-are se stessa alla guerra contro ha Russia ma di preparare anche aujU altri, armando la Polonia e la e Romcnia. sostenendo il Giappone nei suoi, piani guerrieri e sovvenzionando il milione di russo-bianchi residenti nell'Estremo Oriente e gli suo mila rifugiati sul suo territorio. E le accuse possono anche essere e l o i!^; a .vere, molteplici fattori wP,rTd° "d ]anT°ffdella Frane,,, nex confronti\ del- Ib.R.S.S. Anzitutto, ricordiamo l'astio della vecchia, usuraia che.c-on l'avvento dei boiscevisvio, ve-de.andare in fumo 22 miliardi-oro(circa centoquaranta miliardi diattuali) imprestati al-ssia zarista. In segui-to, sul piano politico, troviamo che l'U.R.S.S. condanna la Società delle Nazioni, prediletta della Francia, condanna il Trattato di Versailles imposto dalla Francia, la sicurezza collettiva patrocinata dalla Francia e i patti di |mutua assistenza inventati dalla Francia. Fila, inoltre, con la Ger* mania social-democratica e, secondo taluni organi ufficiosi parigini, si presta ad armarla segretamente. Che volete di più? Ma, detto non detto, nel breve spazio di un anno, si assiste ad un rovesciamento completo della situazione. La Germania, figlia primogenita della chiesa comunista, abiura la social-democrazia e piebiscita il partito nazional-socialista, la cui bandiera è quella dell'anticomunismo. Siamo nel 1932. Da quell'anno le charrettes moscovite si riempiranno di sabotatori e contro-rivoluzionari non più al soldo di Poincaré e del deuxième bureau, ma di Hitler e della Gestapo. Da quell'anno, la. parola d'ordine costante, quotidiana, universale di Mosca sarà: guerra ad Hitler. E, per condurre a buon fine tale guerra, Mosca tende la mano tu cerca di aiuti. E che trova? La mano «fraterna» della Francia, che ogni politica costruttiva e dignitosa dei suoi vicini ha la singolare virtù di allarmare e di esasperare. La spagna sui debiti zaristi Di colpo, perciò, l'animosità fremente nei singoli cuori si placa, gli attriti si assopiscono, le rivalità scompaiono. Magnanima, la, Francia passa la spugna sui debiti zaristi, mentre, come contro-partita, la Russia sovietica che, per Uanti anni stigmatizzato il \trattato di Versailles, definita la, Società delle Nazioni « un covo di briganti », denunziato i patti di mutua assistenza come alleanze militari camuffate, si proclama ostile ad ogni revisionismo, si fa campione del « covo di briganti », firma un patto di mutua assistenza con la Francia. E Stalin, dopo avere a più riprese tuonato contro il militarismo francese, non esita i a dichiarare urbi et orbi di « ' prendere ed approvare completamente la politica di difesa nazionale fatta dalla. Francia per mantenere le sue forze armate al livello della sua sicurezza». Il voltafaccia di Mosca non meravigli! Stalin non ha detto: « una delle qualità fondamentali del bolscevismo, una delle qualità essenziali della strategia sovietica consiste nel sapere stabilire ad ogni istante quale è il nemico principale, concentrare tutte le forze nella lotta contro questo nemico, approfittando di tutte le circostanze e servendosi di tutti gli alleati possibili»? Uomo pratico com'egli è, Stalin non si limita ad emettere !teone- Le a??Uca:.Cos''.nella lot ^ta c< 'Part<c°lare- enli capisce che gli gli Stati fascisti in generale e contro la Germania iti particolare, egli capisce che gli è /acl7e sfruttare l'odio atavico dei ' francesi contro i tedeschi, nonché £ ^^^X^SÌil^' ta in Francia dalla politica dignitosa e costruttiva di Hitler. E li sfrutta. Capisce altresì che la struttura militare francese pur tante volte minata dalla campagna antimilitarista, che gli arma\mèuti. massicci pur tante volte denunziati, costituiscono una forza di prim'ordine. E questa forza, vuole farla sua. Per riuscirvi, quindi, nulla gli appare troppo caro: nè l'entrata senza condizioni nella Società delle Nazioni, nè l'accettazione di Versailles, nè la condanna del revisionismo e neppure la firma di i assisten^ Un ' e e e o patto del genere, d'altronde, smussando le prevenzioni, eliminando ostilità preconcette e creando una atmosfera di « mutua » fiducia, servirà in modo particolare alla propaganda comunista. Che non sempre la tattica rumorosa a base di scioperi, proteste e attentati, è .la più adatta. Qualche volta, la i [mril dclUl p*etra3ione ifi, f[ra" base dissolvere dà, se bene - , f t ,.isultun , „ , j& o ] concrct j ■ .' -\ Finanzieri e industriali o] , i. Se, da quanto precede, l'interes1 se di Mosca ad allearsi con Parigi -'-si spiega, non si spiega con uguale facilità l'interesse di quest'ultima a fare altrettanto. I francesi cosidetti pratici definiscono simìla alleanza come una salvaguardia verso la Germiniti. A parte il fatto che essa provoca in Germe, <<■•. misure di salvaguardia ugual: i \ contrarie, nulla vi è di liù'a», EUGENIO sidente del SCHNEIDER preCsmité des Forges. BARONE DE ROTHSCHILD uno dei capi dell'Alta Banca.