La ripresa delle lezioni

La ripresa delle lezioni Attualità scolastica La ripresa delle lezioni d'apertura, le modalità che l'accompagnano, ,ma soprattutto il calore che l'ispi- Lo stile secondo il quale, quest'anno, s'inaugura la ripresa delle lezioni rende evidente, « sensibile », con quanta intensità si proceda nel settore della Scuola, per rendere questa in tutto adeguata al ctima ed alle necessità determinate dal Fascismo. La solennità che è stata stabi- ^ dichiarano le cure straordina- n h „ Reglm€ dedica alla Scuola e „ pQ£to che a]]a Scuola I ' è riconosciuto nell'ordine dei valori nazionali e spirituali. Anche lo spostamento della data d'inizio (16 ottobre) ha la sua importanza e prova la serietà che si vuole conferire alla Scuola, il suo carattere superiormente mo- ' rale che essa deve manifestare fin dal primo momento. L'esperienza di anni c'indica come sia materialmente impossibile che la Scuola, per cause varie, fra le quali principalissima quella dell'assenza dei Capi d'Istituto e dei Professori impegnati nelle Commissioni degli esami di Stato, possa funzionare prima della metà di ottobre: tuttavia si persisteva a riaprire le scuole ai primi giorni di questo mese, con molte- I plici inconvenienti, dei quali ci ac¬ contentiamo di segnalare qualcuno soltanto. La Scuola doveva necessariamente funzionare in modo irregolare e ridottissimo, finché non fossero tornati il Capo di istituto e i professori occupati altrove: quindi si apriva solo formalmente, risultando nella sostanza una variazione delle ferie. Gli orari erano ridotti, le lezioni a*~egnate con scarso metodo e regolarità: di conseguenza gli alunni continuavano in uno stato d'animo non molto dissimile da quello delle ferie, portando una jnenta- ilità ed uno spirito che non tarda a o e a i é . a o a i a e i a a a e. n e a e e vano a tradursi in tiepidezza, in pigrizia, in modi insomma che offendevano, in quanto ne erano la negazione, la dignità della Scuola. Si aggiunga che questo spirito da ferie, non potendosi prescindere da un certo freno imposto dal contatto quasi fisico dell'aula, e quindi svolgendosi in un clima non suo, induceva a non simpatia verso la Scuola medesima, come quella che interrompeva malamente le gioie delle vacanze. Bisognava poi faticare non poco per trasformare una tale mentalità e un tale spirito, riportando gli allievi all'amore dello studio e del lavoro, l'ordine nel disordine: e perchè le cose assumessero regola e serietà, per rimettere in carreggiata quanti ne eran fuori occorrevano molti giorni ed anche delle settimane. In alcuni casi quel disordine iniziale, traducendosl in un disordine psicologico, si protraeva per lunghissimo tempo: e qualche volta un anno scolastico iniziato male — cioè senza lo spirito di disciplina, di serietà e di dovere, fin dal primo momento — si svolgeva con difficoltà e si concludeva ancora peggio. Il Governo fascista, consapevole di questo grave inconveniente, ha voluto con la più grande fermezza rimediarvi, quando ha stabilito che l'anno scolastico dovesse iniziarsi col giorno 16 ottobre e regolarissimamente, cioè in piena capacità funzionale, fin dal primo giorno. Si è voluto creare, fin dal primo giorno, quel clima psicologico per il quale gli alunni siano capaci di « sentire » immediatamente la serietà e la dignità del compito che li attende, dopo la parentesi delle vacanze. Essi debbono soprattutto avvertire la necessità di entrare nella Scuola senza tiepidezza, senza stiracchiamenti, senza lusinghe alla pigrizia o accondiscendenze all'attenuazione dei propri doveri: fin dal primo giorno debbono ritrovarsi nella Scuola come nei ranghi di una superiore milizia, pronti agli ordini, vigili nella disciplina, animati da passione per il conseguimento di un'alta mèta. E devono, la ti fin dal primo istante, sentire -1 serietà di questa come il dovere e [ d'impiegare tutti i mezzi per rag f. a, e al- giungerla. La solennità conferita alla cerimonia di inizio dell'anno scolastico deve indurre la sensibilità e ti e-|la niente dei giovani alle più nobili considerazicni ed ai più forti propesiti. Parlerà il Capo d'Istituto, nel modo più adeguato alla circostanza, esaltando la vita e l'opera di un Grande o l'importanza di un avvenimento connesso con la più recente realtà, in maniera che la Scuola risulti ancora una volta non avulsa ma legata alla vita nelle forme più alte ch'essa è capace di esprimere. Quest'anno sarà ricordato Guglielmo Marconi, e il valore ecce l|zionale di questo nome servirà di a- ; ammonimento e di auspicio per i- i quanti, entrando nella Scuola, si o - accinsono a gi0vare. nelle più no dell'intelletto e dello de ! spinto, alla Patria, aoode o i'- a r- an_ a tn Alla cerimonia inaugurale sono invitate famiglie di studenti, che appartengano alle varie categorie sociali: ed anche questo è importante, perchè indica che la Scuola non dev'essere estranea o indifle ìferente alla famiglia, che fra o- ! runa e l'altra non si deve verifila !care soluzione di continuità, benta Lj completamento di compiti e di nla o i¬ si to o. 'e ■ . .4 dev essere tabu di una cosiddetta da funzioni, in modo che l'opera della famiglia risulti perseguita, in un altro grado, nella Scuola e questa sia riconosciuta, nella sua sostanza spirituale, nella cerchia della famiglia. Ancora, la Scuola fascista nonmlraala roelclasse, monopolio di una categoria sociale, ma palestra apertissima a quanti dimostrino con la volontà e con l'ingegno di essernedegni. La Scuola, in base a queste premesse che troveranno sicuro svolgimento, si mette risolutamente sul piano dell'Impero. Luigi M. Persone

Persone citate: Guglielmo Marconi