La IX Fiera del tartufo inaugurata da S. E. Badoglio di Angelo Nizza

La IX Fiera del tartufo inaugurata da S. E. Badoglio Sagra, della terra feconda La IX Fiera del tartufo inaugurata da S. E. Badoglio Alba, 18 mattino. Un sole magnifico rideva ieri mattina nel ciclo delle Langhe Premio a coloro che, avendo fato credito al tempo, si erano messi di prestissimo in treno, in autobus, in auto e Pte„ in "Wciciettai per convenire ad Alba a quella j ggjta*. ^^tortoTa l£|rfS"10,, e„'_°°Jl ,™.V, bf 1 "^"U¥m^Xnfo^nlo, t!^^^^|da Savona molti sono stati i partecipanti, moltissimi dai più vicini centri delle Langhe. Attratti gli uni dall'avvenimento... gastronomico, gli altri recanti i prodotti di fresco raccolti: i tartufi odo- rosi e saPoro3Ì. benedizione di questa terra fertilissima e opima di parecchi raccolti. L'accoglienza si Maresciallo Ma a dare lustro alla manifestazione, una persona attesa in etizia ed entusiasmo dagli albesi, è intervenuta : il Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio, che ama, anzi predilige queste sagre di sapore paesano e vi partecipa portandovi il suo incoraggiamento e l suo sorriso spiccatamente cordiale di piemontese d'antica tempra. Alle 11, le massime Autorità e Gerarchie della provincia di Cuneo, che già avevano assistito, nella chiesa di S. Domenico ad una cerimonia religiosa di apertura dei festeggiamenti. erano dinanzi al palazzo comunale ad attendere il Maresciallo d'Italia, che è giunto puntualmente, in divisa, ed è balzato dalla macchina sorridente con la mano alla visiera, fra la scrosciante o vazione del popolo della Langhe. Iche si era radunato dietro i cordoni dei fascisti, dei Giovani Fascisti e degli Avanguardisti in servizio d'onore. Hanno ossequiato il Maresciallo il Prefetto S. E. Francesco Falcetti, il Federale gr. uff. Bonino, il Podestà dott. Ugo Bor- snai s. E. Ricci, il' sen. conte Gastone di Mirafiori. presidente del Comitato per la IX Fiera del Tartufo, l'on. Marescalchi e altre personalità della provincia. Entrato nel palazzo e dopo esse™ intrattenuto con le Autorità «»CM^fUaìo^n }auFÌ e da]Ie „rida entusiasti chc <jerja folla, si è affacciato al DaiCOne del Municinio ed è stato salutato da rinnovate scro- scianti ovazioni. Il Podestà gli hn rivolto brevi ed esaltanti parole di benvenuto. Il Duca di Addis Abeba ha risposto ricordando come Alba gli abbia fornito nella grande guer ra ji 74.0 Fanteria che rifulse sul Sabotino e, nella campagna per la conquista dell'Impero, volontari e regolari pervasi dell'entusiasmo nuovo che anima l'Italia di Mussolini. « E ci lascino stare ! » ha concluso il Maresciallo d'Italia, suscitando nella folla un vibrante grido entusiastico. « Ci lascino stare, poiché come ieri siamo pronti a marciare in ogni mo mento per la grandezza della Patria ». Le brevissime parole di Pietro Badoglio hanno infiammato gli animi. Alte grida si sono levate Inneggianti al Re Imperatore, al Duce Fondatore dell'Impero e all'Italia fascista. Dopo essersi recato, in un con le autorità, a deporre una corona sul monumento ai Caduti albesi, il Maresciallo ha inaugurato, nel Palazzo della Maddalena, la IX Fiera del Tartufo, organizzata dall' apposito Comitato con la collaborazione del Comune. Una grande rassegna La rassegna presentata ai vi- I citatori dai rurali delle Langhe |si può definire imponente. Siste mata nell'ampissimo cortile in stalli grandi e belli e nel padi- lSlione ""'"S'arato '° scorso anno, lquesta Fiera presenta i prodotti 'ùpici della regione, quest'anno j abbondanti, magnifici di qualità. i selezionati, ripartiti razionalmen', te. Centro dell'esposizione i tartu- fi, le robiole, la fratta in tutte le sue varietà specie quelle di conservazione, la verdura in tutte le sue gamme. E' questa la documentazione di uno sforzo, durato per dodici mesi, di una selezione, di una fatica; il premio della terra a chi sa amarla con quell'orgoglio che soltanto i rurali degni di tal nome sanno avere. « Dovete innanzi tutto essere orgogliosi della vostra qualità di rurali ha detto il Duce. Questa Fiora ha fatto suo il motto mussoliniano, lo ha scritto sulla sua bandiera, che ha levato in alto e agitata da anni. Il profumo sapido di questi prodotti è come un incenso offerto in segno di grazie al Dio della terra e all'ammirazione degli uomini. Nel recinto della Fiera non mancano, accanto agli stalli ricolmi di prodotti, le note di sapore coloristico e paesano: ad esempio l'università dei cani deiprofessor Barot, insegnante ai seSugi la scritta sul suo capanno, popola to di giovani cani, ammoniscev Felice quel cane che studiadei "tartufi TTnaricerca aei tartufi. Una Per quello che non studia la dieta è rigorosa ». Non manca il ballo paesano in costume, fra un cantar di clarini e di fisarmoniche. Non manca altresì l'Osteria del Tartufo, caratteristico luogo di ritrovo deibuongustai, ove la «carta» dirf£]nK^ affinchè ogni piatto sia veramen-Ue tipico, ogni vino schietto e la^^^^^^^mi (che tenterebbero un Santo.)rimanga intatta. Festa di popolo Aggiungete a questo ampiodovizioso spettacolo quello di unafolla strabocchevole, giunta da ogni parte, che faceva a spinte per entrare, che si assiepava aglingrossi del recinto e dei padiglioni, una folla festosa come solo queste Langhe canterine, datrici di braccia solide e di intelligenze estrose, se pur ferme, sanno dare. Questa popolo ruraleche abita questi colli, sul qualogni cocuzzolo ha una rocca, ogni lembo di terra un vigneto o un campo di grano, ove il bestiame cresce robusto e tenace come la gente, che in autunno leva al cielo tutti i suoi canti celebranti il raccolto della generosa uva nera dai profumi inconfondibili e variatissimi, era ad Alba, tutta la giornata, riunita dalla piùNella sfilata dei carri allegoricavvenuta nel pomeriggio in piazza Savona, cui hanno assistito S. EBadoglio con la Consorte e la Figlia, e tutte le Autorità e Gerarchie, abbiamo ritrovato questo popolo robusto e festoso. Le Massaie rurali sono passate in folto gruppo precedendo la sfilata dengrande festa della terra fecondasa di simboli e di allegorie, talune indovinate di umorismo, tuttrispecchianti il più schietto animrurale. Dopo questa cerimonia S. EBadoglio ha lasciato Alba fra rinnovati applausi e le grida inneggianti del popolo. Nella serata, però, la Festa continuata, animando le vie parate di bandiere e di festoni. Ancora a notte alta i fuochi artificiali si levavano nel cielo rombando, le musiche gioiose salutavano questa Sagra della terra feconda, fortuna e speranza della Patria. Angelo Nizza