Tenace metodico sforzo per potenziare mlilitarmente l'Egitto

Tenace metodico sforzo per potenziare mlilitarmente l'Egitto L.'Inghilterra e l'Oriente Tenace metodico sforzo per potenziare mlilitarmente l'Egitto L'autorità britannica sollecita la costruzione della strada da Alessandria a Marsa Matruh Cairo, 11 Dotte. Ora che l'Inghilterra, con le apparenze della decisione improvvisa, ha adottato la politica della r.ìano di ferro in Palestina, ci si demanda perchè le decisioni di Londra in questo senso siano vo nate così tardi, soltanto nel quar to trimestre dell'anno in corso Perchè, per fare un caso, l'Inghilterra non ha esiliato i capi arabi e destituito il Gran Muftì l'anno scorso, con evidente guadagno di tempo, quando un'intera Divisione di truppe si era portata in Terrasanta dalla Madrepatria sotto il comando del gen. Dill? Le impressioni che si ricavano da questi ambienti orientali, e cioè osservando da vicino quello che si vuol vedere, sono precise sul significato della risposta. Le posizioni chiave A parte il fatto che il Governo britannico ha voluto attendere i risultati, dell'inchiesta della Commissione Reale Peel, il cui rapporto è risultato totalmente subordl mto alle vedute dell'Ammiragliato e dello Stato Maggiore Imperiale i cui rappresentanti, precisamente l'inno scorso, si son dati a frequenti visite, ad inchieste ed ispezioni nel settore orientale, dall'Egitto e dal Sudan all'IVak, da Cipro a-J Aden; a parte il fatto, ancora, che il Governo britannico ha voluto aspettare i risultati del cong.'3sso sionista di Zurigo e del congresso panarabico di Bludan, 11 q'ir.le ultimo ha convinto gli ing'ssi dell'irreducibile opposizione ti^l mondo arabo, a vincere la quale non c'era che da esperimentarc la maniera forte; a parte quanto sopra, l'Inghilterra ha deciso di adottare il pugno di ferro in Palestina soltanto oggi in quanto soltanto oggi essa è convinta d'essersi garantita militarmente della sicurezza nell'Irak e in Egitto, approfittando anche della mobilitazione navale nel Mediterraneo in seguito all'azione di sorveglianza conseguente alla guerra di Spagna. Infatti alla fine dello scorso anno e durante il primo semestre del 1937 l'Irak risultava in mano al gen. Bakr Sidki, tutt'altro che simpatico agli occhi di Londra e bisognava attendere che IV Intelligence Service » riuscisse a rovesciare il regime sidkista riportando al potere i vecchi amici. Per quanto riguarda l'Egitto, l'Inghilterra doveva aspettare i primi fecondi risultati del trattato d'amicizia e d'alleanza in forza del quale oggi l'esercito egiziano — che viene potentemente armato e ottimamente istruito su uno schema iniziale di Divisione motorizzata di ventimila uomini con speciale attenzione all'attrezzamento antiaereo — risulta totalmente nelle mani degli inglesi attraverso l'attiva invadente e numerosissima Missione militare capeggiata dal gen. Cornwall, i cui pareri riveE'.ono carattere esecutivo soprattutiti a causa della accondiscendenza pronta del Governo Nahas, preoccupato di rispondere sempre affermativamente ad ogni richiesta inglese per paura di veder mandar a gambe all'aria il « trattato dell'indipendenza » (se cosi si può chiamarlo) sotto il pretesto di mancata esecuzione delle clausole da parte egiziana. E le clausole contengono, come è arcinoto, tutti obblighi di servitù per l'Egitto. La" Gran Bretagna stima di sentirsi già salda nelle due posizionichiavi del mondo arabo, in seno al quale scotta il problema palestinese, vale a dire salda lungo il Nilo e sul Canale di Suez e salda lungo i fiumi mesopotamici e sul Golfo Persico. Essa si prepara in silenzio portando a termine il vasto programma di potenziamento strategico-militare del sistema imperiale nel settore particolarmente nevralgico del prossimo Oriente, cui s'è accinta dopo la lezione subita durante la guerra d'Abissinia e in seguito. Il sistema strategico imperiale Il programma, in brevissime linee, s'impernia sui seguenti punti: Rafforzamento militare navale aereo, specialmente attraverso la modernizzazione delle forze, di tutte le basi mediterranee e vicinoorientali dell'Impero e impianto di nuove basi da Malta a Cipro, da Caifa ad Acaba, da Alessandria a Aden, dal Cairo ad Amman, da Ramleh a Dibban a Bassora, con l'avvertenza di considerare spostato, in caso di ostilità, l'asse di Malta o verso le posizioni del Mediterraneo occidentale, o, in determinati casi, verso Gibilterra; Assicurarsi la disponibilità di appoggi e b-isi navali in terra di amici nel 1- no mediterraneo; Creare delle arterie primarie in funzione di linee strategiche, e vediamo quali: 1) Linea ferroviaria e autostradale tra la zona del Canale di Suez, dove sorgerà la città militare britannica in Egitto, e il Deserto occidentale sino a Marsa Matruh considerata linea di difesa contro la Cirenaica. 2) Linea ferroviaria tra Acaba e Caifa, via Maan e Amman, con dislocazione di forze aeree e truppe mobilissime di terra lungo tale linea. Strada tra Acaba e 11 Mediterraneo, via Bersheba. 3i Strada Caifa-Bagdad, che segua press'a poco la pipe-line. Questa strada, che sarà disseminata di basi della Royal Air Force e di posti di guardia di truppe mobili motorizzate o cammellate, nel suo tratto desertico servirà, insieme alla linea Acaba-Amman, a creare un cordone strategico strozzante a nord, e cioè nella sua parte più vitale, il Regno di Ibn Saud. Sono interessanti le notizie trapelate a Londra in questi giorni, nonostante il riserbo assoluto delle autorità interessate, circa questa autostrada Caifa-Bagdad che. nel tratto palestinese e transjiordanico verrà costruita ad opera del Genio militare inglese, men- tre i lavori nel tratto di deserto irakiano verranno affidati a due tecnici ben noti per le costruzioni straiin'jj nell'Irak, e cioè agli ufficiali britannici Maggiore Briggs e Capitano Hamilton. 4) Strada e ferrovia colleganti l'Egitto alla Palestina. La ferrovia c'è già e basta consolidarla. In dodici ore truppe britanniche della base di Ismailia (Canale) possono esser trasportate col treno nel cuore della Palestina. Tali le linee strategiche la cui costruzione o il cui consolidamento si accompagneranno al rafforzamento militare britannico, specialmente aereo, nei paesi arabi. Nel programma inglese sta pure l'attuazione del ponte aereo tra i territori di Aden e la Transgiordania, al di sopra dell'Arabia Saudia, ponte aereo che, congiungendosi a quell'altro ponte dall'Egitto all'Irak, dovrebbe completare il piano dell'Air Control dal Mediterraneo all'Oceano Indiano. La grande incognita è costituita da Ibn Saud, il potente e del tutto indipendente monarca della Mecca il quale, irrevocabilmente fermo nelle rivendicazioni territoriali di Acaba e Maan e nel rifiuto a concedere il permesso di basi all'aviazione britannica entro il proprio territorio, ha saputo finora resistere sdegnosamente a tutte le pressioni e agli allettamenti, specie d'ordine finanziario, degli inviati del Governo di Londra. L'Intelligence Service del Colonial Office non disarma, portando al massimo l'intensità della sua azione nascosta ed aperta. Ma la fibra del Sovrano wahabita sembra di diamante e non piega. La strada verso la Libia A proposito della prima linea strategica contemplata dal programma inglese e cioè di quella da Alessandria i giornali informano che l'autorità britannica ha chiesto al governo egiziano di anticipare la costruzione della strada militare Alessandria-Marsamatruh verso le frontiere della Libia prevista dal trattato. La sollecitazione è motivata dal fatto dell'incerta situazione internazionale. Inoltre gli inglesi hanno chiesto di continuare a rimanere con le for-1 ze aeree nei loro aerodromi domandandone anzi l'allargamento I in vista del potenziamento della! aviazione militare britannica in Egitto. Frattanto il generale Corn- • wall, capo della missione militare inglese rientrato dall'Inghilterra, si è accinto con grande lena ai proseguimento del lavoro di potenziamento dell'esercito egiziano con grandi quantitativi di materiale bellico già arrivati dall'Inghilterra ed altri se ne attendono per l'armamento modernissimo della prima divisione motorizzata egiziana. . Il ministro della guerra ha diramato una nota illustrante i progressi notevoli sinoggi raggiunti da parte delle forze della difesa nazionale svolgenti un'intensa attività di addestramento con le nuove armi sotto istruttori britannici. Il ministro annuncia varie nuove unità costituite specie d'artiglieria mentre si sono aperte al Cairo nuove scuole militari di specializzazione e la vecchia scuola di ufficiali ha quintuplicato il numero degli allievi. Stasera il generale Weir, comandante in capo delle forze britanniche in Egitto alla presenza di grande folla e dei reparti armati ha consegnato in forma solenne al governo egiziano il Caracol situato al centro di Alessandria, dove gli inglesi dal tempo dell'occupazione dell'Egitto hanno insediato il corpo di guardia militare. Il capo del governo Nahas Pascià, assistito dai ministri, ha issato personalmente la bandiera egiziana al posto di quella britannica. Era presente anche l'ambasciatore inglese ad interim Kelly con gli alti funzionari dell'ambasciata. I giornali e l'opinione pubblica egiziana esaltano la cerimonia come la prima grande prova di indipendenza in esecuzione del trattato anglo-egiziano dell'agosto 1936 dimostrante la leale amicizia, dell'Inghilterra verso l'Egitto. Antonio Lovato