SBARCO A SCIANGAI tra navi in sentinella e nidi di mitragliatrici

SBARCO A SCIANGAI tra navi in sentinella e nidi di mitragliatrici SBARCO A SCIANGAI tra navi in sentinella e nidi di mitragliatrici Sandro Sandri inizia oggi, con questa corrispondenza trasmessa per radio da Sciancai, il suo servizio dalln Cina. Egli ò il primo inviato speciale italiano che giunge, dall'inizio delle ostilità-, nella zona delle operazioni. 1 nostri lettori lo hanno seguito durante l'impresa etiopica e la guerra di Spagna. Egli ha lasciato il fronte spaglinolo da pochi giorni raggiungendo l'Estremo Oriente per via aerea. L'incalzare degli avvenimenti ha reso preziosi, in quest'ultima settimana, oltre che i giorni, le stesse ore. Siamo lieti quindi ili segnalale la prontezza con la quale ci siamo studiati di assicurare, intorno alln Cina, un servizio speciale oltre quello che i nostri corrispondenti hanno svolto sin dall'inizio e continueranno u svolgere nei giorni pi-ossimi. Sciangai, 8 notte. La prima impressione del sanguinoso conflitto, si prova- nel porto di Hong Kong, dove affluiscono col piroscafo varie cent.inaia.di profughi, che ritornano a Sciatigai. E' gente fuggita lo scorso agosto, in seguito ai furibondi bombardamenti aerei da parte dei cinesi sulla città internazionale e che, come è noto, procurarono migliaia di morti. La navigazione, sino all'altezza di Fukien, si svolge sotto il controllo delle navi da guerra giapponesi, che incrociano al largo delle coste cinesi. Nella notte le navi da guerra nipponiche appaiono con le luci ridotte, mentre i riflettori dei forti cinesi della costa esplorano il mare. Il piroscafo riduce la velocità presso la foce del Fiume Azzurro, e proseguiamo lentamente sino a Wu511110, dove il piroscafo si àncora, in attesa dell'avviso francese, su cui i passeggeri trasborderanno per Sciangai. Le vedette al lavoro Passano sul grande fiume i tras. porti nipponici, tranquillamente, senza scorta. La navigazione sull'Uang Pu, che intraprendiamo sull'avviso francese, si svolge a poche centinaia di metri dalla riva destra, occupata dalle truppe cinesi, mentre i nipponici occupano la riva sinistra del fiume, nel quale stazionano scaglionate in profondità le navi da guerra nipponiche, a protezione delle retrovie del Corpo di spedizione, accampato in margine al fiume, tra le rovine del villaggio di Wusung, distrutto dai combattimenti del miese scorso. Sulla riva destra, nessun segno di attività cinese. La riva sinistra ferve del movimento delle truppe giapponesi, metodico, ordinalissimo. Alto tuona il cannone verso Ciapei, con il ritmo della distruzione, e squadriglie di aerei nipponici, scortate da gruppi di caccia, sono nel cielo. Nessuna attività aerea cinese. Abbiamo l'impressione che i giapponesi siano completamente padroni del cielo della battaglia, dove incrociano indisturbati. I sobborghi di Sciangai appaiono nella grigia atmosfera della giornata piovosa. Il fiume, mentre la nave su cui siamo imbarcati penetra nelle acque della concessione internazionale, appare popolato da navi nipponiche, alla cui testa sta eila nave ammiraglia Itzumo, cir-condata delle reti d'acciaio a protezione contro i siluri e le mine. Oltre questa, navi da guerra di tutte le potenze europee sono alla fonda sul fiume, tra cui la mole snella e magnifica del nostro Montecuccoli. Non appena siamo passati, una mitragliatrice nipponica spara attraverso il fiume una raffica di colpi. Evidentemente le vedette di uno dei tanti cacciatorpediniere ancorati, hanno visto un movimento cinese sulla riva destra del fiume. Tutto questo avviene con grande calma e con disinvoltura. La guerra così appare qui, nel cuore della città. Marinai delle navi da guerra nipponiche circolano liberamente sulle tolde, le vedette sono ai loro posti, gli ufficiali scrutano tranquillamente la riva nemica, distante non più di duecento metri, mentre il traffico dei trasporti internazionali prosegue indisturbato. La grande parata delle giunche e dei sampan cinesi, che salutava i piroscafi al loro arrivo, di fronte al bund di Sciangai, è scomparsa. Il fiume è sbarrato da una serie di navi affondate nei primi giorni del conflitto. Sciangai appare desolata. La grandiosa capitale internazionule dell'Estremo Oriente, il cui traffico era uno dei più intensi e i cui rumori e le cui luci davano la sensazione di tre mondi riuniti in margine al grande termitaio umano della Cina, è oggi ridotta ad una vita provinciale a ritmo rallentato. La maggior parte dei grandi negozi è chiusa e nella notte la città è oscurata per metà e, alle ventitré, il 'coprifuoco rendo deserte le vie. Ogni casa una fortezza Il danno che il conflitto provoca al commercio e alle industrie europee, americane e cinesi è immenso. Sciangai è isolata dal resto della Cina, e soltanto i trasporti commerciali italiani e francesi si arrischiano a raggiungere Wusung, all' ingresso del fiume Uang-Pu, che adduce a Sciangai, ancorandosi a venti miglia dalla città. Sulle linee giapponesi, che partendo dal Fiume Azzurro al villaggio di Liuho passano per Kiating, rasentano Kianguan, per inoltrarsi sino a Ciapei, nel vivo dell'abitato della città, la situazione continua ad avere tutte le caratteristiche della guerra di posizione. Le truppe cinesi ammassate in Ciapei sono fortementetrincerate tra l'abitato. Ogni casa è una fortezza, ogni via è attraversata da trinceramenti e le macerie di quello che fu il popò lare quartiere di Ciapei costituì scono la difesa cinese. La chiave del sistema della difesa cinese di Ciapei è la « linea Hindenburg », già sfondata presso Kiating, e, caduta totalmente la quale, le truppe giapponesi cadrebbero alle spalle delle difese cinesi, andando a minacciare la ferrovia Sciati gai-Nanchino. La lotta si svilup perà in questo settore, dove la pressione nipponica è più acuta. Si tratta tuttavia di superare le difficoltà del terreno veramente difficili c singolarissime. Sono terreni piatti, coltivati a risata, attraversati da una serie di canali collettori, a loro volta intersecati da canali minori, che le recenti piaggio hanno ingrossato. L'avan zata delle truppe nipponiche procede lentissima. Si combatte per il possesso di pochi metri di terreno strappati ai cinesi, la cui difesa, imperniata sull'impiego in grande scala di mitragliatrici, è accanita. Si tenga conto che le migliori divisioni cinesi sono impiegate in questa lotta di Scinti gai, mentre le tre colonne giapponesi dalla Manciuria scendono a sud e si diramano verso ponente, occupando con velocità automobilistica le quattro Provincie del \nord della Cina: l'Hopei, lo Sciati i i e l e i e si, il Ciahar e il Sui Van, mentrepunte di truppa nipponica sono penetrate nella provincia delloSciantiing, sino a ieri dissidenteda Nanchino e che pare si orienti verso il governo centrale, che ha inviato tre divisioni di soccorso. Nel quadro generale della guerra, l'avanzata nipponica nel nord, che inghiotte intere provvide sfruttando le grandi ferrovie, costituisce il fulcro della campagna giapponese in Cina, mentre la battaglia di Sciangai non potrà essere che un grande episodio, come lo sbarco delle truppe nipponiche ad Amoy, nel sud, per tagliare le comunicazioni tra il sud e il nord della Cina. La resistenza delle truppe cinesi sul fronte nord è vinta dalla manovra delle divisioni nipponiche, padrone delle vie di comunicazione e la cui strategia è favorita da una possente, impeccabile organizzazione che vince le arma- te nemiche, le quali, per sfuggire agli aggiramenti abbandonano ai giapponesi le posizioni fortificate. In sostanza, nel campo tattico,' i cinesi si- difendono abbastanza bene., ma sono vinti nel campo strategico. L'« angolo ventoso » Avviene di chiedersi per quale ragione i cinesi difendano con tanto accanimento Ciapei, con effettivi valutati a trecentomila uomini, mentre le cinque grandi Provincie del Nord cadono ad una ad una- nelle mani dei giapponesi. In quanto ai giapponesi, essi non hanno ancora sferrato un attacco generale su Sciangai; tuttavia i cinesi vantano di avere disposto a sbarramento della via di Nanchino una linea fortificata che chiamano, come è noto, di Hindenburg, dove daranno una seconda battaglia nel giorno in cui Ciapei sarà caduta. Si tenga inoltre conto che il conflitto assume strani paradossali aspetti in una città dove le truppe del settore internazionale affidato agli inglesi, sono a contatto con le linee di fuoco nippocinesi presso la stazione Nord di Sciangai, e dove le truppe americane sono nei pressi di Ciapei, dove il quartiere confina con la città internazionale. I Granatieri italiani, ammiratissimi per la serietà e la disciplina, tengono le linee sul canale Souchow. I giapponesi debbono preoccuparsi di non colpire le truppe anglO'O-mericane nei pressi della stazione Nord, che viene definito: l'« angolo ventoso» della città.. Pioggia e nebbia Tutto il giorno e nella notte, lo scoppio delle grosse granate e il martellìo delle mitragliatrici risuona in Sciangai. Pioggia violenta e nebbia ostacolano l'attività aerea da ieri. Nelle riunioni che gli uffici stampa cinesi e giapponesi tengono quattro volte al giorno ai giornalisti di tutto il inondo qui convenuti, viene esposta la piccola cronaca- degli avvenimenti sulle linee. I cinesi accusano i giapponesi dell'uso di gas lacrimogeni e « starnutogeni ». / giapponesi sorridono, dicendo che si tratta di gas fumogeni, per occultare il servizio delle pattuglie di avanscoperta. Si aggiungano a questa cronaca spicciola le altre accuse reciproche, cioè di villaggi bombardati e di non combattenti colpiti; ma la verità vera è che i cinesi usano tutti i possibili mezzi per comòattere, compresa la guerriglia praticata nel nord dalla ottava armata cinese comunista, armata che ha fatto improvvisamente causa comune con il governo di Nanchino, dal quale in passato era stata ferocemente combattuta. Stanotte il duello delle artiglierie nella zona di Sciangai è stato accanitissimo. Verso il mattino, il martellio delle mitragliatrici ha echeggiato per una ventina di minuti e stamane i giapponesi hanno annunciato che un piccolo attacco cinese è stato respinto a Ciapci. L'attività aerea si è svolta nel sud e a Nanchino, dove gli aerei giapponesi hanno bombardato la ferrovia Canton-Hankoiv c gli impianti militari della capitale. Il colera in città è in decrescenza; tuttavia imperversa ancora, facendo vittime tra i cinesi e anc7te — in minima parte — tra gli europei. Sandro Sandri Louise

Persone citate: Pioggia, Sandro Sandri, Sandro Sandri Louise