S. E. Bottai parla a Cagliari sui problemi della scuola di Mario Bassi

S. E. Bottai parla a Cagliari sui problemi della scuola S. E. Bottai parla a Cagliari sui problemi della scuola La nuova sistemazione dell'Opera Balilla Cj-5'ìii. i? motte. 5. S. GStawsap* BattiJafc.Mm^zg -i*r i;"SiBii:;sxi'Jiir z.aE«:c.iJc. gnuiìxa càssiir. w ssrs- «asAc* al ?-4l,azÉi:- afe ■3--;t'sr-0 iA - ' .■5 -:.r.i.—». A"ls '-tif"- -ig-r. .e. -«tta-i'i a ^a:.x]^r^»i 'a a-tìT-i. -ììL-ì mtlimte sarife il ;n.;.»..-:ro: i*'. Oiirwiigj1» jarg-3ì:«5*i TussA-i-i jov s«£ js_axs: sztaar- ,.l Ù:-scra ".Sa «acaeS «fS v^i---.T.ri il lf22ifi:.' -i**! EBaSOegfi-sacsc. * jì r-jecdBaàra* «Sei < ac?-titir-é > il Si'snt j. r.^r.-i ^i5ii*cii; osa * nasra. StìB srzr».-pr.:i. 5»riì-^ i~-e zx-i li il riiii-^: ii*i sansKri ■slicsiizr..ii. -Ssila ocitsdia. BiiiseiL'ti BUttracSlià * .rsistis l:i:all. L -Ji-arr*»»:- dì 5. £. E.:cùal rslii TSjta'iiiLi ^itl Sececcjaieca. SigaaSmaasite ttìcuca. ~.r? ia >»!-» ?-ariiz>j lì jro-irS5i:-r A*ir.i:-~.*'lL dii"Di*^ru~ n3.ywnaii» iel. AjsaiarasaMce fisraKìirili acaoi* 4i«aec**re. e p F«-^d.-fuc1IS£:tr■Eajx- Gli obbiettivi delia Scuoia Risasi. pnsa»4s-ti5 la partìa. rir:-àiA^o lecci-iaso il psta-r=nien.ii grazia del sali-..: e io ma-.-eiaÌ£ii -nse-rr^anti tutti presenti. Si■fio» assai Seto -fi quésto radano ierrAjaociazior.e .ieiia scuoia poiEbe epeate Associazioni profeasio-naii bozo 3tretta*sente * aderentialia struttura ccrp-irativa delioàcato faS'iista. Zzi: vede cor. moì-ito piacere raffermarsi di questeAaaMciazteoi fra i dipendenVi del s-;i Winislero. che sono anch'essico—iS tatti '. dioendecti delio State, dei lavoratori, i quali non pos-sono non avere il diritto e ii'do-vere d: riunirsi ir. forme associative sindacali, e che. per la oarticoiare loro condizione di dipendenti da un datore di lavoro 'cosi alto come lo Stato, non avranno da risolvere nrobiemlì di lavoro e da stinuiare "Datti collettivi; madelie forme dì attività sindacale svolgeranno oueile che sono più elevate, di amnamento delio spi-rito tirofesstenale e di collabora-ztene individuale, oer la soluzioned: più vitali problemi di attività polìtica e sociale, i quali 3ono connessi al suoremo interesse della Nazione e dei Regime altrettanto che ai'e singole categorie di associati E perciò queste associazioni devono curare moito ia sincerità delle discussioni riguardo a'le proposte maturate nell'esperienza "della .ita nazionale Con questo stesso animo di visione -diretta dei problemi e di sincerità fascista, devono essere po sti m discussione i nroblemi della «cuoia. Il Ministro 'dice che egli ha ora il grande obbiettivo innan2i a sè: quello della funzione po-|;tica della scuola, che deve formare ; cittadini fascisti d* domanjj oli una scuola alacre e pronta cne, senza attardarsi in altre e involut» definizioni, deve considerarai sc-joia del Regime, per il Reg;me Questo obbiettivo deve esp sara rag-giUnto: ma non con h forme improvt,'ise e clamorose ^ riforma dei 1923 è un puntoche non deVe considerarsi fermoma che resU sempre fondamenU per ottenere la formazione di queC le attitudini a diventare ottim're. I perfezionamenti si otterranno solamente con l'apporto della esperienza che fornisce la scuola stessa, che è viu, con la diuturna e preziosa fatica degli insegnanti, co! loro sapere, materiato di sacrificio, di pazienza e di lavoro. L'Opera Balilla Gli insegnanti perciò devono considerarsi gli strumenti per iraggiungimento di questi obbiettivi, che sono quelli di legare sempre più intimamente e totalitariamente la scuola alla vita politica del paese, perchè dalla scuola eacono gli uomini che saranno cittadini dell'Italia fascista di domani, e che perciò devono conosce re sin da ora la vita politica e sociole che li circonda, e nella quale essi vivono. Tali, prosegue il Ministro, sono le idealità e le stesse necessità che hanno portato alia recente deci sione del Duce di passare l'orga nizzazione dell'O. N. Balilla aPartito, perchè il Partito assom ma e svolge tutte le più delicate funzioni politiche del paese. E questo è un appassionante argomento che S. E. Bottai si dice contento di poter trattare. L'Opera Nazionale Balilla aveva svolto egregiamente il suo compito; ma quando nel 1.929 fu legata cosi intimamente all'organizzazione scolastica, le varie istituzioni dello Stato fascista non avevano ancora acquistato quello stadio di perfezione e di profonda penetrazione nella vita del popolo, che è invece di oggi. Le Corporazioni non esistevano, e i Sindacati e il Dopolavoro non erano cosi complete affermati come adesso. D'altra parte i giovani e i piccoli non possono essere avulsi dai riflessconcreti di queste istituzioni, poiché essi, nella loro fase educativa, devono già vivere integralmente il ciclo della vita politicacittadtaifascisU; il che è compitoielamente all'organizzazione sco essenziale della scuola. L'O " N Balilla camminando troppo parai [astica, difficilmente avrebbe potuto incontrarsi intimamente con le dette istituzioni. La totalitarietà di esperienze e di contatti, la compattezza di organizzazione politica delle formazioni giovanilinon può essere data che dal P. NFascista. Per tal modo, aggiungendo all'educazione deil'inteiletto, che riceve dalla scuola, quellapiu completamente politica, chegli può dare 11 Partito, l'alunno PUÒ diventare il cittadino fascista pi: prljfjpj crnlactiri UM CUI libi bliUldbllbl In seguito il Ministro esamina sottolineandone l'importanza, i Sffffi^SSSli c08truzlone de«r» edifici scolastici Il denso e forte discorso di S. E Bottai, interrotto spesso da calorose manifestazioni al Duce, è stato coronato alla fine da fervidapplausi. Lasciato il Supercinema, il Ministro si è recato a inaugurare u Centro terapeutico della mutuali- li Kolasiica. preaao ti casamecto àar.ta. Lstiti^ziònfi aiI"aT?,n ruardia *r* te 3T~i?taru In<£ ha visitato sari Éetftuti wj'aatieii àttadiri ; attirato Seetìco agrario, a liceo E>s44istt i'tititTito tecsico cominejtìafe Pietro ITartini. Le Università minori Ss! -i-itrs eri Ezio- il Ministro Bot« tai. aitesuanpaesato cali'oc. Alesrauàfeo Pstbìbbì irr.Taco In a.er-;i: -ia Ri:~a. s~. e re-tsto agi.: Estera".- -^nrerisctarv. Neil'Aula "Ifagci ì. E B:~.u ìa -lirvaii? al Corro intaniseli-e riaàtw: ei 'sa iecV.o •z'es il ;o?fctéìr..a ie-lìe Cnrr«r»tti :c«-.'ii>fKe jt :.:i:iie. ■:• saiort è «p» :-iy.g;c.-3r-:t.r-A e Si !T-5»>lTerà i-2;l.r~-.rE.:e. eia ■•egajere.t-ecta. Le CTc:~er3i;i namaesrS v±e& Be sfie iiaasésaSaBo ama ~y.gx-.ore iciir-tà Èra toasotà e iiceE".: e .:c£iaifcùocc. zhìl iereca tranc'^-i -li sSoioBok. " AHe 15c* IS. 'il Ft-iEteama Regina Marsfcie—ss scasM» <S pubòiico — ojqì ".Tediai* -ii aoetf e presenti Se «chiarità. & 5. Sc-ìxai ha tenti-. W' l'azaco-.Tcata coniereEza su: < I ita—.«ti >. càe ha tras-àrato L'udiióete all'entasiasmo. Una j—.rrenja ovazieoK ha accolto ta fine dello r".T~et:do discorso.' E la ri; ini ice si é chiusa entusiasticamente coi salato al Duce, ripetuto a gran oce iii-.Ver.omle fòlla. H * ' j Mario Bassi

Persone citate: Bottai, Duce, Seto

Luoghi citati: Cagliari, Italia