Londra attende oggi la risposta di Roma
Londra attende oggi la risposta di Roma Londra attende oggi la risposta di Roma In Francia si scopre che il caccia britannico è stato attaccato da un sottomarino rosso e quindi si mette in sordina l'affare Londra, 6 notte. Al termine della riunione odierna del gabinetto il Primo Ministro Chamberlain ha invitato a colazione nella sua residenza di Downing Street il ministro degli Esteri Eden col quale ha lungamente discusso la situazione internazionale e in particolar modo i possibili sviluppi dei negoziati relativi alle conversazioni tripartite che Inghilterra e Francia propongono all'Italia. Appena uscito da Downing Street Eden ha fatto venire al Foreign Office l'ambasciatore francese Corbin che era rientrato appena all'alba da Parigi e ha avuto pure con lui uno scambio di vedute. Rigurgito italofobo Questi colloqui, secondo il collaboratore diplomatico del Daily Telegraph, trovano spiegazione nel fatto che i due governi occidentali sentono una certa impazienza per il ritardo della replica italiana alla loro nota di sabato scorso. In questi ambienti politici si accusa l'Italia di usare una tattica dilatoria per dar tempo al generale Franco di conseguire nuovi decisivi successi militari e si asserisce apertamente che l'Italia sta inviando rinforzi di « truppe » e di materiale bellico nella Spagna nazionalista, tanto che Londra diventerebbe sempre più convinta della opportunità di appoggiare Parigi se quella capitale decidesse di por fine una volta per sempre al non intervento. I circoli responsabili inglesi, in altri termini, condividerebbero i timori della Francia che se continuerà lo stato attuale delle cose un esercito straniero minaccerà la sua frontiera del Pirenei. Non si parla più intanto di quella formula di compromesso secondo la quale il problema della Spagna doveva essere discusso nel comitato di non intervento e i ministri degli Esteri delle grandi potenze europee dovevano essere invitati a Londra a rappresentare i loro governi nel comitato stesso e a partecipare contemporaneamente alle conversazioni tripartite. Una formula del genere, secondo qualche commentatore, non è stata mai escogitata. In pari tempo si nota qui un intensificarsi del tono antiitaliano di certi giornali tanto di sinistra che di destra. Crediamo di non andare lontano dal vero supponendo che questa nuova oscillazione dell'atteggiamento britannico deve essere attribuita al discorso di ieri del Presidente Roosevelt. Le parole di Chicago sono invero per la stampa britannica come il cacio sui maccheroni. Ciò è dimostrato dal fatto che nella stampa inglese non si osserva oggi a proposito del discorso presidenziale nessuna di quelle divergenze di vedute che sono state immediatamente suscitate in America, ma si legge al contrario un coro di elogi cosi entusiastico da dover indurre gli americani a capir subito che la nuova politica adombrata da Roosevelt sarebbe di gran lunga più vantaggiosa per l'Inghilterra che per gli Stati Uniti. L'ossigeno americano Sono proprio i giornali più vicini al governo come il Times, il Daily Telegraph e la Yorkshire Post quelli che afferrano di balzo le parole di Roosevelt e le interpretano come se le potenze totali' tarie e le potenze insoddisfatte in genere. dovessero già tremare di' nanzi a una alleanza bell'e conclusa fra le democrazie di tutto il mondo. Sebbene il Presidente ame ricano non abbia enunciato alcun programma ma soltanto dichiarato un ^atteggiamento, nel discorso di ieri si vede il sintomo precursore della futura collaborazione degli Stati Uniti alle iniziative che certe grandi potenze oppure la Lega potrebbero prendere onde fermare la mano alle nazioni costrette a risolvere i loro problemi vitali con l'uso della forza. « Roosevelt, scrive un giornale ha rincuorato la Lega ». Il Times intitola il suo articolo editoriale « Chicago e Londra > e fa un pa rallelo fra quanto ha detto il Presidente degli Stati Uniti e quanto contemporaneamente diceva nel comizio di ieri sera l'arcivescovo di Canterbury nel suo di scorso, fra i cui arzigogoli si è tm mediatamente intravista una do manda di sanzioni contro il Giap pone. La Yorkshire Post, dal can to suo, dice che, pur essendosi Roosevelt tenuto sulle generali egli ha lasciato comprendere di avere in mente un'idea particolare di azione concertata e ha terminato osservando che è siunta l'ora di opporre un baluardo all'espansione delle teorie totalità rie « perchè l'anticomintern europeo potrebbe minacciare le libertà democratiche assai più di quanto le minacci Ir» stesso Comintern il primo e assai più efficiente e organizzato del secondo ». La risposta pronta P Si apprende all'ultima ora che il Foreign Office calcola di rice vere la risposta del Governo di Roma alla nota anglo-francese entro la giornata di domani. I corrispondenti romani segnalano questa sera che il documento è già pronto e che il Duce ed il conte CtaBFtsizivczfinlntsddnrbdzlrdtctcnussmcpslèspiqnsurc Ciano lo stanno ripassando un'ultima volta, prima di trasmetterlo all'ambasciatore lord Perth ed a Blondel incaricato di affari di Francia. Lord Perth sarebbe stato oggi ricevuto dal nostro Ministro degli Esteri. Secondo i giornalisti la replica italiana è molto lunga e circostanziata e ricorda l'atteggiamento italiano a proposito del non intervento già all'inizio della guerra | civile, quando Roma propose seh-l za successo le soluzioni che 1 rifiuti anglo-francesi di allora hanno reso poi estremamente difficili. Il corrispondente del Daily Telegraph esprime l'opinione che la nota italiana non contribuirà molto alla soluzione del problema spagnolo: esso intende dire, evidentemente, che la tesi di Londra e Parigi non sarà accettata nella sua integrità. Vice
Persone citate: Blondel, Chamberlain, Ciano, Duce, Roosevelt
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