La Nota anglo-francese presentata a Roma

La Nota anglo-francese presentata a Roma La Nota anglo-francese presentata a Roma Invito a una Conferenza o a semplici negoziati? - Il Consiglio dei Ministri di Francia evita la crisi e difende a parole il non intervento Londra, 2 notte. Questi circoli politici informa no che stasera alle ore 17 l'Ambasciatore d'Inghilterra e Vlnca- leccricado d'affari di Francia si sono n*■* rt( . . frecati a palazzo Chi//* per rtmet-, fere a S. E. Galeazzo Ciano una nota unica franco-britannica. Sulla nota non si danno indicazioni complementari. Si tratterebbe di un documento di 600 parole circa, redatto in termini molto generali, che, però, insisterebbe, naturalmente, sulla necessità urgente di un regolamento del problema dell' intervento nella Spagna senza trascurare la discussione di altri problemi. Si lascia capire che uno di questi problemi sarebbe quello del riconoscimento di uno stato di belligeranza. Il Ministro italiano si sarebbe riservata la risposta. Ottimisti ma non troppo La notizia della consegna della nota anglo-francese al ccnte Ciano è stata accolta con soddisfazione negli ambienti politici londinesi, perchè in seno a questi si ha l'impressione che il documento non sarebbe stato neanche inviato a Roma se nelle conversazioni preliminari degli ultimi giorni non si fosse creduto di constatare che l'Italia non opporrà senz'altro un rifiuto; Inghilterra e Francia, in altre parole, non avrebbero rischiato uno scorno sicuro. Nelle prime ore della sera la stampa inglese prevedeva come certa una replica negativa di Palazzo Chigi, ma, in base a Informazioni romane giunte più tardi in questa capitale, si è ora notevolmente più ottimisti, tanto che il Sunday Ti?nes nella sua edizione di domattina annuncerà che «il Duce potrebbe aderire alle conversazioni sulla Spagna » e che « Berlino approva la proposta di discussioni segrete tripartite ». Da fonte attendibile apprendiamo che non si spiega nel documenta se Londra e Parigi invitino Roma a una conferenza oppure a discussioni' che potrebbero svolgersi per il tramite consueto delle rappresentanze diplomatiche. L'Inghilterra, come è noto, favorisce la prima alternativa, ma non si impunta su una questione di cosi secondaria Importanza, anche perchè sa che nemmeno la Francia è entusiasta dell'idea di una conferenza la quale, se fosse tenuta a Roma, esigerebbe l'Invio di un ambasciatore straordinario nella capitale italiana. Oltre a ciò si assicura qui stasera che la nota anglo-francese non contiene minacce nè di apertura della frontiera franco-spagnola nè d'altro genere, il che significa che i freni apposti dalla diplomazia britannica a quella francese hanno funzionato. Non vi è dubbio, dice il collaboratore diplomatico del Sunday Times, che l'accoglienza di Roma alla nota anglo-francese potrà costituire una svolta nei rapporti fra l'Italia da un lato e l'Inghilterra e la Francia dall'altro. « Se le tre Potenze riusciranno ad accordarsi in merito alla cessazione dell'intervento in Spagna sarà resa possibile una sistemazione delle altre questioni pendenti fra loro. L'Inghilterra ha già comunicato a suo tempo.al comitato di non intervento di essere pronta a concedere certi limitati diritti di belligeranza alle due parti spagnole in conflitto alla condizione che una guerra puramente civile si svolga su territorio spagnolo, senza ingerenze straniere. Una conclusione soddisfacente delle conversazioni sulla Spagna potrebbe anche facilitare il riconoscimento della • conquista italiana dell'Abissinia e la ratifica dell'accordo Mussollni-Laval sulla Tunisia ». In termini sostanzialmente simili si esprimevano stamane organi della pubblica opinione cosi distanti politicamente l'uno dall'altro, come il laburista Daily Herald e la conservatrice yorfesftire Post, sebbene il primo non arrivasse ad ammettere, come si capisce, la possibilità del riconoscimento dell'Impero. Ma era tuttavia stupefacente leggere nel giornale di sinistra l'affermazione che « nessuna persona di buon senso in Inghilterra ha mai desiderato un'umiliazio ne dell'Italia» e l'invito all'Italia di « comprendere la mentalità bri tannica»; dopo di che il quotidia no, con un ragionamento da per tetto tory, concludeva che « Inghilterra e Francia non possono assistere impassibili alla conquista della Spagna da parte di eserciti italiani »: ossia faceva una questione strategica. Il problema più scottante Il citato organo conservatore, dal canto suo cercava di giustificare nel miglior modo possibile il passo anglo-francese adducendo la convenienza di una discussione tra poche Potenze e fra quelle che sono maggiormente interessate ai problemi del Mediterraneo: « Non vi è alcuna intenzione nè a Londra nè a Parigi — sosteneva la Yorkshire Post — di indebolire l'asse Roma-Berlino; ma si propongono conversazioni a tre anche per la ragione che vi sarebbe in seno ad essi un perfetto equilibrio, in quanto l'Italia favorisce Franco, la Francia favorisca Va¬ rnsbprlsvpddlmlllp lencia e l'Inghilterra è Imparziale e domanda soltanto (si arriva anche qui, seppure in sordina, alla conclusione strategica) il mante nimento dell'integrità del territo- fifa enn cnnln ti rio spagnolo ». II giornale terminava sottolineando che il ritiro dei volontari stranieri dalla Spagna è il problema più scottante del momento perchè la loro presenza in territorio iberico rappresenta un pericolo immediato e chiudeva con queste parole: « Sarebbe assurdo, e certo il governo britannico non vi ha mai pensato, rifiutare una simultanea discussione di altri aspetti della disputa spagnola — per esempio la questione della belligeranza — mentre d'altro canto è ragionevole credere che quale risultato dell'abolizione degli attriti derivanti dalla guerra in Spagna altre questioni siano portate più vicino alla soluzione ». La Russia dei Sovieti ha approfittato proprio di questo momento per « commentare » il rapporto presentato già in agosto dall'ufficio del non intervento. Questa nota è stata trasmessa proprio oggi, evidentemente in un tentativo di imbrogliare le carte. A Londra però non le si attribuisce alcuna Importanza. Vice.

Persone citate: Ciano, Duce, Galeazzo Ciano, Laval, Post