ARIA DI MILIONI e signori a quattro zampe di Ernesto Quadrone

ARIA DI MILIONI e signori a quattro zampe VIGIXmIJL mera mese ARIA DI MILIONI e signori a quattro zampe (Dal nostro inviato) Merano, 1 notte. L'uomo vestito a scacchi e che avevo già osservato alcuni giorni fa alla taverna del villaggio Andreina, lo rividi oggi appoggiato a una delle tante staccionate bianche che circondano i tondini di sabbia, su cui gentilmente passeggiano i cavalli, allorché escono dalle scuderie a prendere aria. Lo sconosciuto aveva un piede in terra e l'altro appoggiato a uno dei travi inferiori e teneva il mento della piccolissima testa dentro le palme delle due mani, tra le quali usciva la punta luminosa della sigaretta. Il cavallo pazzo Oggi mi sono affiancato all'uomo vestito a scacchi, appoggiandomi anch'io alla staccionata. Sentivo l'odore della sua sigaretta e avevo l'impressione di percepire come una vaga vibrazione che i suoi gomiti imprimevano alla trave dipinta di bianco. Frans Ertinger — cosi ho saputo che si chiama l'individuo vestito a scacchi — Ila dei piedi inverosimilmente piccoli e calzati in vecchie scarpe di coppale, di quelle che una voltausavano ai balli. Tutto in lui è piccolo, minuto, fragile, diafano. Penso che possa- pesare, abito compreso, non più. di 38 chili. Anche i suoi capelli lisci e pettinati con la scriminatura in mezzo alla nuca sono più fini della seta; così fini che gli conferiscono la, fisionomia di un topo di chiavica. Il paesaggio è tanto fantastico che non può mancare di una figurafantomatica coinè quella di Frans Ertinger, di incerta nazionalitàche fuma accanto a me, irrealecome venuto su dall'erba sulla quale poggia leggermente uno desuoi piedi. Un urlo improvviso esce dalle scuderie del prof. Lorenzini. Tuttaccorrono, ma lo sconosciuto non si muove e io resto tome ancorato alla sua immobilità. Vedo da lontano andare da- quella parte aleu ni mozzi di stalla armati di bastoni, di scope, di tridenti. In un box della gloriosa scuderia un cavallo impazzito, un 6 anni, non allevato dal noto proprietario milaneseha assalito nel breve spazio debox il celebre allenatore ungherese Ilerold, che da venti anni è al scivizio dell' appassionato scienziato sportivo, prima come fantino, poiin seguito ad una terribile caduta che gli è costata la lesione di due vertebre della spina dorsale e un trauna polmonare, in qualità dallenatore. Il cavallo pazzo ha gettato a terra, appoggiandogli supetto le due zampe anteriori, il si gnor Herold e nel buio del box otto zoccolate gli sono passate attorno alla testa incoronandolo dferro. Odo le sue grida e quelldei mozzi e degli stallieri, che finalmente riescono a liberarlo trarlo all'aperto. L'allenatore tentai i primi passi zoppicando e savvia verso il fantino Emery, chse ne sta seduto sui gradini del la scala della palazzina, immobi lizzato da una fasciatura che glchiude la clavicola sinistra, rotta due giorni fa in seguito a una caduta insieme al cavallo, lo stesso 6 anni che per poco oggi non ha massacrato Herold. Tre pezzi grossi Frans Ertinger non ha neppure voltato la testa di osso da quella parte c mi dice, pur senza conoscermi nè guardarmi, che gli piacerebbe morire sotto gli zoccoli dun purosangue. Ha- venduto isuo scheletro ad una clinica americana. Forse è il più piccolo scheletro di un uomo che esista amondo. Chi sa quante generazionhanno lavorato, per ridurre, attraverso i secoli, le ossa di un uomo simili a quelle che costui pos siede, delicate più del manico d'un violino. E adesso, venduto il suo vorrebbe comperarne uno. Uno \schej0tro di „„0 dei tre cavall „. -„„„„.,,„ , , ,,. , ohe passeggiano sul tondino d snfiom, dentro il quale noi guar.^i""10 come in un anello di acqua [sorgente. I tre cavalli che ci pas sano e ripassano avanti sono Mar- chenoir, Empressor e Lord Magique. I due primi della scuderia del signor Veni Picard, il terzo del si gnor Cointreau. Tutti e tre fran cesi, gli aspiranti ben titolati al premio del milione. Marchenoir è un morello; Empressor un sauro; Lord Magique un baio veramente magico. Anch'io non jjos.so distogliere gli sguardi dai ire superbi animali. Hanno le gambe nude, il passo clastico, il mantello fulgente, i muscoli distaccati, le nobili vene sono visibili sotto la pelle. Capisco come abbia potuto nascere nel signor Frans Ertinger, un mistico senza dubbio, il desiderio di possederne lo scheletro. Io lo vedo, adesso, lo scheletro di questi tre astri come disegnati col gesso sullo sfondo del prato. Peccato che quando la clinica americana comprerà le ossa- di questo uomo, i soldi ricavati non gli serviranno più per acquistare quelle di Lord Magique. Scelgo fra i tre quest'ultimo, perchè è il più bello; ma la parola bello non serve a descrivere la perfezione dell'animale, che passa davanti a me ipnotizzandomi. Il signor Herold, intanto, si avvicina a noi zoppicando. Lo segue un cavallo glorioso, Partenio, pur esso del prof. Lorenzini. Partenio, c7ie correrà la corsa dei milioni, ne ha vinti già parecchi nelle corse piane; poi, stufo di far denari, pa go di essersi aggiudicate le 500 mila lire del Gran Premio di Milano, sì è dato, come stallone, alla vita galante. Da questa, avendo già sei anni, il signor Herold, che conosce i cavalli più degli animali e li ama indiscutibilmente più di se stesso, lo ha messo agli osta coli nel mese di agosto. Tre carriere, tutte e tre gloriose. Ai jirimi ostacoli sul campo di Merano, Partenio si ù imbronciato; poi, generosamente, si è lati ciato sulle siepi di un metro e chi quanta, quasi alte come lui. Si c scorticato la pancia, ha grondato e gronda tuttora sangue da innumeri ferite agli inguini, ma ha già fatto il percorso a veloce andatura. Se domenica riuscisse a piazzarsi tra i jìrimi quattro, passe rebbe alla storia come un fenomeno. Un veterano Il signor Herold lo chiama con una- voce talmente affettuosa i calda- che la bestia, come umilia Hata, è costretta a camminare dietro di lui e a mettergli il muso sulla spalla e a farsi baciare e ricambiare il bacio. Partenio, venuto su, tra gli uomini, ha l'orgoglio, la tenacia, la potenza, lo spirito di sacrificio degli uomini. Certamente, in lui vivono due vite, delle quali noi non sapremo ma-i l'origine. Chi ci svelerà mai le forze della natura? Forse, questo veterinario, questo « Monsieur Simon», che compera cavalli avariati e che, rappezzati doli come scarpe vecchie, li por terà agli onori del turff Anche questo è un mistero della vita cosi complicata, svolgentesi, in apparenza così chiara, nelle scuderie e sui campi di corse. Il villaggio'Andreina si affonda nell'ombra come uno di quei pai cosccnici che si alzano e si abbassano al centro delle platee. I monti, invece, a misura che i prati si imCbissano in un'onda di profumo di fieno, si alzano nel ciclo agganciandosi alle stelle. Sono così leggeri, nella notte, che danno l'ini pressione di non potersi reggere senza quei chiodi fosforescenti che li sostengono nella volta celeste. 1 tre cavalli Marchenoir, Empressor e Lord Magique sono scom pai-si nelle scuderìe: è l'ora della cena, dello zucchero, delle coperte calde, della paglia e del raccoglimento. Merano abbandona nell'aria scura il suo fiato elettrico, come una nebulosa riverberante dai fanali e dalle luminarie. C'è un fresco vento di milioni c un vago profumo di mele che danno alla testa. Ernesto Quadrone

Luoghi citati: Merano, Milano, Partenio