UN GRANDE AMORE

UN GRANDE AMORE LE LETTERE SECHETE DELLO ZAR UN GRANDE AMORE Due matrimoni andati a monte ed uno realizzato dopo lunghi contrasti - Il fidanzamento in Germania e l'idillio in Inghilterra - La morte dello Zar Alessandro - Le nozze e l'incoronazione - Una crisi di nervi Per quanto lo zar Alessandro m si fosse opposto al matrimonio quando, nel 1801, il progetto era stato discusso per la prima volta, Nicola amava sempre la principessa Alice di Assia. Lo Zar aveva già tentato di trovare al figlio un'altra moglie: prima Elena di Orleans, poi Margherita di Prussia, ma tanto l'uria che l'altra avevano rifiutato non volendo rinunciare alla loro religione. Nel 1894 quando Alessandro III, gravemente ammalato, sentì che la fine era prossima e che bisognava assicurare senza indugio una discendenza alla Dinastia, l'ardente passione di Nicola fu appagata. Egli ottenne dallo Zar il permesso di recarsi a Darmstadt. Un mazzo di fiori Ufficialmente Nicola partiva per rappresentare lo Zar alle nozze tra Erni, fratello di Alice, e Vittoria (nelle lettere Ducky) figlia dello zio Alfredo Duca di Sassonia-Coburgo Gotha e della zia Maria, nata granduchessa di Russia e sorella di Alessandro II. Nello stesso tempo Nicola era autorizzato a chiedere la mano della fanciulla. Egli visse, il primo giorno, ore penosissime non riuscendo, per una invincibile timidezza, a fare la sua dichiarazione d'amore. Fu allora il Kaiser, accortosi dell'imbarazzo del giovane, a toglierlo dalle spine. Lo prese in disparte, gli mise in mano il berretto, la sciabola e un mazzo di fiori e lo spinse dinanzi alla fanciulla. Alice, dopo avere esitato a lungo, sempre per la questione della religione, fini per accettare. Non occorre ricordare adesso che dopo il matrimonio, con l'andare degli anni, ella divenne tanto fervente per la sua nuova fede da giungere ad una vera forma di mania religiosa. Nella lettera che segue, Nicola dà notizia del suo passo alla madre, tacendo, come si vede, l'episodio del Kaiser: Palazzo Edinburg (Coburgo), 23 Aprile 189$. Mia cara ed amata mamma, Non so come cominciare questa lettera. Avrei tanto bisogno di vederti ma i miei pensieri sono talvolta assai confusi. Ecco come, con l'aiuto del Signore, il deside rio che mi sembrava tanto privo di speranza è finalmente appagato. All'indomani del mio arrivo ebbi un colloquio lungo e molto difficile con Alice, edla quale cercai di spiegare che per lei non c'era altra via da seguire che quella di dare il suo consenso e che semplicemente non poteva opporvisi. Alice non fece che piangere dicendomi solo di tanto in tanto: No, non posso! Io ricominciavo ripetendo ed insistendo su ciò che ho detto sopra. Il colloquio durò così per due ore senza approdare ad una conclusione, perchè nè lei nè io volevamo cedere. Il mattino dopo le parlai con molta più calma. Le diedi la tua lettera; da allora ella non potè discutere più oltre. Era già una specie di prova, per me, della battaglia finale che si combatteva in lei dall'inizio del nostro primo colloquio-. Il matrimonio di Erni e di Ducky era la misura della sua pena e della sua indecisione. Ella decise di parlare con la zia Michen (La principessa Maria moglie del granduca Vladimiro) ed Erni la incoraggiò a farlo. Egli mi lasciò capire che così c'era da sperare che tutto finisse bene. « Il mondo è cambiato per me » Per quanto riguarda me, posso dire che durante questi tre giorm sono rimasto in uno stato di penosa ansietà. Tutti i parenti, uno dopo l'altro, mi chiedevano di Alice facendomi i loro auguri; in una parola si comportavano con commovente sollecitudine... Ma tutto ciò aumentava la mia paura che qualcosa di spiacevole potesse capitare. L'imperatore (il Kaiser Guglielmo II) faceva quanto po- fera. Egli aveva anche parlato con Alice e l'aveva accompagnata a casa nostra l'altra mattina, SO aprile. Alice poi andò di nuovo dalla zia. Michen e subito dopo ci raggiunse nella camera in cui eravamo con gli sii, la zia Ella (sorella di Alice) e Guglielmo. Fummo lasciati soli e sin dalle prime parole Alice acconsentì. Solo Dio sa cosa accadde allora in me. Piangevo come un bambino ed anche lei piangeva; ma la sua espressione era cambiata; il suo t;oZto era rischiarato da una serena contentezza. No, cara Mamma, non posso dirti come sono felice e quanto, nello stesso tempo, sono triste per non trovarmi con te e non potere stringere ed mio cuore in questo momento ce ed. il carissimo Papà. Il mondo intero è cambiato per me: la natura, l'umanità, tutto; e tutto mi pare buono, amabile e felice. Non riuscivo a scrivere, tanto trema vano le mie mani, e intanto non avevo un secondo di tempo dispo nibile. Dovevo fare ciò che faceva tutto il resto della famiglia. Dovevo rispondere a centinaia di telegrammi mentre per tutto il tempo non avrei voluto far altro che star seduto in un angolo tranquillo e solo con la mia cara fidanzata. Alice è tanto cambiata. E' gaia e divertente e loquace e tenera. Non posso ringraziare abbastanza il Signore della sua misericordia. Lo stesso giorno abbiamo avuto un Te Deum nella chiesa della zia Maria. Anche lei vi ha assistito con tutte le sue sorelle. Per desiderio di Alice passeremo la notte a Darmstadt. Adesso lei vedrà la sua casa con pensieri molto diversi. Calcolavo di star via da qui elite settimane ma adesso penso di tornare più presto, intorno alla metà della settimana di Pasqua. Vorrei tanto stare con lei un po' di più. E adesso, cara Mamma, devo finire. Accludo una lettera di Alice per te. Affettuosità per il caro Papà e per tutti voi. Il vostro Nicky. La Regina Vittoria Dopo essere tornato in Russia, lo zarevich raggiunse di nuovo, alcune settimane più tardi, la sua fidanzata in Inghilterra presso la nonna, la regina Vittoria. Castello di Windsor, 26 giugno '9!f. Mia cara diletta ed amata Mamma, Abbiamo trascorso tre giorni ideali e assolutamente tranquilli nel comodo « cottage » sul Tamigi, senza vedere nessuno. Siamo stati tutto il giorno all'aperto con un bel tempo estivo, andando in barca su e giù per il fiume e fermandoci a riva per il the. Un vero idillio. Sono incantato di questa sosta a Wedton che è stata solamentc troppo breve. Il 28, purtroppo, abbiamo dovuto partire per Windsor ma non posso lamentarmene; Grunny (la regina Vittoria) è stata molto cordiale e ci ha persino permesso di fare delle gite insieme. Confesso che non me lo sarei aspettato! pEsano nella stessa camera del l'altra volta e il tuo ritratto è appeso al mio capezzale. La mattina andiamo da Granny per il the, do po di che Alice ed io facciamo una passeggiata o sediamo nel giardino dove io le leggo qualco sa. Verso l'uno torniamo e alle due pranziamo. Poi alle cinque, c'è la gita pomeridiana finché cominciti a far fresco; queste gite sono piuttosto lunghe. Qualche volta durano sino alle otto e messo. Ieri, the a Bagshot con lo zio Arturo (il duca di Connaught) ; oggi andiamo a Whìte Lodge per vedere Giorgio e May dopo il lieto evento, (il futuro Re Giorgio V e la sua sposa, l'attuale regina Maria che aveva dato alla luce poco prima il suo primogenito, Edoardo, l'ex-re d'Inghilterra che ha abdicato per sposare la signora Simpson). « Finalmente posso farlo » Castello di Windsor, 9 luglio 1894. Mia carissime!, mamma, Temo che tu sia inquieta per il mio lungo silenzio. Me ne vergogno persino con me stesso; mei ciò mostra quanto io sia felice di essere qui con la mia Alice. Passo con lei ogni ora disponibile. Spesso comincio a scrivere nella sua camera, ma tutti i mici sforzi per mettere insieme una buona lettera non approdano a nulla perchè ogni momento sento il bisogno di alzarmi e di abbracciarla. Finalmente posso farlo. In questo momento sono nella miei camera mentre Yanisceff (il prete ortodosso che preparava Alice alla conversione) lavora con lei. Ieri egli assistette al servizio divino della domenica con tutti noi, dopo di che lo presentai a Granny. E' molto contento di essere in In¬ ghilterra e racconta a tutti con orgoglio di non essersi smarrito ancora neanche una volta per le vie di Londra. Domani andrà ad Oxford dove parecchi teologi lo attendono. Sono incantato dei miei due giorni a Sandrighenn per quanto molto triste che Alice non fosse con me. Il giorno del mio arrivo ci fu una vendita all'asta nelle scuderie dello zio Bertie (Edoardo, allora Principe di Galles); furono venduti cinquanta cavalli. Io ho comprato due cavalle con i puledri; la zia Alice (la principessa di Galles) ne è stata mollo contenta. La comitiva tra abbastanza strana. Molti erana negozianti di cavalli e tra essi un certo barone Hirsch. I cugini si divertivano c vii stuzzicavano con insistenza; ma io cercavo di stare lontano il più possibile e di non parlare. C'era parecchia gnite che persino la zia Alice vedeva per la prima yolta. Abbiamo passato due giorni alla Malborough House arrivando alla vigilia del compleeinno di Vittoria. Ci si lasciò soli — intendo dire Alice ed io — il che è molto stremo! La sera siamo andati alla Madame Sans Gène che mi è piaciuta immensamente! I francesi hanno rappresentato meravigliosamente bene e il lavoro è stato inscenato in modo ammirevole! Durante la giornata siamo andati a vedere Luisa e Macduff (i marchesi di Lorne), abbiamo visto le loro bimbe ed abbiamo preso il the con loro. Il piccino di Giorgio e Maria (Edoardo ora duca di Windsor) sarà battezzato il 28 luglio a White Lodge dove eravamo stati alcuni giorni dopo la- sua nascita. Che bimbo bello e florido! Qui a Windsor la scorsa settimana ho visitato le caserme delle Guardie a cavallo e dei Coldstrcamers. I « Blu » mi offrirono un bellissimo carosello musicale. ' 13 luglio 1S96... La vita spensierata di Nicola finisce ben presto. Il primo novembre 1894 suo padre, lo zar Alessandro, muore. Nicola ascende al trono e il 26 novembre sposa Alice. Dopo la sua conversione alla religione ortodossa, la fanciulla era stata fatta granduchessa ed aveva ricevuto il nome di Alessandra E'eodorovna. L'incoronazione ha luogo circa un anno dopo, il 13 maggio, e la scelta di quella data sembra a molti un cattivo presagio. Nicola II è il tredicesimo sovrano della dinastia dei Romanoff. Altri eventi sinistri si verificano in quei giorni. Nella chiesa di San Michele, Nicola è colpito da un capogiro e lascia cadere a terra lo scettro. Tre giorni dopo, per la tradizionale distribuzione dei doni dello Zar al popolo, si verifica una sciagura di spaventose proporzioni: cinquemila persone vengono travolte, calpestate ed uccise dalla folla sterminata che si spinge come impazzita verso i doni del Sovrano. Le feste si concludono cosi in un'atmosfera di tragedia. Poco dopo l'incoronazione, Nlvola II apprende che suo fratello Giorgio — che più tardi doveva morire di tubercolosi — è in gravi condizioni. Nicola cerca di consolare la madre: Non ho parole per esprimere la mia gratitudine per la tua carissima- e lunga lettera clic ho ricevuto tre giorni fa. Lo zio Alessio (il granduca Alessio, comandante supremo della flotta russa) era arrivato un giorno prima della tua lettera ed ho saputo da lui come tu sia addolorata e quali ansie abbia sopportato quando Giorgio ha avuto la seconda emorragia! Ieri è arrivata la solita lettera di Chigai nella quale egli ùicc che Scieresceivsky è stato mandato per un consulto con un medico francese di cui lo zio Alessio ha grande stima. In tutto questo tempo i miei pensieri sono stati con te, cara Mamma, ed io prego che ti sia assicurata la consolazione e la serenità di vedere il caro Giorgio sano e felice come una volta! « Il vostro cuore: non sia turbato; voi credete in Dio, credete ancora in me* (S. Giovanni Ufi). Queste belle parole dì Gesù Cristo portano pace al cuore addolorato, ed anche queste: «Ma pure, io so ancora al presente che tutto ciò che tu chiederai a Dio, egli te lo darà» (S. Giovanni 11-12). Queste parole sono indescrivibilmente care a me perchè io pregai col loro spirito per cinque anni, ripetendole, ogni sera, implorando il Signore di rendere facile ad- Alice la sua conversione alla Fede ortodossa e di concedermela in moglie. Perdonami, cetra Mamma, se te lo dico adesso ma non ricordo di avertette parlato mai prima. Il Principe di Napoli Ancora una lettera di un certo interesse per l'accenno che Nicola II fa alle sue crisi nervose e, più sotto, al fidanzamento del nostro Sovrano: Peterhof, 19 agosto 1896. Mia carissima Mamma. Ieri siamo tornati da Krasnoje Selo per la seconda volta. Siamo rimasti lì solo due giorni per le corse e per l'anniversario del reggimento Prcobrasccnsky. La- rivista del 18 agosto ha lasciato in me un'impressione molto penosa quantunque ogni cosa sia. riuscita benissimo. La mattina, prima di montare sulla vettura, ebbi un attacco di nervi che mi fece ricordare quei giorni lontani in cui subivo queste crisi prima di ogni rivista. Divenni verde e tremavo tutto. Quando quattro battaglioni e l'artiglieria mi ebbero stordito, cominciai a sentirmi meglio; specialmente dr.po colazione, conversando con gli ufficiali, riuscii a rianimarmi. Ieri abbiamo appreso il fidanzamento del Principe di Napoli con Eletta del Montenegro ed oggi Labttnoff mi ha detto che lei sta per convertirsi alla religione cattolica prima delle nozze. (Copyright tip cI.-a St.-trrtpa» per 1' Italia e dr-'.V Intereontinental Pres* » per eli altri Paesi. Riproduzione ani'he parziale vietata). LA REGINA VITTORIA all'epooa del viaggio in Inghilterra di Nicola. Insieme alla vecchia Sovrana sono i nipoti Giorgio e Maria, genitori dell'attuale Re Giorgio VI. LA ZARINA MOGLIE DI NICOLA II. LA CAMERA DA LETTO DELLA ZARINA A ZARSKOJE SELO. Dietro il letto si vedono centottanta immagini religiose, una prova dell'influenza che esercitò Rasputin sull'infelice Sovrana.