L'intera provincia dell'Hopei aperta all'occupazione nipponica

L'intera provincia dell'Hopei aperta all'occupazione nipponica L'intera provincia dell'Hopeiaperta all'occupazione nipponica I cinesi si ritirano senza colpo ferire -- La lotta riprende attorno a Sciangai -- 85 aerei bombardano otto città dello Scialisi (Dal nostro corrispondente) Sciangai, 24 notte. L'occupazione avvenuta ieri delle piazzeforti cinesi di Pao Ting e di Tsanglen, apre le porte alle armate nipponiche su tutta la grande provincia dell'Hopei. Il nemico si ritira senza opporre restsi uza o quasi davanti all'irruenza dei giapponesi, che dopo la vittaria di ieri hanno ripreso Senza indugio l'avanzata lungo le due ferrovie di Hankow e di Nanchino. Viene confermate, che il Comando cinese olirebbe deciso di abbandonare tutte le secondarie linee difensive preventivamente predisposte e- di ritirare le proprie truppe al di qua del corso del Fiume Giallo, lardando a reparti isolati il compito di ritardare il più possibile il progredire delle forze, imperiali. Questo allo scopo di evitare, un'inutile perdita di effettivi e per poter organizzare con truppe relativamente fresche una valida difesa sulle sponde del grande fiume, al confine dell'Hopei con lo Sciantung. Una divisione annientata Peraltro Si afferma anche che numerose dighe sarebbero state fatte saltare prima della ritirata, provocando l'allagamento di. centinaia di chilometri quadrati della sterminata, pianura dell'Hopei. sulla ria delle armate del Sol Levante. Si hanno particolari sulla, accanitissima lotta, avvenuta ieri per la conquista, di Pao Ting. Un portavoce dell'esercito giapponese ha dichiarato che la. guarnigione cinese è stata colà virtualmente annientata. Essa constava di una divisione della 52a Armata di Nanchino. Pao Ting è caduta dopo un assalto che è durato tutta la notte, e le unità giapponesi sono penetrate nell'interno della posizione per una breccia praticata nella muraglia sul lato nord dall'artiglieria. I cinesi hanno tentato allora di ritirarsi dalla porta meridionole. ma i mitraglieri giapponesi all'agguato hanno decimato i loro ranghi. Una parte di Pao Ting è in fiamme. Un centinaio di costruzioni sono state distrutte. Una gran parie della popolazione era però fuggita prima della battaglia. Sul settore nord i nipponici possono ora avanzare verso il sud per circa trecento chilometri, senza aver presumibilmente da incrociare le armi. Sul fronte di Sciangai i combattimenti nella zona a nord di questa città sono stati ripresi improvvisamente con rinnovato vigore da ambo le parti, dopo vari giorni di relativa calma. I giapponesi, freschi di rinforzi per un complesso di JfO mila effettivi, hanno attaccato nel settore di Wu Sung, costringendo il nemico a ritirarsi verso la « linea Hindenburg » anche in quella zona dello schieramento. Gli scontri sono stati accanìtìssimi e al calar della sera più di mille cadaveri cinesi giacevano sul terreno conquistato. All'azione odierna ha partecipato con effetti micidiali anche l'aviazione. Da Canton si apprende che un solo aeroplano giapponese ha sorvolato la città alle quattro di stamane, lanciando quattro bombe sulla zona est dell'abitato, senza causare, si crede, dei danni. La fine dell'incursione è stata segnalata dopo le cinque. Si apprende inoltre che un certo numero di spie cinesi sono state arrestate, per aver segnalato dalla terra strade e obiettivi di una certa importanza agli aeroplani giapponesi che hanno sorvolato la. città ieri sera, durante la micidiale incursione. Ciang Kai Scek prevede... Più grave dell'odierna su Canton è stata invece l'incursione compiuta dall'aviazione nipponica sulla città di Hankow. Anche qui, come ieri a Canton. le bombe sono state gettate sugli obbiettivi militari e governativi è gli effetti sono stati disastrosi. Un altro bombardamento nipponico viene segnalato da Nauciang, capitale della provincia di Sciatisi, g e a e e e i i e nella quale s,ì aeroplani hanno attaccato otto città. Il Giappone, secondo dichiarazioni attribuite ai suoi generali, inlende continuare, gli attacchi^ Infra contro le città principali del-\ \la Cina, nella speranze!, di causare] ìil collasso interno della repubblica] | nemico.. Interessanti sono alcune dichia-\ i razioni fatte oggi, a proposito ap\punto dei bombardamenti acrei, dal generalissimo Ciang Kai Scek ai giornalisti stranieri, dichiarazioni nelle quali traspare tutta la calma tradizionale della psicologia cinese. Fungeva, durante il colloquio, da interprete la signora Ciang Kai Scek, che indossava un abito da lutto. «Il bombardamento di Nanchino — ha detto il generalissimo — non sposta la situazione militare». Il maresciallo ha concluso affermando « che la Cina fronteggerà fino all'estremo l'aggressione giapponese. Lei Ci| no resisterà ancora- et, lungo; essa può resistere un secolo e, forse, questa, guerre/, non dichiarata si prolungherà fino al duemila ». Camillo Fumagalli

Persone citate: Camillo Fumagalli, Ciang Kai Scek, Ting