La Rivoluzione fascista nella nuova sede di Valle Giulia

La Rivoluzione fascista nella nuova sede di Valle GiuliaLa Rivoluzione fascista nella nuova sede di Valle Giulia Roma, 22 notte. Domani mattina, con una cerimonia alla quale conferirà lustro e decoro la presenza del Fondato-re dell'Impero, la Mostra dellaRivoluzione Fascista sarà riaper- *' «" P«™*f° »«!'«. *«« ""f™sede d' V<#* Gl»Ua- L'edifici? prescelto, merce pratici accorgi-menti messi in opera dall'accade- mica Bazzoni, ha offerto alla Mo-stra locali ariosi, vasti, accoglien-ti che hanno reso passibile al Par-tifo non soltanto dì raddoppiare iVpatrimonio documentario, ma an-che di disporre i cimelii, gli auto-grafi e le testimonianze dell'epo- , ] ca mussoliniana secondo un or di-ile meno angusto, ami addirittura spazióso. .... ... . . ArchlVlO della gloria 'La Mostra si è cosi trasforma-!*?- accentuando il suo carattere idi archivio della gloria fascista e^ attenuando la sua veste polemica e aggressiva: fin dalla facciata.\privata dell'antico complesso dei ìquattro giganteschi fasci metalli\ci che, piantati sulla scalinata del VPalazzo dell'esposizione, creavano \gìà dal limitare un'atmosfera so ìtura di mito. La Mostra ha ora ìsede in una zona ricca di verde e i assolata ai margini di villa Um \berto, in un recesso odoróso di terra e di fiori che la fa più sere- ina e pacata. La facciata è archi- tettonicamente ben piantata e ar- \Znfci7«7oniM?tì ZZTattro £ huste p„astrate che sostengono tn „ìto /m trabeazione stilla quale co,.,.ono /F trenta lettere di metal:,» bninito Mla diciium: Mostra della Rivoluiione Fascista. Le due pilastrate laterali più potenti accolgono alla base due forti gruppi plastici di Publio Morbiducci: a sinistra la Rivolta: a destra la Vittoria: l'insur-rettone da cui ebbero inizio le fortune di Roma: la conquistadell'Impero che quelle fortunehanno consolidato nei secoli. Trale quattro pilastrate, in alto, laquartina fatidica delle Camicie Nere: « Giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza, nel Fasci- imo è la salverà della nostrasmo e la sanerà ar ta nastia liberta». Nel centro, spiccano, ferree, quattro lettere giganti:DUCE. Cesare Bazzoni ha dato un net- to rilievo a questa imponente fac-ninfa tinta del colore biondo del Tevere e della terra di Roma,utilizzando due alte e quadrate an- tenne dipinte in rosso, poste nii piedi della scalea e destinate areggere il tricolore e il drappo nero teschioseqnato del Reijime. A sinistra del vestibolo, sulia cuiparete centrale è piantato il ta, gone contenente il testo del gin- ramento fascista; ha inizio la sfi- lata delle sale. _. . . . Di Sala 111 Sala . Esse conservano la numerazw- ne e l'ordine cronologico di quelledella vecchia sede; ma manca in esse, deliberatamente, quella at-mosfera infocata che rendeva lasede di via Nazionale assai prò-pizia ai raccoalimento ma non al-lo studio e all'esame metodico deidonimenl't in mostra. Nell'allesti-mento primo della Mostra erarrident'e l'intenzione di colpire ilcuore e la fantasia dei visitatori,più che documentare freddamen-te alla loro indagine le rag ioniMostra doveva essere uno spet-tacolo offerto all'Italia e al mon-do; uno spettacolo che ricostruis-se il più suggestivamente possi-di/e la storia della rinascita ita-liana, dalle appassionate giornatedell'hitervento a quelle fatidichepolitiche e sociali del trionfo fa scista. Si trattava di celebrare il primo Decennale del Regime e ladell'insurrezione dell'ottobre iS^.Q«er//i anni di passione italica:interventismo, „ ,-;uf,vi„ disfatta^òmalTfoldntione dei Fasci, rivolta contro i rinnegati. Fiume e Dalmazia, reazione patriottica, trionfo delle Camicie Nere, abbattimento del governo liberale, hanno un solo protagonista che riempie di sè la scena politica nazionale: Mussolini. A Valle Giulia la Mostra non si conclude nel Sacrario e le sale spaziose, invide e chiare, esibiscono in un ordine sciolto, riposante, sereno, i mille e mille documenti, le mille e mille testimonianze dell'epopea fascista. La Mostra si è fatta musco, luogo di studio, archivio spalancato. Quel che si è perduto in emotività si è acquistato in documentazione. La Mostra e rinata diversa, perdendo la sua veste di provvisorietà ed acquistando un carattere definito che fa di essa una originale, vivace, sensibile rassegna della epopea fascista. Documenti fauvcoscPgosocacsastde enn1'zsivcocIiDPLa sfiata delle sale, più vaste, consente ora un riepilogo meno tumultuoso degli eventi fascisti. Eccoci al 19H. Le pareti ricostruiscono gli eventi dell'interventismo italiano e fissano inconfondibilmente il tempo della conflagrazione europea. Ricordi eroici si accavallano. La mobilitazione generale degii eserciti europei, l'invasione del Belgio, la disperata difesa della Marna, Parigi a tiro dei cannoni tedeschi. E subito, una decisione rassicurante, quella che salverà la Francia: la dichiarazione di benevola neutralità proda-] mata dal Governo di Roma. La ricostruzione della torridi estate 191!i è fatta con la obiettività dei forti che non hanno mainconie, rimpianti, amarezze da dare o da fare. La riproduzione in formato gigante della prima pagina del primo numero del Popolo d'Italia ove campeggia l'articolo « Audacia! » domina dall'alto, ammonitrice. Seconda sala: siamo al maggio 1915. L'Italia è in guerra a fianco della Francia e dell'Inghilterra. Proclami, manifesti, disegni dicono il calore della fiamma che brucia gli italiani. La terza e quarta sala dimostrano lo sforzo eroico dell'Italia in guerra a fianco degli] alleati. Dietro la vetrina è un fo-\ glio sdrucito, dove in una calligrafia affaticata, Mussolini, dal suo tettuccio dell'ospedale da campo, dopo parecchie ferite, ha scritto: « Dire che per il trionfo degli ideali di giustizia che guidano gli eserciti della Quadruplice, avrei accettato, senza rimpianti, anche un severo destino ». Le pagine aperte del grande libro, dicono ancora successivamente le grandi tappe dell'Impero: dopoguerra, fondazione dei Fasci. Fiume, propaganda mussoliniana nel '20. nel '31, nel '22, insurrezione contro il Governo liberale, Marcia su Roma, conquista del potere. Da questa data, che conclude il periodo della rivolta e dà inizio a quello della potenza, la fantasia del visitatore è librata in alto verso l'evento che fatalmente maturerà a quattordici anni di distanza, la fondazione dell'Impero. I Inaugurando domattina ta'Jfo\stra, il Duce restituirà agli italiani le agli studiosi di tutto il mondo non tanto una infinita raccolta di suggestive immagini, quanto un documentario probantissimo della' fede e della volontà di un Rer/imc -cne irae d,lX plebiscito popolare la' sua intima forza di propulsione e' ? ^elitismo. E sarà un dono, ì^S^^a^Mee^ K' 9'indissimo. La «no luzione arra ancora la sua storia vivida, la sua parlante esegesi. E. D. UNA DELLE SALE DELLA GUERRA ALLA MOSTRA DELLA RIVOLUZIONE

Persone citate: Bazzoni, Cesare Bazzoni, Di Sala, Duce, Mussolini, Publio Morbiducci