La Mostra della Rivoluzione che si riapre giovedì

La Mostra della Rivoluzione che si riapre giovedì La Mostra della Rivoluzione che si riapre giovedì Rinnovata documentazione di quindici anni di vita italiana in Regime fascista Roma, 20 notte. Giovedì, nella sua nuova sede provvisoria di valle Giulia, si riaprirà, con viva soddisfazione di tutte le Camicie Nere d'Italia, e dei molti milioni di italiani e stranieri che, durante il Decennale, sostarono negli indimenticabili sa. Ioni di via Nazionale, la Mostra della Rivoluzione. L'ardente aspirazione manifestata dai visitatori, che una così commovente testimonianza della conquista rivoluzionaria non andasse dispersa, è stato accolta. Non è stato possibile allestire in così breve tempo una sede degna con carattere definitivo, ma anche la soluzione di ripiego, provvisoriamente adettata, può essere ritenuta sufficientemente decorosa per ospitare i gloriosi cimeli per uno o due lustri. Ne guadagnerà eertamente la sede futura che potrà essere approntata senza fretta nè improvvisazioni. La nuova facciata del palazzo Il primo problema dinanzi al quale si sono trovati gli organizzatori dell'attuale sistemazione, è stato quello della trasformazione della facciata del palazzo delle Belle Arti, prescelto ad accogliere, nella sua ala nuova, la Mostra della Rivoluzione. E' facile intendere che un palazzo destinato a tutt'altro uso non poteva prestarsi ad esprimere nella facciata, che nel caso attuale non è neppure quella principale, che dà su valle Giulia, ma quella laterale, verso il Tevere, un'ospitalità cosi impegnativa. L'incarico dell'adattamento è stato affidato all'architetto Bazzani. Il Bazzani ha assolto il suo compito creando un insieme ad un tempo sobrio e solenne, diverso, come è diverso l'ambiente, da quello che presentava la precedente edizione della Mostra, ma certo non meno di quello suggestivo ed eloquente. Il frontone della facciata, su cui spiccano, a caratteri di bronzo, le lettere « Mostra della agsdpqiRivoluzione'" 'Fascista»"~~sembw 1poggiare su quattro enormi pilastri: sui due esterni, più massicci e imponenti, lo scultore Publio Morbiducci ha raffigurato la rivolta morale del popolo italiano, da 1^ presero le mosse i fasci' di , «1 , „„„„,.i„i„ ivv, \ combattimento, e la conquista ìm , e i i i e a i o o a à periale, che ha concluso il primo ciclo della azione rivoluzionaria del fascismo, dischiudendo al popolo rinnovato dalla rivoluzione un nuovo luminoso destino: ai due pilastri esterni si sovrappongono : pennoni su cui sventoleranno la insegna del Partito (Fascio Littorio in oro su fondo nero) e il tricolore. I due pennoni sono sormontati al sommo da due grandi mani di bronzo levate nel saluto romano. Sopra l'arcata centrale figura una grande scritta « Duce *. Ai lati si leggono le prime strofe di Giovinezza, l'inno della Rivoluzione. Al palazzo si accede da una vasta scalinata, sul cui ripiano, a destra e a sinistra del portale di ingresso, si aprirà il posto per il manipolo della guardia d'onore. Fin dalla soglia, l'occhio è richiamato, nell'interno, da una grande auo a. scritta "che"'*^ scruta cne campeggia, a lettere nere su bianco, nella parete <ilfondo dell atrio: e la formula del giuramento fascista, simbolo dellaoperante disciplina che salda in un solo blocco le volontà di tutte le camicie nere. A destra della scritta si erige la colossale statua dell'Italia, che già figurava alla Mostra del '32 e che a malgrado del suo rispettabile poso e della sua mole ingombrante (pesa venti tonnellate e al suo passaggio pelle vie di Roma fu necessario recidere persino i fili del tram) venne trasportata in una sola notte nella sede attuale. Nelle sale ,■ ■ , , ... Dall atrio si inizia, da sinistra a destra, il giro dell? sale. E' stata lodevole cura degli organizzatori quella di conservare quanto più possibile il materiale della Mostra del Decennale, e preferibilmente nella stessa disposizione diallora. Nella raccolta e calda atmosfera che si è saputa realizzar' nei vari ambienti con una sapidi-te dosatura di luci azzurrine, ri-troviamo i possenti fotomontaggile preziose raccolte di giornaliautografi, ritratti, manifesti, ci-meli di martiri, che resero cosviva e drammatica la Mostra precedente. Anche qui su tutte le pareti campeggiano le scritte e le parole decisive del Duce, protagonista di cosi densa successione deventi fortunosi, e del Duce sonoIricostruite, nelle sale centrali, ledue stanze di lavoro: quella deo,' * covo a di via Paolo da Cannobbio, da cui irruppe la sfida alla vecchia Italia, e quella di via Lo o,!'"*—. ' - 1-—— — tojvanio. dove maturo la conquistadel noterò. 'del potere. segiglquledigalrodesetrchmL'ordine che è stato conservato alle varie sale è quello cronologico, che è il più indicato a consentire una visione comprensiva degli eventi di cui la Mostra si propone di ricostruire lo svolgimento. Il punto di partenza è quello dell'Intervento, che è giustamente considerato come il fatto iniziale della nuova storia d'Italia; dall'Intervento, a cui si collegano i fasti dell'irredentismo, si passa via via ai saloni della Guerra e della Vittoria, dell'immediato dopoguerra, della Fondazione dei Fasci, del progressivo affermarsi delle azioni squadriste e delle manifestazioni sindacali, politiche, parlamentari del Fascismo, fino alle trionfali adunate di Cremona, Udine e Napoli, e alla Marcia su I Roma, ncn dimenticando awenimenti di grande importanza per la vita nazionale, come la Marcia di Ronchi e l'occupazione dannunziana di Fiume. L'azione costruttiva del Governo Fascista fino alla sua costituzione in Regime icenon è del pari trascurata nella (vMostra, la quale consacra il nome ; cee il ricordo dei duecentoventidue ! cfascisti caduti nel primo decennio sedopo la Marcia su Roma. li|mOuel che c'è di nuovo rcirei Lire l e ai nuovo zDopo aver assicurato i visita- ] cPdhziritoeldtrtori che essi troveranno nella nuova edizione della Mostra tutto ciò che li interessò e li colpì nella edizione precedente, dobbiamo però aggiungere che la Mostra si è ar- mrcspricchita di molto materiale nuovo, ■ csoprattutto in fatto di documenti j be di autografi. Si tratta di oggetti che, pur essendo in possesso degli ordinatori della Mostra del Decennale, non trovarono posto nello spazio più ristretto di via Nazionale, ma si tratta anche di.materiale successivamente scoperto, che conferirà alla Mostra di Valle Giulia un carattere di palpitante | novità, e riuscirà di vivissimo interesse per gli studiosi. Notevole tra l'altro la gran messe novissima 1 autoS';an dannunziani che fi- rcnrsrslasgsgura nella sala dell'Intervento e in quella della impresa fiumana. Il palazzo di Valle Giulia non ospita il Sacrario. Il carattere che le si è voluto dare è stato soprat- : tutto quello di una mostra docu i mentaria, e l'elemento celebrativo ativo. sacro, che aveva fatto della precedente, nel clima del Decennale, quasi un tempio delle idealità e delle glorie del Fascismo, è stato eliminato. Il Sacrario sarà staccato dalla Mostra, e verrà edificato, come tutti sanno, nel cuore della Roma Imperiale, su via dell'Impero, erma della risorta civiltà di Roma sul suolo augusto della capitale dei Cesari. I Principi di Piemonte visitano l'ospedale di Racconigi Racconigi, 20 notte. I Principi di Piemonte verso le ore 11 sono giunti in automobile davanti all'ospedale, dove a riceverli erano convenute le autorità cittadine e il personale medico dell'ospedale. Dopo una rapida visita alla cucina ed alla sala operatoria, i Principi sono' passati nelle soffermandosi ad ogni let- corsie, interrogando i malati ed aven d per tufti parole di conforto i \a incoraggiamento.L^iatonsti : tuto ossequiati dalle autorità, sono a: risaliti in automobile, recandosi csMlclsdlqassrlostvmldnctn e a a a o a i e alla cappella della Beata CatteTina De Mattei. di cui ricorre in questi giorni la festa patronale, quindi hanno fatto ritorno alla reale dimora applauditi dalla popolazione. Il « Lombardia » a Tripoli colle prime unità del XX Corpo d'Armata Tripoli, 20 notte. E' qui giunto il piroscafo Lombardia, con a bordo le prime uni ta costituenti il 20" Corpo d'Arma- ta, destinato in Libia a ' o a i, -.blicato -, d u, vendu£i neimesèm m£g"-|- &q -g7 sono ngsati nella seguen- I premi ai venditori di prodotti serici Roma, 20 notte. Con decreto ministeriale pubstasera sulla Gazzetta PptdlrdUfficiale i premi da assegnare ali venditori di prodotti serici perÌi, . te misura: Filati, seta tratta, greggia, sem- - iplice L. 5,20. Seta tratta, greggia, ! i raddoppiata o torta, L. ,7,70. Id. e : tratta tinta L. 7,70; filati di doppio, greggi, ritorti, tinti, L. 2,10; filati di cascame di seta greggia e tinta L. 3,10; filati di pettinuzzo o- roccadino, greggi e tinti L. 0,50; fili da cucire di seta lire o 7,70; di cascame di seta L. 3.10.1 e'Tessuti: velluti, tulli, crespi, ma elizie, calze: a) allo stato greggio. a di seta L. 10,20; filati di doppio L. 4.10; schiappe L. 6,10; bouret te L. 0.50. hi allo stato tinto e | finito : di seta. L. 12.70; filati di a doppio L. 6.10; schiappe L. 9,10; IVinm-otti T. 1 5n bouretti L. 1,50.

Persone citate: Bazzani, Cannobbio, Cesari, De Mattei, Duce, Publio Morbiducci, Ronchi