Là riforma del regolamento e le zone a caratteristiche diverse

Là riforma del regolamento e le zone a caratteristiche diverse PER DISCIPLINARE LE COSTRUZIONI EDILIZIE Là riforma del regolamento e le zone a caratteristiche diverse Come in base alle nuove norme sarà sistemata l'area dell'ex-Stadium Sotto la presidenza del Podestà ing. gr., ufi. Ugo Sartirana, si è riunita a Palazzo Civico la Commissione costituita per lo studio e la riforma del regolamento edilizio. Della Commissione fanno parie, oltre il Podestà, i vicepodestà Gloria e de La Fc-rest, il segretario generale Gay, l'ingegnere capo Orlandini, il senatore Rubino, gli architetti Melis, Midana e Ressa, gli ingegneri Bianco, Mono, Dezzutti, Levi-Montalcini, Borini, Baldizzone, il geom. Ba pdglgcLpadvrvsralis, il Medico capo del Mimici- \Ppip e il Sovraint elidente all'Arte medioevale e mederna per il Piemonte e la Liguria. Disposizioni in contrasto con l'urbanistica La commissione è stata costituita per procedere alla compilazione del nuovo regolamento edilizio che dovrà essere in tutto rispondente alle necessità attuali della città e degno di rappresentare il regclaménto-tipo anche per altri centri urbani. Nei lavori sarà utilizzato come traccia il vecchio regolamento e si procederà attraverso apposite sottocommissioni a studi separati. Le sottocommissioni sono tre: la prima si propone lo studio delle caratteristiche delle varie zone, ed è composta degli architetti Melis e Midana, degli ingegneri Momo, Dezzutti e Bianco, e del geom. Baralis; la seconda si dedicherà allo studio dei regolamenti italiani ed esteri, e la compongono gli ingegneri Baldizzone e Levi-Montalcini e l'architetto Ressa; la terza studierà i piani regolatori della città con le loro varianti e i vari provvedimenti edilizi; il compito ne è stato affidato agli architetti Melis e Midana. La prima riunione è stata dedicata ad un'ampia trattazione del Podestà che ha- illustrato ì compiti assegnati alla Commissione e ha definito gli incarichi da affidare alle tre sottocommissìoni. L'importanza dì questa nuova iniziativa, dovuta alla instancabile attività del camerata Sartirana e alla sua realistica visione, non solo del crescente sviluppo, ma anche, e staremmo per dire sopratutto, della funzione della città, si desume dallo stesso regolamento edilizio che si vuole riformare e che risente del male inguaribile della vecchiaia. Fatto con lo scopo di servire a una città di proporzioni pur già assai vaste per l'epoca che ne vide le prime applicazioni, ma tuttavia àncora lontanissimo dalle esigenze odierne, il regolamento edilizio, caotico, pieno di lacune, infarcito di disposizioni in aperto contrasto con l'urbanistica del nostro tempo, ha dato non poco filo da torcere all'Ufficio tecnico municipale incaricato della sua attuazione. E' un regolamento che, a considerarlo grosso modo può essere definito una raccolta di norme primordiali per allineare una dopo l'altra le case. Uniforme per tutta la città. Come se questa fosse un agglomerato unico di edifici, alti e bassi, lunghi e corti, a piacimento. Che no% sia stato possibile prima d'ora mettervi mano e aggiornarlo, non è da stupire se si considera la rapidità con cui lo sviluppo edilizio si è manifestato; e che nonostante tutte le manchevolezze del regolamento, questo sviluppo sia stato contenuto e coordimio e la città sia progredita con le caratteristiche di grandiosità, di praticità e di eleganza che le hanno attirato l'ammirazione generale, è miracolo che concentra in sè l'intelligenza, lo sforzo di interpretazione e lo zelo della Podesteria e dell'accolta di tecnici valorosi alle sue dipendenze. Sebbene infatti il regolamento non preveda zone vincolate a costruzioni speciali, già sino dai primordi dell'ingrandimento del perìmetro cittadino si cominciò ' a porre il problema analogo, e sorse così il quartiere signorile addossato al corso Vittorio con i due lati contenuti tra il corso Umberto e il corso Vinzaglio. Fu la prima notevole concezione edilizia, e in certo senso urbanistica, affiorata ai margini del regolamento e contro di esso Ma le incongruenze di questo sono purtroppo numerose. Ancora ieri il Podestà ci citava il caso dei grandi corei, lungo i quali esiste una inconcepibile libertà di costru sione, tanto che in corso Francia. mlmbsnlClmntzcgzmemd8plal di là di corso Monte Cucco, si „„.,...,.,„ „ L,i possono veder sorgere casette minuscole di fianco e di fronte a grandi palazzi, senza che il regolamento offra al Municìpio il mezzo di intervenire. I nuovo quartiere di corso Vinzaglio La riforma cui si accinge la Commissione testé costituita, eliminerà, tutti questi inconvenienti e darà finalmente i mezzi di procedere con sicurezza in ogni ramo dell'azione edilizia ed urbanistica, secondo i criteri oggi adottati nelle città più progredite del mondo.Il fatto che si segua la traccia del vecchio regolamento sta a indicare che ciò che di buono in esso è contenuto sarà conservato: degno di rilievo è poi che la prima delle sottocommissioni affronti lo studio delle zone nelle quali devono essere distribuiti i vari tipi di costruzione. Il Regime fascista, regime di popolo, ha largamente provveduto alle abitazioni operaie; ma è evidente che queste, come invece è avvenuto in qualche altra cittànon potranno essere edificate là dove le aree, di un costo immensamente più elevato, sono per loro natura stessa riservate ai palazzdi diversa struttura e diversa destinazione sociale. Di qui la necessità di zone separate. Un'anticipazione della riforma ci è intanto offerta in questi giornDa sei mesi il Comune, attraverso una sezione del suo attrezzatissimo Ufficio tecnico, ha posto allo studio una sistemazione, in armonia con le necessità odiernedell'area dell'ex-stadiUm: sistemazione che può essere compiuta perchè del terreno è proprietario iMunicipio. Al primo progetto elaborato ne è seguita tutta una serie, i cui elementi sono stati di volta in volta sovrapposti per eliminazione al fine di raggiungere lsoluzione migliore. Un lavoro da certosino. La fase progettistica attuale, prossima alla definitiva prevede la formazione, sul limite del corso Vinzaglio, di un piazzalegiardino in corrispondenza e con le medesime caratteristiche di larghezza del piazzale Duca d'Aosta, che sta dall'altra parte del corso. Lateralmente sorgeranno dodici palazzi, intercalati da tre cortili aperti, sistemati a giardino, e da due vie interne, egualmente provviste di aiuole, allacciate alle corrispondenti arterie di corso Montevecchio da un lato e di corso Peschiera dall'altro. Verso il corsoPeschiera è previsto il prolunga mento del corso Arimondi e al dì à, di questo, sullo stesso allineamento, si eleveranno altri sei stabili di dimensioni minori. Gli edifici avranno un'altezza di sette piani nell'interno, e di dieci nelle restate prospicienti il piazzae. Nello sfondò, dal lato di corso Castelfidardo, gli ultimi due paazzi si staccheranno dall'allineamento, formando angolo, e saranno collegati fra di loro da un porticato., mentre per le due costruzioni di testa sul corso Vinzaglio, con due piatti in più', sarà escogitata una soluzione che armonizzi, al di sopra, del giardino e di una monumentale fontana nel mezzo di essa, la massa degli edifici, primo grandioso gruppo in stile moderno profilato sull'orizzonte della nostra città. Così l'area dell'ex-stadium servirà da magnifico esperimento per la riforma delle norme che_ regolano le costruzioni edilizie^ Ed è naturale che da Torino, all'avanguardia anche in questo, si sia pensato a elaborare la riforma, eome si rileva dalle finalità della commissione, anche per altri centri urbani. Francesco Oddone.

Luoghi citati: Bianco, Dezzutti, Liguria, Momo, Piemonte, Torino