I dieci punti

I dieci punti I dieci punti per un'intesa con Londra Londra, 11 notte. Il problema dell'amicizia italobritannica è portato stasera nuovamente all'ordine del giorno del- e discussioni dall'« Evening Stan< dard ». Secondo il collaboratore diplomatico dell'organo vespertino sopracitato, il desiderio dell'Italia di appianare in modo amichevole tutte le questioni pendenti fra le due Potenze potrebbe concretarsi nei seguenti dieci punti: 1 > L'Italia condivide il desiderlo di Neville Chamberlain di addivenire ad un accordo ìtalonglese, e per quanto la concerne desidera che l'accordo in parola sia completo e duraturo. ' 2~> E' C0SI che 81 spiega 1 ottima accoglienza fatta da Mussolini all'off erta di Chamberlain di avviare conversazioni dirette fra i due. Per ? sistemazione di P™Wema italo-britannico ri- masto insoluto come pure si spie*ano >• *str.u?ionì lmP?rttlte dal al Ministro degli Esteri conte Clano. dfl eercarc * raggiunge, re. una intesa vera' tbasata sul Principio generale entro cui potrann.° ln dl tcmP° es" sere «j»Ter,tl 1 det^h\ . 3> J SUCC|SS1 delle tr"PPe na" 5I0n^Ete ln.SPa£na' ino!tre' ren" ^«Dbero più facile un accordo *ra ^fP"* Nazioni L Italia e soddisfatta che il mondo abbia , . . , ,„ „„ riconosciuto, dopo la presa di Santander e le altre battaglie spagno- _„•„.„ =f„ff #„i-f< „i„ e' Wanto fossero stati falsi ì giudizi espressi in occasione degli t . /-.„„j.i„j„_„ „,,, „_iJL„ *?™*" * GuadalaJara' sul valore 4) ^ f g ritaU ]on persegue alcun fine egoi- stico. I suoi figli combattonom Spa&na per ademPiere alla Pro"messa del Duce che il bolscevismo non sarà tollerato sulle coste del„ Mediterraneo. A questo riguardoa stessa Francia dovrebbe accor gersi che i suoi interessi sono pure protetti dal sacrificio dei Legionari italiani. 5) L'Italia comprende perfet tam!nte le ra&ioni dell'intimità an. crln.tt-n npneo ma niipcta ìnrimitfl glo-francese, ma questa intimità non costituisce ai suoi occhi un ostacolo ad un'intesa italo-inglese. L'Ambasciatore d'Italia a Parigi ha dato in suo nome assicurazione in tal senso al governo di Francia.6) Is genere non vi è nulla nella politica spagnola dell'Italia e nella politica italiana in qualsiasi altro settore europeo che possa impedire una stabile amiciziafra la NaziM|e italiana e quella britannica nel Mediterraneo, in Africa e in °£ni altra Parte del mondo in cui i loro interessi si incontrino. 7) Una volta raggiunto l'accordo sui principii fondamentali, non dovrebbero più sorgere difficolta per fissare i dettagli, dato specialmente che una delle questioni principali, quella della navigazione mediterranea sarebbe già ln pratica sistemata grazie al <r gentlemen's agreement » del gen-naio 1037. S) Ma la situazione si presenta di diversa natura considerando i rapporti fra l'Impero italiano e i possedimenti britannici in Africa, Fatta eccezione di un breve tratto di frontiera col territorio francese, l'Etiopia italiana per più di tremila chilometri confina con territori posseduti o controllati dalla Gran Bretagna: il Sudan, la colonia del Kenya e la Somalia britannica. Una discussione, quindi, della sistemazione, che appare inevi tabilmente necessaria del proble ma dei rapporti di buon vicinato, presuppone il riconoscimento da parte della Gran Bretagna della sovranità italiana sull'Etiopia 9) ciò significa emancipare ì membri della Lega delle Nazioni daU'obbligo di opporsi collettiva-mente al riconoscimento deUa con quJEta italiana. In altre parole, do- vrebbero essere compiuti dei pas si all'Assemblea della Lega nel senso indicato dalla proposta po lacca del maggio 1037, con cui venne chiesto di riconoscere la scomparsa dell'Impero etiopico L'Italia non pretende che la Lega si umilii e non richiede un'accetta zione pubblica leghista della vit toria italiana. Ma occorre premettere che i singoli Stati accordino il riconoscimento giuridico dell'Im pero italiano, individualmente. 10) Infine si richiama l'at-| tenzione britannica sull'opinione molto diffusa in mezzo al pubblico italiano, che l'Inghilterra, rifiutando il riconoscimento dell' Impero italiano, voglia lasciare la porta aperta a conflitti futuri. Sarebbe però tutt'altro che saggio procedere ad una sistemazione italobritannica senza che fosse prima sgombrato il terreno da questo importante ostacolo del riconoscimento. In passate occasioni i delegati britannici a Ginevra si astennero dall'esprimere parere favorevole in merito alle proposte di terze Potenze. L'Italia confida che questa volta la dele-; gazione britannica se addirittura! non prenderà l'iniziativa, almeno; appoggierà apertamente una mos-1 sa in tale senso che fosse compiuta da una terza Potenza. Apprendiamo che negli ambienti politici questo decalogo di condizioni è stasera intensamente commentato. E' tuttavia probabile che, nei prossimi giorni, non si avranno commenti ufficiosi, perchè il Governo è parte in vacanza, parte a Ginevra. Vice. L'AMBASCIATORE GIAPPONESE IN CINA, K A V A G 0 E, Il quale a Sclangal continua le trattative diplomatiche sotto II tuono delle cannonate.

Persone citate: Chamberlain, Duce, Mussolini, Neville Chamberlain