Quarantatremila morti nella battaglia di Sciangai

Quarantatremila morti nella battaglia di Sciangai Quarantatremila morti nella battaglia di Sciangai I combattimenti furiosi attorno a Yang-Hang Micidiali duelli alla baionetta Due incrociatori giapponesi colpiti dall'aviazione cinése (Dal nostro corrispondente) Sciangai, 13 mattino. E' ancora presto,' purtroppo, per tirare le somme della guerra in Cina, ma pure ieri sera i due stati maggiori nemici hanno voluto commemorare le prime avvisaglie della grande battaglia di Sciungai, con la proclamazione non delle proprie perdite, bensì di quelle inflitte all'avversario. Cifre pressoché esatte, giacché nessuno dei due alti Comandi le ha smentite, e che sono veramente imponenti c danno nella loro gelida- eloquenza la misura di questo inferno. Le autorità militari cinesi calcolano eh? dal principio delle ostilità i giapponesi abbiano perduto sul fronte di Sciangai circa 13 mila uomini, fra i quali 3 mila fucilieri di marina. Da fonte nipponica si afferma poi che i cinesi hanno acuto in un mese di guerra sul solo fronte di Sciangai 30 mila morti e 20 mila feriti. Dunque, quarantatremila morti nel solo fronte di Sciangai. Uno spoglio facile delle cifre riguardanti gli altri fronti e le altre battaglie fa salire il numero dei caduti ad ottantamila complessivamente in un mese di guerraCome è noto, la media mensile dei caduti nella grande guerra su tutti i fronti europei si aggirava attorno ai cinquantamila. Questa 'terribile contabilità, il raffronto delle cifre, dimostrano la micidialità di questa guerra condotta senza esclusione di colpi c con un indicibile sprezzo della morte da parte delle armate combattenti. Chi non disprezza affatto la morte è invece sir Howe, incaricato di affari inglese, il quale ci tiene a non esser vittima di errori aviatorii con irrorazione di pallottole, come fu già per l'ambasciatore Hugessen. Si ricorda die il Governo' giapponese aveva dichiarato che per poter prevenire incidenti occorreva che i diplomatici in caso di viaggi nell'interno, preavvisassero le autorità militari nipponiche. Orbene, in procinto di trasferirsi da Sciangai a Nanchino, sir Howe ha dichiarato che non preavviserà le autorità, giapponesi del suo viaggio, non essendo nella consuetudine diplomatica avvertire in precedenza una Potenza estera quando si viaggia in un alti'o Paese nel quale non esiste stato di guerr.a. Comunque il diplomatico ha dichiarato di ritenere che il preavviso dato dai. giornali circa il suo viaggio sia sufficiente ! Attacchi e contrattacchi Da 36 ore la battaglia infuria attorno a Yang Hong, l'importante punto strategico a cinque chilometri ad ovest di Wusung. La città, se tale si può ancora dire, non essendovi più una sala casa in piedi, è passata più volte dalle mani dell'uno a quelle dell'altro avversario. A- tarda sera, i nipponici hanno dichiarato di aver realizzato un'avanzata di 1600 mefri, se pitie a prezzo di gravi perdite. I cinesi dal canto loro affermane che le loro truppe resistono tuttora c contrattaccano i giapponesi. Una sola cosa sembra certa: che la battaglia di Yang Hang è la. più sanguinosa che sia stata combattuta in quattro settimane di guerra. Da una parte i giapponesi, protetti dal fuoco delle batterie delle navi ancorate sullo Yang Tsc, dall'artiglieria leggera e dall'aviazione sferrano attacchi ad ondate successive, senza interruzione. Di fronte, i cinesi cercano di incontrarsi coi. nemici nei corpo a corpo in micidiali duelli alla baionetta. Fame e colera v 17» ter^o furioso attacco è stato sferrato ieri nel pomeriggio nei sobborghi a nord-ovest di Sciangai, verso la strada'di Sze Ciuan. In questo settore i giapponesi hanno voluto eride)!fciHen-<| te tentare una manovra di sorpresa per raggiungere Su Ciau, e spezzare così la- resistenza cinese cogliendo gli avversari alle spalle. Dopo varie ore di mìschia, i nipponici si sono nuovamente ritirati al cader della notte. La zona-teatro dei combattimenti è stata tutta la notte sinistramente illuminata dai bagliori degli incendi che ardevano dal pomeriggio, provocati dalle numerose, bombe incendiarie lanciate dagli aerei. CTii aviutori cinesi hanno compiuto ieri audaci voli sulle navi da guerra nipponiche, lanciando su di esse bombe di alla potenza. Secondo un comunicato cinese cinque unità avversarie, fra cui due incrociatori, sono state colpite ed hanno riportato notevoli danni. Ma altro motivo di tragedia sì aggiunge per la- popolazione civile, poiché a Sciangai si è verificata una seconda carestia di vettovaglie. L'epidemia colerica è stata bloccata dalle straordinarie misure sanitarie prese. Speciali reparti di rastrellamento curano ora una rapida bonifica dei campi di battaglia. Basta mezz'ora di tregua perchè tandem di soldati barellino i morti e li riportino nelle linee dove si provvede alla loro inumazione. Ieri una compagnia di giacchette blu ha con disperata ostinazione attaccato un fortino del settore di Wusiìng, riuscendo infine a conquistarlo: il capitano wveva detto ai suoi soldati: alo vado a morire là sotto, lascerete il mio corpo ai nemici f ». / suoi soldati hanno ìisposto NO alla sua domanda. E, solo, strisciando, aveva raggiunto l'estremo bastione nemico, e s'era messo a lanciare nell'interno granate a mano grosse come arancie. Scariche di mitra gliatrici lo avevano fulminato. L. Ci.

Persone citate: Ciau, Hang, Howe, Yang Hang, Yang Hong