Cinque giorni di battaglia tra le montagne del Leon di Riccardo Forte
Cinque giorni di battaglia tra le montagne del Leon Cinque giorni di battaglia tra le montagne del Leon La conquista di'Monte Castro - Corpo a corpo nelle trincee rosse - La barriera di Gijon si sgretola (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) • Llanes, 13 mattino. Soffia dai picchi acutissimi un vento (/elido che aqghiaccia i vo- 'io una resistenza qua e là alqnun- lontari navurresi che debbono inerpicarsi sitile vette fin oltre i duemila metri di altitudine, per dare la caccia ai persistenti nidi di resistenza del nemico in questo lembo orientale delle Asturie, il primo raggiunto e liberato ma non il meno selvaggio nè il meno ostico, che ci si accorge di essere nella « regione nera » dal volto degli abitanti. La notte fra sabato e domenica è stata una delle più rigide. Quanto ai pochi volontari ma rocchini, sul fronte nord, il loro 1corpo ed il loro spirito e messo a\dura prova. Gli ordini di Madrid Favoriti tuttavia dagli acciden- ^0 aggressiva, "non cedendo terre . . . ^^^^^^^^JISSl^ìno se non quando vi sono costretti, contrattaccando immediatamente dopo avere perduto una posmone e ritirandosi dietro pattu-'rjlhe di copertura che ricorrono\ abitualmente all'imboscata per cercare di ritardare l'avanzata dei reparti nazionali. Sistema di guer-\ riglia, ma tale guerriglia, come mi diceva giorni or sono il colonnello Telia, non è affatto lasciata alla mercè dei gruppi locali, bensì organizzata dui comando rosso di Gijon. > I telegrammi che alcuni capi militali rossi di Madrid hanno mandato al cernitalo superiore di guerra di Gijon sono tutti per incitare ad una resistenza accanita e rientrano nel piano di valorizzazione della difesa asturiana, pia- "0 l,ero chf l'?Sf<*t9 dl Fra!>c° \c™o8ceeche e risoluto a rendere [«eseguibile al pm .presto. Una 'W "ferole ,n questo senso e f"ta compiuta domenica sul fron'e del Leo"' " s"d d' 0v'edo> oie i nazionali cercano investire il bacino. Perchè i lettori comprendano l'interesse della nuova offensiva, merita consacrar due righe alla descrizione del fronte Leonese. La regicne asturiana è limitata a occidente dalla Gulizia, in mano dei nazionali, a est dal Santanderino pure dei nazionali, a sud dal Leonese anche nazionale e finalmente a nord dal Mar Cantabrico. Nel centro si trova la città di Oviedo. L'attacco alle attuali posizioni rosse è difficoltoso ed è con ciò spiegalo come sia stato scelto il sud, il Leonese, perchè si presenti più favorevole l'attuazione di un piano ben definito. Terreno selvaggio Sono cinque giorni che infierisce la battaglia sui monti impervi e nelle gole anguste che dividono il Leonese da Oviedo. Si parla di terreno accidentato da massicci inaccessibili, di passi chiusi da pareti di granito; ebbene, queste descrizioni sono ancor più giustificate per la regione leonese che, nei confronti delle altre, è addirittura selvaggia. Le posizioni dei nazionali co minciarono la loro prima offensiva lungo la cutenu della Penju, del attraversa la strada Leon-Oviedo. La ferrovia La Robla-Matullana fu spesso intercettata. E l'offensiva si imperniò fino dall'inizio sull'ala sinistra ed al centro dello schieramento nazionale, investendo tutte le fortificazioni nemiche. Al secondo giorno di attacco, le difese rosse erano travolte sul fiunco sinistro c, scendendo siilversante settentrionale dclle.mon- lagne, % nazionali occupavano i villaggi di Lancara, San Pedro e Los Burros. Al terzo giorno l'azione si spostava verso il settore centrale. Girando intorno alle posizioni contesissime di La Robla e La. Poa de Gordon, due colonne nazionali si dirigevano.per l'alto, Vuna a sinistra- verso il villaggio di Cartonerà, che fu saldamente occupato, l'altra a destra nel massiccio delle Penas Blancas, travolgendo anche qui, dopo -accanita otta, la difesa nemicu e occupando le principali quote. Il fronte rosso, lungo la strada Lecn-Ovie- ^ „„ tmtto d{ quindm ometri a Hord di LaBobla. venne co.vi a trovarsi chiuso in una mor sa, perchè attaccato molto più a nord, tanto da destra che dà sinistra. Ne è conseguito lo sgombero1 $ tutto questo tratto di strada e1delle posizioni laterali, che i rossi erano riusciti a- mantenere per un anno e da cui avevano lanciato punte offensive verso la- pianura del Leon. Primo risultato locale r^;^ Lo smantellamento Al quarto giorno dell'attacco, cioè sabato, la battaglia si spostava ancora verso il nord..Superate ormai le ultime trincee - del massiccio delle Penas Blancas, i nazionali giungevano alle ' soglie dell'abitato di Villamanin, a venturi, chilometri a nord dell'antico fronte e a nove al sud del valico di Pajares, costringendo gli,ostieriam' a una difesa accanita del villaggio di Villamanin. La difesa è stata seguita- da un attacco abbastanza violento, che i nazionali hanno respinto; ma il villaggio è ancora conteso. Nella giopiuta di ieri, domenica, t combattimenti si sono intensificati polarizzandosi principalmente sull'ala destra, che ancora non s'era messa in moto. Le posizioni rosse sul monte Castro sono.siate martellate fin dalla mattinata da un violento bombardamento di artiglieria; poi la fanteria si è lanciata . all'attacco ed è penetrata nelle trincee rosse, impegnando dei corpo.a corpo. Alle due del pomeriggio la bandiera giallo-oro sventolava sul colle di Castro, posizione principale sulla destra del fronte leonese, la cui perdita restringe ancora la sacca in cui sono chiusi i rossi fra il valico di Pajares e La Robla. ( 'II-fronte così si sposta man mano verso lo spartiacque fra-Leon e Oviedo. L'offensiva procede verso un lento. e paziente sgretolamento di tutto il fronte nemico, le cui posizioni sono investite con attacchi frontali e laterali-a. una a una; essa presenta un'analogia abbastanza evidente con l'azione che portò alla conquista di Bilbao Su questo fronte il numero limitato degli effettivi e la natura' del terreno non consentono per ora azioni fulminee. Ma lo smantellamento della grandiosa barriera difensiva, che è l'ultima difesa delle valli.di Oviedo, avviene con ritmo sicuro.. Riccardo Forte
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