Bini vittorioso in volata al termine di una corsa monotona

Bini vittorioso in volata al termine di una corsa monotona Xmsl Coppa. Fiera, dei Levante uarla ■prova del Trofeo dell' Impero Bini vittorioso in volata al termine di una corsa monotona Mie ha confermato i sostanziali difetti del nostro ciclismo ■ (dal nostro inviato speciale) l' Bari 8 notte cB Se non fosse clic ho vissuto ieri •una stupènda giornata in questa. dBari sempre più, operosa e prosperosa c in questa campagna allieta sempre più opulenta e fascinante dovrei pentirmi d'essermi sobbar vzCOto due mila chilometri di treno pervenire a seguire una corsa che mi ha dato il dispiacere di vedere ebnf crine li tutti i difetti c tutte ìé. manchevolezze del nostro ciclisw> c dei nostri ciclisti. In verità, ifljBe prime ore di gara, ho avuto SjfflÙsionc che oggi mi fosse finalm*n':' permesso di dire le lodi deljKtio e degli altri, che si è comingnato stupendamente bene e si è ^Continuato fin oltre metà a mcra:viglia, ron una voglia di baltaignare da far rimanere a bocca aperta; con un accanimento in ehi s'era buttato all'offensiva pari a quella di coloro che all'improvviso ti erano visti costretti a difendersi a denti stretti. Rinuncia alla lotta 0'ì Poi, a un tratto, le cose camPbiarono faccia; il manipolo che sembrava avere ormai la corsa in mano se la lasciò scioccamente e infingardamente fuggire, rinunciò al vantaggio che per quasi quattro ore aveva strenuamente difeso e si adattò a farsi riprendere ■anche dalle più modeste unità, precipitando la gara nella mono tonta c nella fiacca, per non dire nell'assurdo e nel ridicolo. Io accuso apertamente i compo menti di questo manipolo di non avene coscienza del proprio me stierc nè senso di responsabilità di fronte a quegli sportivi da troppo tempo costretti a rinunciare alle emozioni che sa dare solo l'aperto, coraggioso, implacabile combattimento e lo faccio anche se ho la convinzione che ognuno di essi al momento della rinuncia, era già relativamente provato dallo sforzò iniziale compiuto. Provato ma non sfinito e nella differenza fra questi due termini sta la diversità tra essi e quei grandi atleti del passato che sapevano cadere sulle ginocchia ma non si arrendevano e la diversità fra le corse illuminate dalle grandi gesta anche se non riuscite e quelle attuali che si smorzano nell'ombra del calcolo, del risparmio, della rinunzia. Tutto ciò prova che in campo ieri non c'erano né campioni di gran . classe in buona forma nè combattenti decisi a dare fondo a tutte le proprie risorse prima di dichiararsi vinti. Fisico e morale dunque erano al livello troppo basso per accontentare il meno esigente degli osservatori. Se ce ne sarà uno che si dichiarerà soddisfatto di quanto ha visto qui, andrà citato ad esempio di quella mancanza di buon gusto che ieri ha fatto vibrare alla partenza applausi all'indirizzo dei due puniti di Copenaghen. I quali, bisogna dirlo, sono i meno colpevoli della giornata, anzi si sono ripulita un po' la coscienza oltre che col risultato otteìiuto con la tenacia con la quale, approfittando dell'errore dei più pronti avversari, sono riusciti a tornare, a galla dall'onda burrascosa nella, quale parevano a un certo punto affogare. Partirono in ventotto da Bari e arrivarono — guardate l'ordine di arrivo — insieme, il che scwe già per dire che la corsa non fu condotta alla morte e non piegò neppure gli elementi più oscuri. Approfittando del ve>ito che dal mare veniva alle spalle si cominciò a marciare subito sopra i J/0 chilometri. Una prima fuga provocata da Romanatti fu neutralizzata da Vignoli che parve indicare che gli uomini di Cavedini erano Uberi di fare la loro corsa, cosa che ai poteva permettere data la grande prevalenza numerica dei rappresentanti della marca e sotto marca, ^prevalenza che ebbe poi sempre il suo gran peso sulla bilancia ma che non fu sfruttata come avrebbe potuto esserlo e co me dirò poi. La fase migliore Dopo una ventina di chilometri l'impeto si calmò e ne approfittò Bini per riprendere dopo una foratura con un inseguimento che palesava il miglioramento del toacano da Schio in poi. De Leonardia fu eliminato da una caduta. Di Paco fu attardato da noie alla catena ma riprese anch'cgli. La corsa prese una piega netta quando, dopo che Romanatti e Gualberto ebbero fallito un altro tentativo, ne impose uno Favalli che si portò dietro Servadei, Bizzi, Romanatti, Vignoli, Cinelli, Gualberto e Calabrini. Ma gli otto furono quasi subito raggiunti da Bergamaschi, Valetti e Balli e, insieme, a una media di quasi 1,2, passarono a Polignano (km. 37) con JfO" di vantaggio su altri quindici guidati da Lucchetti che poi forò. Mancava Del Concia anche egli alle prese con la catena. Da qui e cominciato il ditello fra i due gruppi che fu come la spina dorsale della corsa per un centinaio di chilometri. L'avanguardia perse Calabrini prima che cominciasse l'ascesa verso Locorotondo, dolce, a facili gradini, che però furono sufficienti a togliere Cinelli, preso dal mal di ventre, dal primo gruppo e Cimatti dal secondo. Voietttoc Svizi furono i più energici e aitivi nel • condurre e ad essi spetta il merito se a Locorotondo il distacco ai elevava a 2'20". Del Cancia, Lucchetti e Cimatti erano a S'óO". Cambiando direzione, i corridori trovarono il vento "di fronte, poi la strada non più asfaltata per quanto buona. La situazione sembrava mutare definitivamente a favore dei •fuggitivi i quali a Noci (km. 91) precedevano Bailo, Scazzola, Mollo, Cinelli, Bini, Di Paco, Bulli, Colagiuli, Guidi, De Paoli e Macchi di S'IO"; Vignoli che aveva forato, Del Cancia, Lucchetti, Cimatti, Calabrini di 4'51". A questo punto parve che la reazione degli inseguitori diventasse efficace. Di Paco a Gioia del Colle (Km. 109) era a 2'55". La pattuglia di punta perdette Gualberto'per foratura, quella seguente Mollo e Marabelli per la stessa ragione. Si accrebbe, invece,, di Del ' Cancia, di Lucchetti c di VignoliCimatti e Calabrini. Al rifornimento di Altamura. . però, (Km. UH si constatò.che il distacco riaumcnlava a S'Io" e venne naturale pensare che il erollo degli inseguitori non fosseddlBDfgrDPptdupdas lontano. Invece avvenne proprio il contrario. Fra* i fuggitivi i due •ffriOj° rosai» si prodigavano a difendere il vantaggio, ma non tra vavano più collaboratori abbaston- za efficaci c l'andatura andò gra-datamente scorzandosi. Era evidente che il giuoco dei « bianco celesti » era di favorire il ritorno di Bini e compagni, tanto più cheDi Paco, fatto con più calma il ri-fornimento, si accorse diavere ima gomma a terra e ripartì in netto ritardo su Cimatti, Bini, Scazzala, Del Concia, Bailo, Gualberto, De Paolis, Vignoli, soli a inseguire primi perchè Servadei fu appieda-to da uno scoppio di gomma. Il ricongiungimento Da Altamura la, strada digi ridava a ondate al piano sul filo di un interminabile rettilineo che permise agli inseguitori di ■ prendere di mira i fuggitivi. Già uniti nella rassegnazione in braccio alla quale si erano ormai buttati, i primi fecero divorare in breve tempo il distacco che pareva qua-si incolmabile e che in cinque chilometri si ridusse a un minuto e a zero poco prima di Bitetto (km. 169). Allora si pensò che gli uomini dì Cavedini mettessero le ali ai piedi per tenere lontana la minaccia di Di Paco e il « generale » diede ordini in questo senso ai suoi soldati i quali, però, furono sordi a ogni'insistenza. E sì che erano in sei, mentre nessun'altra squadra ne aveva più di due. Allora successe, l'inverosimileA Modugno,Servadei e Guidi sc-guivano a 55", mentre Di Paco,Baravelli, Calabrini, Lucchetti'Mollo, Gualberto, erano a 2'55"Mancavano ancora 51, chilometri all'arrivo. Avrebbe ripreso Di^Paco anche se era l'unico, si può dire, che tirasse nel suo gruppettodopo aver bevuto una sorsata di cognac? Poi gli diedero una mano anche Mollo e Lucchetti e in nove chilometri Raffaele guadagnò l'Zó". Poco dopo piombò suprimi salutandoli come per dire che ora avrebbero dovuto fare i conti con lui. Aveva fatto appena a tempo di inviare alla nostra vettura il fido Calabrini per dirci di comprargli cinque lire di cognac (ma l'ambasciata dovette naturalmente cambiare indirizzo) che DPaco andò a rotoli nell'abitato dTerlìzzi insieme a Lucchetti e a Cimatti. Ma fu spettacolosa la volata con la quale Raffaele, risalito in macchina, riprese il terreno perduto. Poco dopo ritornarono anche Valctti, che si era fermato per bere, Gualberto, Calabrini p Colagiuli. Ormai pareva che nulla dovesse succedere se non il solito arrembaggio per conquistare le posizioni, nel quale la meglio l'ebbero i bianco-celesti. A 5 km. da Bari Mollo forò, Valctti gli diede in ri tardo la ruota perchè il compagno aspirava al primo posto dei « seconda serie ». Ma la sfortuna infierì ancora contro i « grigio ras si,»: Bizzi dovette fermarsi per stringere i gaietti. Compì in frclta l'operazione ma si accorse su bito che la ruota, non bene fissata, strisciava contro la forcella e allora cercò di gettarcela con un colpo di tacco che lacerò la gomima. Così stupidamente Bizzi era messo in condizioni di non poter '. fare la volata, non solo, ma di perdere parecchi punti nella classifica individuale per il Trofeo del- \ l'Impero. li duello Bini-Di Paco ;Nclla fitta piazza dello stadio ientrarono nell'ordine Favalli, Bi- \ni, Bergamaschi, Di Paco, BeiiCancia, De Paolis. All'uscita del- !la prima curva Di Paco balzò di ;colpo in testa, seguito da Bini ti cutile nello stesso modo gli tolse jla posizione alla uscita della cui- va successiva, prendendogli anche .un paio di macchine. Di Paco cercò sul rettilineo opposto dì rimontare ma Bini rispose in modo da togliergli qualsiasi velleità. Ha vinto nettamente il più veloce e il più fresco. Il terzo, Servadei, è stato uno dei più brillanti e sicuri in gara. L'organizzazio ne è stata ottima. Le strade han ìno mcsso m rilievo l'opera ma ig)lifica compiuta dal Fascismo. e Per il Trofeo dell'Impero la Bianchi riafferma il suo primato e Servadei si porta a due punti da Bizzi. Il duello fra i due finirà al Giro del Piemonte. Come ho già detto altra volta tutte le case hanno attribuito la medesima importanza pubblicitaria a questo premio e a questa classifica. £efolle, però, glie ne danno meno.]Esse dovranno, invece, ancora unavolta essere malcontente degli at Jeii dai quali invocano il ritor- no a emozioni e soddisfazioni giàtroppo lontane. Ancora una vol-fa, generale Antonelh, senza pau- ra di essere annoverato fra i pia- gnoni dello sport ciclistico, da quest'anima di vecchio innamora-to di così bella creatura, si leva un grido di allarme: idee nuove,mczz\ iiuow, sistemi nuovi urgo-no se lo si vuole non solo salvare dalla pericolosa china in cui si è messo, ma riportarlo allo splendore e alla, prosperità di tempi non dimenticati. Giuseppe Ambrosini. laurini; 3. Scazzola L'ordine di arrivò 1. Bini Aldo., che impiega a coprire i 229 chilometri del percorso ore 6.30, alla media di km. 37,140. 2. Di Paco Raffaele a due macchine; 3. Servadei Glauco ad una macchina; 4. Favalli Pierino; 5. Del Cancia; 6. Marabelli Diegc; 7. De Paolis Gilberto; 8. Cimatti Marco; 9. Valetti; 10. Bailo Osvaldo; 11. Calabrini Amerigo;. 12. Scazzola Aurelio; 13. Guidi Zoarino. Tutti gli altri arrivati sono stati classificati a pari merito. La classifica degli indipendenti è la seguente: 1. De Paolis; 2. Ca¬ i " assi „ reduci da Bari domani al Motovelodromo Parecchi dei protagonisti della quarta prova del Trofeo dell'Impero correranno domani sera al Motovelodromo Torinese, impegnati in una gara d'inseguimento e nell'americana degli Assi che ac coppiere i nostri migliori stradi sti ai più reputati specialisti in ternazionali della velocità pura. Quest'ultimi rispondono ai nomi di Scherens, Van Vliet, Michard, Gerardin e Richter, mentre gli stradisti regolarmente iscritti sono Di Paco, Olmo, Bartali, Piemontesi, Valetti, Cimatti, Favalli, Guerra, Bergamaschi, ecc. Da oggi i biglietti per la riunione del Motovelodromo sono anche in vendita, sino a domani alle ore 19, presso il Salone del nostro Ufficio abbonamenti in via Roma. « Coppa Gemmaura » Un premio offerto dal Principe di Piemonte Il Comitato, per esigenze organizzative ha ciliesto ana Federa ; ciclistica di ridurre di un zlonc clcllstlca °l ridurre ai un gi™ il percorso ottenendone il benestare. Si comunica pertanto che U giri da effettuarsi saranno sett ttl ^ 133 Sono • p " , tt . . pervenute le seguenti nuove meri zioni: 17. Molinar Edoardo; 18 Molinar Pietro; 19. Bazzo Giovan „{. 20 Tasso Aldo \ l8Ly0ri di sistemazione stradale, per cura del Municipio di Torino, nel tratto Eremo-Pino, prò' seguono alacremente e sabato mattina il percorso sarà completamente in ordine. La partenza verrà data alle 14.