Un capitale di 65 milioni sarà distribuito fra i creditori

Un capitale di 65 milioni sarà distribuito fra i creditori Lo svincolo della cauzione Airaldi Un capitale di 65 milioni sarà distribuito fra i creditori _ _ , . , II nostro Comune, dopo aver ot- sfo„„t„ „„,,„ nct; r™,t. di'ml'tenuto il nulla osta da parte tutti gli enti interessati, ha emes so la deliberazione di svincolo de - sta cauzione Airaldi: cosi, tra titoli,ae stabili, sono circa 60 milioni che'" rientrano in mena disponibilità dei cauzionanti. E imminente il decre. to prefettizio che approva la deliaerazione del nostro Podestà, la quale sembra sia redatta in termi ni generali, nel senso che provve sndsadfoallo svincolo di tutti i beni cauzionati, lasciando ai singoli interessa, i di promuovere apposite deliberazioni dal Comune e dal Prefetto per ottenere lo svincolo dei propri titoli o dei propri stabili. Siccome è opportuno procedere contemporancamente alla cancellazione dell'ipoteca solidale gravante sugli stabili per un valore complessivo di circa 25 milioni, il comitato di, tutela dei cauzionanti dell'Esatto-1 sria di Torino, presieduto dal conte j Giriodi, ha provveduto alla desi- sgnazione di un notaio per l'esple-! dtamento delle pratiche correlative. ' g Siamo poi in grado di anticipa- cre qualche notizia incoraggiante tsulla gestione del fondo di garan-; fzia di un milione a suo tempo de-j positato dai cauzionanti presso lalTCassa di Risparmio: con ogni prò- ; \ babihta tale fondo sarà in buona iw parte restituito agli interessati in quanto le quote cosidette inesigibili, che rappresentavano un debito verso la Cassa di Risparmio di circa lire 2.700.000, risultano ricu ta dei cauzionanti dell'esattoria dijsde genericamente _ c globalmente | toggqsdnc perate per oltre due milioni. Fermi questi risultati, la perdi escccper cento, percentuale notevole in dubbiamente, che però ha potuto essere contenuta in questi limiti non solo in seguito all'energica o culata opera del Consorzio di tu tela, ma altresì per 1 interessamen to autorevole di tutti gli enti nPressati . ed anche più recente Torino si aggirerà intorno al 29|upslddus priazione Billia. che minacciava di 1 v ritardare per altri due anni Tinte-1 c graia esecuzione del piano di si- : istemazione. In questa fase il pre- csidente del Tribunale, comm. Gam-1 l mino, ed il giudice delegato, cav. dott. Cia ente, s. sono validamente f adoperati per una^definizione della. controversia rapida e vantaggiosa ■■ rper I cauzionanti, dimostrando d d essere bene compresi delle pravi n conseguenze di- un ulteriore prò-! lun|a^^ | parte la Cassa di Risparmio < n, persona del suo direttore generale 1 comm. rag. Portigliatti e dell avv leT'ha'coì-1 Barucchi dell'ufficio lega..., „~ ™r,. laborato efficacemente col Comi-1 tato di tut-ala dei_^auzij>nanti_per la sollpeitn risoluzione delle Dràli-1 la sollecita ^^g^1 ofte «ie la nguai davano diretta Parrà strana la posizione delMcauzionanti dell'esattoria di Tori-: no (la cui perdita, come abbiamo I " detto, ammonterebbe a circa il 30 Per ce"l° della garanzia prestata) quando si tenga presente che i cau- zionanti dell'esattoria di Genova (pure gestita dal defunto comm. Airaldi l non perderebbero nemmeno un centesimo. Questa disparità di trattamento non risulta perfettamente chiara quando si pensi che l'Airaldi adoperò i fondi della esattoria di Torino per conSorTere j alla fine del 1926 nel! assegnazione ; dell esercizio dell esattoria della ! Grande Genova, mentre egli risul- ! tava inadempiente ai proprn ira-i pegni verso il nostro Comune fin ! dalla quota di agosto 1926. I Ui..- J^l n„A~„ DUSlO (lei Dadre S p lp batoste del fÌ2flÌO' *• «v.* i'&«v Morto il padre fu stabilito dil, ricordar]o degnamente. Gli eredi Lj radunarono e discussero; affi- , dando poscia l'incarico di mette-;attuarono ciò che ...attuazione ciò cneiavevano stabilito, al figlio mag-;giore: Gino. I— Desidererei — spiegò il si- gnor Gino, allo scultore G. A. ini- i riandò così °H »«"i«t"» l'innnwi-..| tgnza avuta — Lj avere un busto df nostro pa-|,,,_'„ ti- i,„.tn ™ocnmi»ii.Jnn^™n i1 'mv pratica ] ! ! Gj al]o scultorè g. A. ini-'; «iando così ad csp,etare l'incora-desidereremmo i zi, avere un busto di nostro pa-ì dre. Un busto ràssomigliantissimo, s'intende. Si intesero sul prezzo e sulladata di consegna. Il signor Gino lasciò fotografie, ritratti dello scomparso e un anticipo. Lo scul- tore si mise al lavoro. Finito *u?le ^min^ono le discusriom,ilMio padre questo! — escla-mò il figlio maggiore, il signor Gino, messo davanti a quello chelo scultore gli presentò come un busto in marmo del genitore. — Ma non ci rassomiglia affatto! - Affatto! — fecero coro gli credi raggruppati attorno all'ppe- ra dello scultore e raccolti nellostudio dello stesso in via dei Mille. E trovarono subito mille difetti nell'effigie in marmo dello scom-parso. Gli eredi erano diversi ed _ ognuno trovò immediatamente e malignamente qualcosa di diverso * tra l'espressione del defunto e quella presentata dallo scultore. , Qupsti sopportò per un poco ; con visibile .-forzo, tutta questa se- ! rie di appunti al suo operato poi lccattn. T.-,tr,,*ì fiif Si I . ■ ■ ... - scatto; —. f-uon tutti! ] — D'altronde — volle aggiun- ... sere, ancora, molto inopportuna- mente, il signor Gino, fermo sul- sa'uscio, prima di andarsene dallo'S! ti ad " tudio — d'altronde lei non ha che possen'armi: io sono l'immagi-; mne vivente di mio padre. Mi guar- ,.di. Rassomiglio forse, al suo bù-«to? Anche lontanamente? P.. „ . , ,. chAllontanarsi subito; ecco cosa rrebbe dovuto fare, dopo aver vetto questo, il signor Gino. Ma crorse non fece in tempo. Lo scul-1 somigliante, — Lo scultore signor Gino all'avvocato, "mòstran dogli il suo viso inceronato in seguito alla <; discussione * avuta con l'artista — ha una spiccata tendenza a modificare i caratteri fisionomici. — _ TI , , , \}\[ m\ÓnQ (flg DeSSUIlO M VISIO w r""D"" ^ «vuuuuv un u»w sero 111 cortile L1 pore lo raggiunse prima — Gliela dò io la rassomiglianza! — Giù le mani — gridò il signor Gino, difendendosi. [sAlla collutazione è seguita una, Mquerela. Il signor Gino ed eredi ■ ssi sono rivolti ad un noto legale j della nostra città perchè rivoglio- ' Mno l'anticipo versato per il busto Rche, secondo loro, non è affatto le! rha spiegato il 1 pdsnmci fe una lesione accertata dal medico d_ ., ., „ 1I rapporti tra. certo Basso e la!isua ìnquilina Garelli non erano j ncerto dei più cordiali se fu suffi- 1 cciente un litigio tra bambini per- Fche padrone ed inquilina seendes-1 de si misurassero in \ Gun duello di parole, o meglio, di : dp tS * ff ^ .1 r. iv«,-= MMa. a detta della Garelli, il Bas- nso non si limitò a rispondere per. mle rime: ad un certo momento egli ' tdiede un pugno alla Garelli man- ddandola per terra e cagionandole Duna echimosi alla regione epiga- : pstrica che il medico condotto di- t votato Romano, sporse querela contro il Basso che è comparso ieri davanti al Pretore dott. Riccardi per rispondere di lesioni vo lontarie. 1 A, dibattimento l'imputato, di-: fcso dall'avv. Acciarini ha soste-; nut0 di non ave]. toccato la Ga- ' reUi la , ad un t t della lite si sarebbe lasciata anda-1 n apontaneamente la terra lamen. tando un dolore al ventre. | D>j. tes0 pt.esenti aI fatt0 , . - 1u.alcVno ."ae » «asso cne gesti ; ( colando si era avvicinato alla Gam.a non Poté affermare che la Garelu f0Sse"caduta in setruito ad ^rS&iS^^£? StzI&xS&M ^ gP^"-0, qualche altro escluse, I il'v<~?K. che " Basso avesse cerca-'l to di rendere più persuasivi i suoi ;c argomenti colpendo la sua avver- cM*- t . . b Il Pretore non fu cosi in grado jt di stabilire come erano andate pre- ! n cisamente le cose e mandò assolto ; gil Basso. Un plebiscito di ingenui in favore di un truffatore ìlei'ìIl muratore Giuseppe Del Pra- £ ~^«o ^ ^ c-P™;. tuc£io nell'osteria « Tre Tetti » di corso Orbassano. Lasciatala bici-l (,letta ne] cortiie, entrò nel locale ove intorno a una tavola, intenti1 ai tarocchi raffigurò un gruppo di sue conoscenze. Fungeva da spetta- tore un individuo che occhieggiata ture UH ìliUI ^ ! U UU Ulie UUUlllCfiglCILa i la bicicletta del muratore doman-: dà a questi se era sua, e avutane'Sposta affermativa, glie la chie- |se "in prestito per andarsi a com perare delle sigarette in una ta-;lbaecheria non abbastanza vicina^ perchè fosse comodo recarvisi a piedi. 11 Del Prato rifiutò garba- ; tamnnte, ma l'altro, avutosene aì maip ,/rnoa r>rprip? pselamòli male « uosa creae . esclamo ;— che non sia un galantuomo? ISe vuole le mostro i miei documen- ] ti ». Rifiutò ancora il Del Prato, ; ma il gruppo delle conoscenze con |»«iA ="„.oVt»tn rf0<rr,r, nmnrin Hi |c^ in ^,,,.n'i^,.„ 0„™n0mti=on ni 'ma il gruppo delle conoscenze con ;zelo avventato, degno proprio di !chè, a persuadere in tutti i modi I il muratore che acconsentisse al prestito, e questi, preso alle stret-: te. finì per cedere. Lo sconosciuto. inforcata la bicicletta, disparve, e le sigarette di suo gusto doveva- no .ssere ben rare à trovarsi, se, ce più vedere. 'per tutta la sera e oltre non si fe-; i_,a storia non dice come il Del ! prato se la rifacesse con le sue 'conoscenz-., costernate di quanto per loro colpa era accaduto; dice l^e per mare e per terra si dette |a cercare la sua bicicletta e che ia trovò in un'altra osteria « I tre merli» dove il ladro l'aveva mo¬ !mentaneamente lasciata. Egli è | stato identificato per certo Euge nio Fiore fu Erminio, uno squili!brato che ha già riportato pareo-|chie condanne. Il Pretore Riccardi ilo ha ieri condannato a 6 me.i qi j reclusione e a 800 lire di multa

Luoghi citati: Genova, Torino