La proclamazione del Führer di Giuseppe Piazza

La proclamazione del Führer A Norimberga; Congresso del lavoro La proclamazione del Führer " La comunità naturale di interessi fra la Germania e l'Italia si è dimostrata sempre più come un elemento di sicurezza dell'Europa: e nell'avvenire non sarà possibile in alcun punto passare su di essa,, - Lo svolgimento del piano dei quattro anni - Aperta rivendicazione coloniale (DAL NOSTRO INVIATO) Norimberga, 7 notte. Sul filo del telefono già vola ai quattro venti da questa mattina, lanciata da molti inviati convenuti, la non sappiamo lieta o non lieta, ma forse soltanto tranquillante notizia che la « proclamazione » o messaggio fatto leggere dal FUhrer all'inaugurazione dei lavori del Congresso alla Luitpold Hallo, non abbia portato nulla di « sensazionale » e sia consistita unicamente nella consueta filosofia statale — manco a dirlo, filosofia mediocre o, nel migliore dei casi, innocente — che suole contraddistinguere le manifestazioni oratorie del Capo del nazionalsocialismo, oltre al non meno consueto riassunto dell'opera svolta dal suo movimento, nei quattro anni che è al potere. Ciò se è un segno della curiosità, e dovremmo dire della preoccupazione con cui ogni annq di più internazionalmente è attesa la manifestazione di Norimberga, per la quale più di una volta il Fuhrcr ha riservato non trascurabili colpi di scena, è soprattutto una prova della stranezza del giudizio che si fa su ciò che può colpire o non colpire se — come in questo caso — non si giudica sensazionale abbastanza, sia nazionalmente che internazionalmente, il quadro risultante dalla manifestazione del FUhrer di questa mattina. La grande crisi Non è mancata, come non manca mai, ed è giusto che non manchi, in questo incontro annuale del capo del movimento con quella che è l'universalità dei suoi gregari, vecchi e nuovi, il consueto richiamo all'opera svolta e alla lunga fatica durata insieme. Immersa però, ma niente affatto sommersa, nel grande oceano fluttante, e talora tempestoso, di idee, di pensieri e di sentimenti, che Adolfo Hitler suscita ogni volta in questo suo passionale ricordare e che f or ma il suo stile, quel che costituì sce l'essenza della manifestazione che ha dichiarato questa mattina il tema del congresso di quest'anno, 6 stata una impressionante vasta drastica e quanto mai ammonitrice descrizione della cri si dei tempi la quale — nonché suscitare delusione o forse soltanto sospiri di" sollievo per la pretesa mancanza di sensazionalità — do vrebbe essere la più adatta a in durre in meditazione e in resipiscenza il traviato mondo circostante. Il FUhrer nel suo messaggio, la cui lettura è durata quasi due ore, osserva che noi viviamo oggi in un rivolgimento dei tempi, nel quale la Germania ha trovato socialmente, economicamente, politicamente, culturalmente e razzisticamente il suo assetto, che costituisce ormai il suo volto definitivo e la finitura di amianto che la difende dall'incendio distruttore circostante. Ma se la Germania guarda un poco al tu là dei suoi confini, ciò che la colpisce, all'infuori dell'Italia, èìin confuso brusio di un mare in agitazione. La proclamazione approfondisce questo contrasto e precisa che l'osservatore si accorge subito non trattarsi, come in altri tempi che pure hanno sconvolto l'Europa, unicamente di una « lotta di confini fra gli Stati », bensi trattarsi nientemeno di questo: del mantenimento o dell'annientamento dell'ordine civile e sociale tradizionalmente ereditato dai popoli di Europa nelle loro culture. L'organizzazione della società umana — dice la proclamazione — è minacciata; ma non è soltanto la torre dello Stato che precipita, bensi è una babelica confusione delle lingue, una nuova « separazione dell'umanità », che si è abbattuta sull'uomo. Quel che pareva, per millenaria tradizione, stabUe e adatto all'eternità, appare ora un tratto fradicio e molle: tutto pare cedere all'interno. Il FUhrer esprime qui il parere che in questo totale e profondo cedere di ogni forma tradizionalmente ereditata, nemmeno quelle che si chiamano in senso stretto le culture dei popoli, e nemmeno —» ha detto — l'appartenere a determinate confessioni, si sono dimostrate forze capaci di un sufficiente potere di conservazione. Lo dimostra, secondo il FUhrer, il caso della Russia, paese di cultura e di certa confessione, che tuttavia non ha saputo resistere all'opera di distruzione di un'orda di traviati, che hanno potuto trarla nel caos; dappoiché, è superfluo dire che la opposizione che il FUhrer constata è quella fra bolscevismo e civiltà occidentale. « Due ferme rotte » Qui la proclamazione si addentra nell'esame dell'originale metodo rivoluzionario seguito o piuttosto rappresentato dal Nazionalsocialismo, il quale consiste ne'la assunzione del potere da parte di una aristocrazia, nel senso di selezione; teoria che riecheggia quella della « selezione dell'eroismo » a base razzistica da lui esposta nel primo congresso di Norimberga di 4 anni or sono. Per conto nostro, ci fermiamo al punto politico della proclama- zionc, in cui il FUhrer ha constatato come, in tanto caos, « due ferme rotte » esistono: la Germania e l'Italia. Il FUhrer è tornato su questo punto anche alla fine della sua proclamazione, laddove, riassumendo i risultati raggiunti nella morte di VersaUles, nella liberazione della Germania e iicila garanzia di questa liberazione per. mezzo delle risorte armi tedesche, ha detto: «In ciò la Germania non è affatto isolata; ma, al contrario, èssa e strettamente unita di amicizia con potenti Stati. La,comunità naturale di interessi fra la. Germania nazionalsocialista, e l'Italia Fascista — ha egli soggiunto fra, (Ili applausi frenetici di lutto l'immenso anfiteatro gremito, clic a questo punto si è rivolto alla, delegazione italiana, che assisteva al congresso nella, tribuno, d'onore — questa naturale comunità di interessi si è negli ultimi mesi addimostrata sempre più come un elemento di sicurezza dell'Europa di fronte al caos del bolscevismo distruttore: e nell'avvenire — insiste poi la proclamazione — non sarà possibile in alcun punto passare su di essa all'ordine del giorno ». Questa affermazione applauditissima è — ci par bene — sufficientemente « sensazionale ». E il messaggio del FUhrer si completa subito dopo con l'accenno che segue, riguardante la intesa che unisce il Giappone e la Germania per la difesa contro il pericolo bolscevico, « per la difesa — dice — contro l'attacco al mondo civile, che oggi in Spagna, domani in Oriente e dopo domani chi sa dove altro può manifestarsi. In noi tutti — conclude su questo punto la proclamazione — sussiste la ferma speranza che anche altre Potenze possano comprendere il segno dei tempi, al fine del rafforzamento di questo fronte della ragione della difesa della pace e della nostra civiltà». « Pace della difésa » Da qualche parte all'estero non mancherà probabilmente di essere malignamente ricercato nella nuova manifestazione di Hitler un punto preciso che costituisca ancora una variazione • del motivo comune, si può dire ormai, ad ogni manifestazione ufficiale oratoria tedesca, il motivo cioè della volontà di pace del popolo tedesco: ma una variazione su questo motivo non appare necessaria a chi legga con spirito impregiudicato il documento, che di tale spirito di pace è del resto tutto impregnato nella concezione stessa della difesa necessaria dei beni civili e della necessità del raccoglimento e della concentrazione internazionale per questa difesa. Il titolo « Congresso del lavoro » è la più eloquente conferma di questa « pace della difesa », che costituisce il principio animatore del congresso. E' anche accennato, e ne ha fatto una chiara esplicazione il Ministro Hess, nel discorso che ha pronunziato poco prima di quello del FUhrer, in cui è esposto il significato del titolo « Congresso del lavoro » conferito dal FUhrer alla grande manifestazione. Anche le assicurazioni che il messaggio dà all'adunata sul mantenimento del piano dei quattro anni sono pregne di questo spirito della difesa e del « mantenimento della comunità ». Il FUhrer ha ammonito che « una comunità nazionale, la quale è riuscita a costituire in cosi breve tempo una cosi potente armata, a mobilizzare la gigantesca forza del servizio del lavoro e a svolgere il grand'eso programma dello vie del Reich. riuscirà — nessuno ne dubiti o si illuda — per esempio, a portare al livello che è necessario la produzione del ferro e dell'acciaio tedesco. Abbiamo portato a' termine altri compiti importanti: e posso dare al Congresso l'assicurazione che il piano dei quattro anni sarà condotto e completato fino in fondo ». Ma sull'argomento dello sviluppo economico della Germania e delle sue necessarie esigenze, vi è anche nella oroclamazione un punto del più notevole va'ore politico, che potrebbe essere offerto come un fiore di sensazionalità a chi sensazione nel documento odierno non riesce a scorgere: ;jd è U punto in cui il FUhrer insiste in maniera energica, con la freddezza inesorabile, che è soltanto della ragione, nelle riaffermazioni del programma coloniale della nuova Germania. « Lo spazio di vita che 6 a disposizione del popolo tedesco — dice qui la proclamazione —'■ è troppo piccolo f er potere durevolmente assicurale, senza perturbamenti, l'alimentazione del popolo tedesco ». Egli ha qui accennato all'opera di potenziamento e di intensificazione e ordinamento dell'agricoltura svolta dai regime: ma ciò non basta. « La richiesta di un possesso coloniale, che al Reich appartenga, è una necessità posta dalle nostre condizioni economiche; e l'atteggiamento delle altre Potenze di fronte a questa richiesta è semplicemente incomprensibile. La Germania aveva le sue colonie e non le aveva rubate a nessuno. In un mondo in cui si fanno tante frasi morali, si dovrebbe tener conto di queste realtà ». Dopo le parole del FUhrer, il Congresso si è rinviato a domani. I Premi Nobel deila Germania Ma questa sera ha poi avuto luogo, ai margini del Congresso, un'altra grande riunione all'Associazione di cultura, nella quale un importante fatto si è compiuto: il conferimento cioè, per cosi dire, dei « premi Nobel » della Germania. Il lettore ricorderà come alcuni mesi or sono, quando lo Storting norvegese ebbe l'idea per una istituzione di carattere internazionale come il Premio Nobel, per Io meno stramba, di conferire il premio a un individuo che il Governo di un grande Paese come la Germania aveva bollato giudiziariamente di traditore, il signor Van Ossetzschi, il FUhrer emanò un decreto in cui, mentre proibiva d'ora in poi ai tedeschi di accettare premi Nobel, istituiva dei grandi premi nazionali di cento mila marchi (equivalenti a settecentocinquanta niila lire). Sono questi premi che sono stati questa sera, confe¬ riti nella grande adunata all'Associazione di cultura, in cui hanno pronunziato dtecorsi il capo dei servizi culturali del partito Alfredo Rosemberg, il Ministro della Propaganda Goebbels c il FUhrer' stesso. Il Ministro della Propaganda ha quindi annunziato che I premi sono stati assegnati ad Alfredo Rosemberg, al noto esploratore geografo Guglielmo Filchner, al grande architetto Ludovico Trost (alla memoria) e quello delle scienze è stato diviso in part' eguali fra i professori Sauerbruch e Bier, chirurghi di fama mondiale. Di ciascun premiato il Ministro Goebbels ha tracciato ne1 suo discorso un breve profilo e ha proceduto quindi alla consegna, dei diplomi con i relativi assegni fra le vive acclamazioni della folla. La personalità di Rosenberg non ha bisogno' di essere illustrata ai nostri lettori che già lo conoscono come il teorico del nazionalsocialismo. La sua opera principale, intitolata: «Il mito del secolo XX» è, dopo il «Main Kampf» del FUhrer, l'opera più notevole c diffusa della letteratura nazionalsocialista. Nello spazio di 6 anni ne sono state vendute oltre un milione e 500 mila copie. Rosenberg è direttore del Volkischer Beobachter. Del geografo ed esploratore Fichner, la stampa, mondiale ha dovuto recentemente occuparsi Mentre si trovava nell'Asia Centrale veniva fatto prigioniero da una banda di predoni e lo scorso giugno, in seguito all'intervento del Governo di Nanchino, poteva riavere la libertà dopo aver versato una grossa taglia. Le sue opere sul Tibet, tradotte anche in inglese, sono note in tutto il mondo. Ha al suo attivo • anche una spedizione nell'Artide. Sauerbruc e Bier sono chirurghi di fama mondiale. Il Sauerbruc è notò soprattutto nel campo della chirurgia polmonare. Nel 1929 fu medico curante di Re Giorgio d'Inghilterra, il quale, in segno di riconoscimento, gli mise a disposizione un milione di marchi per le cliniche berlinesi. Il Bier è considerato come uno degli innovatori della tecnica chirurgica. Trost, alla cui memoria è stato conferito il premio simbolico, era chiamato l'architetto del Partito nazionalsocialista. Tra le sue opere monumentali, è la Casa degli artisti di Monaco Alla manifestazione culturale assisteva, come a tutte le manifestazioni della giornata, la nostra Delegazione con a capo S. E. Bastianini. La nostra Delegazione in tutti i suoi movimenti e spostamenti per la città è fatta segna alle acclamazioni rispettose ed entusiastiche di tutta la popolazione, la quale è ormai assuefatta alla uniforme fascista come uniforme di casa propria. Anche all'uscita della manifestazione di questa mattina, come a quella di questa sera, la nostra Delegazione è stata fatta segno più volte, nel suo tragitto verso l'albergo, a rinnovati segni della simpatia della folla. Giuseppe Piazza HITLER A NORIMBERGA risponde dal balcone della Haus » alle acclamazioni della folla. Deutsches