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 LIBRERIA LIBRERIA I fratelli nemici Pochi mesi prima della fine, Zino Zini aveva dato alle stampe un libro di meditazione: I fratelli nemici (Giulio Einaudi Ed.). Scrittura amara e trasparente: ne'la sostenutezza un che di familiare, un tono tra ironico e cordiale, q'iate può addirsi a filosofo che" discorra e ragioni ogni aspetto del reale, e, per dialettica avvedutezza, voglia accondiscendere ai gusti vari, ai pensieri e al temperamento di ascoltatori e lettori, pur riserbandosi gelosamente un suo pensiero dominante e segreto. Non per nulla questi « dialoghi e miti moderni » sono dedicati alla memoria di Giacomo Leopardi. E ei deve riconoscere che, a parte la felice derivazione, da quel gran modello, di certe movenze stilistiche, e del piglio tra scettico e fantastico nel proporre tesi e antitesi, v'è anche qui quel distacco intellettuale, astrattivo, esigente, nelle apparenze disinteressato, che pur presuppone un appassionato dramma di conoscenza e moralità. Pessimistica la rappresentazione del mondo, da cui muove il pensiero delio Zini; deluso nella speranza di una compiuta, risolutrice conoscenza scientifica e filosofica, sensibilissimo al duplice problema del bene, del male, e del destino umano, ansioso, pur. nella formazione razionalistica e positiva della sua coltura, di una trasposizione e soluzione metafisica del mistero e dell'angoscia, egli ben rappresenta la dolorosa perplessità dell'uomo moderno, che percepisce distintamente l'arcano scorrere del pensiero dalla ragione all'irrazionale, e che, smarrito l'orientamento di qualsiasi confessione religiosa, o comunque trascendente, non sa tuttavia rassegnarsi alla triste, tutta esteriore e inconcludente meccanicità delle scienze, e d'ogni positivismo. , Lo Zini passa cosi, per impulso naturale e profondo, da quella perplessità e dal pessimismo a una specie di attivismo dello spirito, ottimistico e rigeneratore. Il suo pensiero fa centro, come in quasi tutti i pensatori contemporanei usciti dagli effimeri trionfi del razionalismo integrale, in un concetto extra-razionale, in un sentimento, forse più che in una idea: il sentimento della vita, con quel che essa comporta di oscuro e di invincibile, di sacro e di esaltante. Nel dissidio e nell'urto del pensiero con la realtà infinita e ineffabile, dalla storia degli uomini, contrastata e violenta, dalla suggestione stessa di Dio, volentieri lo Zini si rifugia in un'idea tutta fluente, eroica, creatrice, che circola nella natura e nelle coscienze: l'idea dello slancio vitale. Rispettiamo e celebriamo la vita, eBu djce; nella vita si conciliano - . . . ■ ■ ». < _ • _ gli orrori e le virtù, la miseria e la gloria dell'uomo, attraverso la vita il mondo si spiritualizza; se la lotta è alla radice di tutte le cose, la vita è ia direttrice, la linea ascendente che muta la materia in ispirito. E lo sforzo dell'uomo è di per sè redenzione e spiegazione. « L'azione divina si attua integralmente una volta per sempre; la mia — dice Adamo nell'Uliinio colloquio — è un lavoro sempre in corso, che non si ' ma lascia davanti a compie mai sè un ultra, verso cui mirare, ten dere Sforzarsl ». E tutti i proble mi tutte le contraddizioni e anti; nomie, trovano, per lo Zini, in qu:<I st'attivismo eroico e generoso, iti ; questo amore alla vita, una specie 3; poetica giustificazione, ; ^a nQn . nostro compito ulu. valutare il penile tocca i più vasti temi. Se pur lontani da vari aspetti di quel pensiero, i Ti/Ta non p nostro st„°* Jcomunque v \' eroredello Zint eh >; ,.,_„,; c ' _,, VASTI TPI11I ;-,p TllJ possiamo apprezzarne la risonanza poetica e umana. E ne abbiamo fatto cenno soltanto per dedurne un po' di lume alla qualità dello stile. Da quel meditare, loico e fantasioso, caustico e appassionato, viene alla prosa dello Zini una marezzatura, una lucidezza cangiante nel fermo dlse.gno, che invoglia alla lettura, e la 'rende, pur con quell'aspetto anti- co, nuova e animosa. La struttuj ra razionalistica dei suoi ragio namenti e dialoghi è come inter namente mossa dall'aspirazione ; vitale, dal drammatico concetto di attività e di vita. E lo stile leopardiano, ossia severo e amabile, acerbo e ben modulato, ch'egli si istintivamente prescelto, ne trae come un intimo senso di fa¬ è i11 ac.l-ul"c u" >"«■""« g™"" "* *™" : talita. La poesia del libro e data essenzialmente dalla consuetudine ;e dimestichezza, palese ad ogni 1 5'èv.vs°snpl ? l°' nci^" i9fXll driVUn! ' Sg7!S ' stalla soeUa tersa e H^ca™ Vn mònd^tafilicol I nelwcontrasto dei Fratelli nemici ~ 11 .facril,e»° eversore di termi- ni e a eredente che perde la fede j ne,la fantasìa della fanciulla di Nassa, nelle dispute degli Ele- ment. de o Spirito, dell'Elefan- te dell'Uomo. d:l Bacillo di Pfciffer nei dialoghi dei Morti in quello tra Dio e Lucifero, evun que l'avventura umana è portata ; all'ultime sue conseguenze. E in . questi spazi e momenti estremi la , tempra, lo stile del pensiero, os j sia l'umanità dello scrittore e la poesia dell'opera, trattengono 3 . avvincono il lettere accorto e sen- U^e. Teatro russo ! Nell'utilissima collezione critica Teatro del Novecento, diretta da Silvio dJAmicoè apparso un/volù- me di Ettore Lo Gatto: Il teatro ~ '.)..! ca¬ russo (Fratelli Trcves, Ed.) ' pitoli dedicati ai nostri tempi so- no preceduti da un sommario che , tratta la storia di quell'arte dalle .origini. Malgrado la vivezza ed ec cellenza dei testi, e i grandi nomi, j Gogol, Ostrovskij. Cechov e via , dicendo, è un teatro che interessa forse più nel suo lato spettacola- re, di rappresentazione, di messa in scena, che nel suo tesoro letterario. Insigne letteratura drammatica senza dubbio, ma il teatro come spettacolo ha avuto in Russia tale singolarità di sviluppi a varietà di mezzi espressivi, che la nostra attenzione vi è condotta ognora, e prepotentemente, dalla considerazione delle opere di poesia in sè, al come esse furono e sono realizzate scenicamente. Il Lo Gatto ha illustrato assai bene teatrale tale aspetto dell'attività russa: con il racconto e l'analisi critica dello svolgimento lettera rio-drammatico, egli ha minuta mente illustrato l'evoluzione dello spettacolo. Dalla rapprcsentazio ne. nel 1672. di due drammi tratti dall'Antico Testamento, per opera di un attore tedesco Gottfried Gre gory, a Vachtàngov. Meyerhold, Tairov, l'istinto spettacolare dei irussi alleato a scaltrezze e sotti gliezze di gusto, percorse un po' :tutte le possibilità della messa in ;Scena. E dei teatranti russi si può o dire che sono veramente tutti in- namorati del teatro. Amore, osi sia gioia di rappresentare », di -, vivere teatralmente: da un amo^Ire.slm,le' integrale, appassionato -|re simile. - e ingenuo, è sorta la grande tra- e'dizione del teatro russo ni f. b.

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