Fra le dune dell'Aragona dove infuria la battaglia di Giovanni Artieri

Fra le dune dell'Aragona dove infuria la battaglia Fra le dune dell'Aragona dove infuria la battaglia Una tinr.da apparizione dell'aviazione rossa -- Lotta intorno alle case di Mediana -- Là gimkana del fuoco di una squadriglia legionaria (Da uno dei nostri inviati)Saragozza, 6 notte. Ieri, mentre ero nelle trincee di l>rima linea del quarto « tabor » marocchino della colonna Burua,170, comparvero altissimi cinque « Rata ». Un'ora prima il gruppo Casero, della caccia Legionaria, aveva scorrazzato sulle linee nemiche, scortando i nostri trimotori. Degli avversari, nel cielo, nemmeno l'ombra. Gli apparecchi pesanti da bombardamento avevano eseguito il loro compito; e noialtri ora stavamo a guardarne gli effetti. Enormi cortine di fumo ancora si levavano dai poggi occupati dalla divisione anarchica catalana. «Come fratelli! » . Quando vedemmo i caccia comunisti, ci venne detto quello che ormai è un'abitudine di guerra: « Ecco che ci restituiscono la visita ». E, infatti, vennero sopra e lanciarono un centinaio di spezzoni che andarono a perdersi in quel tratto di tej-ra senza padrone, che sta tra le prime linee. Sarebbero, certo, venuti volentieri più in qua, ma l'artiglieria antiaerea e le mitragliatrici avevano già da un pezzo steso quella tale cortina che tutti gli aviatori combattenti conoscono, ad attraversare la quale, se manca il fegato, son dolori. Tuttavia i cinque passerotti vernici non avevano esaurito il loro carico. Lasciavano cadere anche^delle lievi nubi di carta volante, che scendevano disfacendosi come fiori finti. Manifestini. Anche questi andarono a perdersi al di là della linea, nell'aria immota. Solo nella seratu, col leggerissimo vento die si levò, le farfalle arrivarono sino a noi. Ecco cosa dicevano: «Quinto, Roden, Mediana, Puentes de Ebro, Burgo de Ebro e Villamayor senio in nostro potere. Vi abbiamo fatto tremila prigionieri. Arrendetevi, che vi tratteremo come fratelli ». Seguiva il solito evviva alla repubblica. Questo documento si-^presta a qualche critica. Posso farla, dal momento che ieri e oggi sono passato io stesso con la mia macchina per Burgo de Ebro, Puentes de Ebro e Villamayor. Quanto a Mediana, la vedo coi miei occhi dinanzi alla linea, contesa tra i fuochi di mitragliatrici di una compagnia avanzata della colonna Buruagu c una forza equivalente delta divisione catalana che ci è immediatamente avversaria. Per continuare la smentita del manifestino rosso, dirò che su sette bugie vi è una sola verità, e questa è la conquista di Quinto. Ma anche quest'ultima verità è distrutta da un più doloroso inganno. Si dice: «vi tratteremo come fratelli ». Ebbene, proprio a Quinto, il giorno SG, i marxisti appena entrati nella città hanno fucilato in massa la guarnigione, ufficiali e soldati. Circa, cinquecento uomini. Quanto al numero dei prigionieri, i propagandisti av- versati hanno moltiplicato per seii cinquecento assassinati. Ed eccocome è venuta fuori la cìifra tre-mila, Lu cronaca sangu\nosa di gite-sta grande battaglia, die forscpiglicrà il nome da Mediana, pre-ludio a un più vasto e definitivosvolgcrsi dì azioni militari, i ros-si l'hanno fatta a modo loro. Tilt-tavia non mancano le informazio-ni. I prigionieri fatti ieri, hannod'chiurato che l'esercito di Miaja non dispone più al suo tergo di ospedali e ambulanze, che i feriti giacciono ore e ore accanto aimorti sul terreno di combattimeneto, che a Barcellona c a Valenciasi 'requisiscono non solo qli alber-ghi e le chiese ma le case private per deporvì i colpiti, che è staio istituito uno speciale biglietto di alloggio per feriti agli arti, per cui ogni privato ne deve ospitare almeno due. E ciò che più impressiona, è che anche chi ha ricevuto una pallottola in una gamba o in un piede viene sgombrato dal fronte per via ordinaria, coi suoi soli mezzi. Cifre1! Discordano. Chi dice quarantamila perdite, chi limita a ventimila. Comunque è il termine più basso che danno gli informatori. ' Le parti si invertono Insomma, il governo di Valencia ha lanciate le sue divisioni contro il fronte dell'Aragona per creare il diversivo già messo in opera a Bruncte, ma Suntundcr e caduta lo stesso. Non un solo uomo si è mosso dal fronte settentrionale, e qui le sole forze di presidio alla linea linnno in un primotempo arginato, e in un secondasono passate uWoffensiva. Come e dove si svolge quest'of -fensival Essa lui un ritmo che leviene imposto da condizioni di eli-ma di terreno,'di effettivi. L'ai-mata marxista, a quanto se ne satupera i settanta mila uomini. Vitono qli internazionali condotti daPozas contro Belchite, gli anarchì-ci catalani e contingenti dell'guarnigione di Madrid. Un imple-Do cosi imponente non lux conse- unito altri risultati che quelli già detti nei giorni scorsi. E adesso, premuto dalla lenta e tenace avanzata delle colonne nazionali, Miaja dall'azione di offesa passa alla difensiva. Il teatro dei combattimenti è stato nettamente localizzato al sud dell'Ebro. E perchè ciò sìa più chiaro, si tenga presente che Saragozza è presso che al centro chilometrico del grande fiume, nel segmento Che bagna l'Aragogna. Miaja aveva, scatenato la lotta a nord verso Zuera e a sud sulla linea Puentes, Mediana, Belchite. Dopo diciotto giorni, Miaja ha rinunziato al nord e ha disteso le sue forze lungo un basso creatone di colline, la cordigliera di Valderanca. Questa posizione difende uria vasta pianura percorsa dalla grande strada Saragozza-Castellon de la Plana, con lunghissimi rettilinei asfaltati, il primo dei quali porta in quattordici chilometri a Belchite. I marxisti si sono aggrappati alla cordigliera di Valderanca e difendono, adesso, disperatamente la chiave di una porta che, una volta sfondata, produrrà dette irreparabili conseguenze. La colonna dei « pompieri » E' qui tutta la. situazione di questi giorni. Non si può dire che l'avversario non difenda accanitamente le proprie posizioni. La battaglia di Mediana si svolge ni un enorme anfiteatro di bussi mammelloni, coperti di lunghe gramigne, dure e malvagie. Effet-. tivamente questa terra fatta di\Lcarbonato di calcio, ribolle in on-^duluzioni come un mare di dune. Non acqua, non verde, non un alito di vento. Il sole fa crollare la pHvrsIldsrvfiPtMaapggdopdsua luce sulle conche, che la riflettono come specchi ustori. Trincea e giaciglio, ogni uomo ha pazientemente scavato una fossa da poter chiudere in alto contro il picco del sole, con la coperta. Appostava il fucile verso il nemico e accendeva, il focheretlo per il moruna dal sapore di menta. Una mitraglVairice da duecento metri ha disturbato questo lavoro, ma sono andati fuori una ventina con le bombe a mano, e poco dopo alcuni scoppi mettevano a tacere per sempre i disturbatori. Uno è venuto indietro col braccio spezzato. Gli altri, riprese le vanglie hanno continuato a scavare. Un ufficiale mi ha detto: «A Brunete, la. colonna Buruaga e-'a chiamata dai rossi la «colonna dei pompieri» perchè dove va spegne il fuoco ». E si è messo a ridere, mentre si faceva servire dall'impassibile attendente. Intorno continuava il metodico lavoro della battaglia. LElntagphtCvugqtdsctcartrf\uprnldrtvddDalle trincee si vede il procede-, re lento della colonna Barron, che\Vopera sulla destra di Mediana, questo gruppo dì grosse case coloniche gialle, in fondo alla vallata. Barron opera sulla destra e si uvvicina alla strada. Compaiono cinque carri armati rossi, non più avanH, ma dietro la fanteria. Fun zionano da artiglieria mobile. Sei pezzi da accompagnamento spu runo a tiro accelerato contro i car ri, ma, dalla, sinistra, le posizioni rosse rovesciano un fuoco di piccolo calibro contro i nazionali, Presto intervengono i grossi calibri dei gruppi legionari c là linea , di posizioni avversarie al lato di Mediana, si copre di una spessa , alberatura di scoppi. Il carosello dei tredici Il gruppo di aviazione Casero ha già bombardato stamattina, e ntdqtltgtve" mezzogiorno subentra il gruppo U^ B!°"d'' Sono ima trentina tra cac-\\cm e bombardamento leggeri, che li scemo la parola Allah, levano le j braccia, i fucili, i turbanti. Venti , volte sono passati i prodigiosi mi ttagliatori, tra le raffiche delle armi automatiche ccntroaeree. Poi sono venuti a bassa quota sul le nostre trincee, salutandoci, mentre tutti con si capiva più niente. \ L'azione aviatoria di mczzogwr'no hu permesso alla colonna Barìron di avanzare sino alla quota ldetta il «Vertice Santo». E' una se ne vanno a freccia sulla cordi gliela di Valderanca. Caccia avversari, nulla. I nostri « S. Ut» passano e ripassano due volte, sprigionano vulcani dalla terra ardente. L'artiglieria antiaerea avversaria tira fitto e bene. Più volte i globetti di fumo azzurro in coda agli apparecchi legionari fanno salire il cuore in gola. Ma subito dopo dalla trincea sale un urlo e un applauso. Comincia il carosello dei tredici caccia per il mitragliamento a bassa quota. Il capo squadriglia si tira dietro, in linea diritta, i dodici compagni ;'poi quel filo di ferro alato si spiega in un circolo perfetto sulle trincee degli anarchici catalani. Girano, girano e ognuno alla sua volta si abbassa a cinquanta, a quaranta, a trenta, a venti metri. Picchia a precipizio e richiama l'apparecchio dopo la scarica. Seno prodigi che scuotono i gelidi marocchini, abituati a far conto zero con la vita. Si agitano, lanciano grida in arabo in cui di punta messa nel fianco nemico. Ho lasciato la linea mentre la cavalleria andava all'attacco e i carri russi, sulla strada di Belchite, si allontanavano precipitosamente. I tiratori marocchini di Ifni, dela colonna Buruaga, sparavano dai duecento metri contro le prime case di Mediana. Qui si ha fretta,di raggiungere Belchite. I nostri aviatori l'hanno vista stanotte, in fiamme. I ventiduemila «omini di Pozas hanno ancora di più stretto il cerchio. Nella chiesa di San Martino, alle lJfl30 di ieri, si è asserragliata la guarnigione che ancora resiste, difendendo una piazza e due strade. A Saragozza, nella notte, migliaia di persone ascoltavano dagli altoparlanti le ultime notizie dì questa difésa, che è un canto omerico. Battevano le inani e piangevano. Giovanni Artieri

Persone citate: Aragogna, Casero, Pozas, Roden, Valencia, Vertice Santo

Luoghi citati: Barcellona, Brunete, Madrid, Saragozza