Inconsulto passodel governo soviettico di Concetto Pettinato

Inconsulto passodel governo soviettico Un "siluro,, alla conferenza mediterranea Inconsulto passodel governo soviettico Una nota a Roma chiede il risarcimento dei danni per l'affondamento di due navi sovietiche ■ Le richieste russe respinte in blocco Il «no» di Roma Roma, 6 notte. L'incaricato di Altari dell' U.R.8.S. a Roma ha inviato una nota al Ministro degli Affari Esteri, nella quale, dopo avere denunciato il siluramento di due navi sovietiche avvenuto nel Mediterraneo orientale, ne attribuisce la responsabilità all'Italia e chiede il risarcimento dei danni e la punizione dei colpevoli, A questa nota il Ministro degli Affari Esteri ha risposto che l'Italia respinge una tale responsabilità così come respinge in blocco le richieste dell'U.R.S.S. (Stefani). dsNiente con la Russia Roma, 6 notte. (G. B.). Da qualche giorno la stampa estera abbonda di notizie e di dettagli riferentisi alla progettata conferenza mediterranea che dovrebbe tenersi, a quanto si dice, tra breve a Nyon, nel cantone di Vaud, in vista di risolvere il problema della « pirateria » nel Mediterraneo. Se in un primo tempo Parigi, manovrata da Mosca, aveva colto l'occasione del tentato siluramento deH'Havock per puntare tutte le batterie del suo fronte popolare contro l'Italia nell'intento di trascinare in questa azione insensata l'Inghilterra e montando una campagna di stampa fatta di false notizie e tendenziosa, a poco a 'poco il buon senso ha prevalso. Londra non ha abboccato alle ripetute richieste del governo francese che primieramente comprendevano perfino la espulsione dell'Italia dalla progettata assemblea, e alla luce di informazioni più, precise e in considerazione di precedenti recenti e probatori circa la nazionalità di certe aggressioni nel Mediterraneo, ormai a tutti notori, riduceva la primitiva aggressiva proposta francese a quella di riunire tutte ■le potenze rivierasche del Mediterraneo e direttamente interessate nel conflitto spagnuolo. In una parola, Londra non si lasciava abbindolare dai russofrancesi, ma questi hanno delle risorse inaspettate.Contemporaneamente alla consegna dell'invito da parte dei due incaricati di Francia e di Inghilterra al Ministro Ciano per la conferenza mediterranea, la Russia dirigeva oggi al nostro Ministro degli Esteri una nota nella quale si giunge con una sfrontatezza che non ha limiti e con un cinismo rivoltante ad attribuire all'Italia certe responsabilità, formulando le più ridicole richieste alle quali il netto rifiuto del conte Ciano deve bastare per far comprendere che con il Governo fascista questi bassi procedimenti non possono aver fortuna. Il piano sovietico prende i suoi sviluppi. Dalla Spagna cerca con ogni mezzo di estendersi all'intera Europa. In vista della riunione per il Mediterraneo alla quale era indispensabile invitare l'Italia, fallita il vano tentativo franco-russo di escluderla, Mosca trova un'altra via per silurare l'iniziativa diretta a chiarire certi fatti e misfatti che troppo intimamente la riguardano. I pirati rossi, i sanguinari attentatori dei Barletta e del Leipzig, giuocano oggi le loro carte più grosse. La provocazione, è oggi il loro procedimento preferito. Ieri contro le navi in servizio di controllo; oggi per via diplomatica. Tutto viene osato, sfruttato per uscire dal groviglio spagnolo, dove ormai i miliziani, i generali e i propagandisti dei sovieti vedono partita perduta. Il passo odierno non ha che una mira precisa: mandare a monte la conferenza mediterranea. Le dimostrazioni ordinate da Mosca contro il Fascismo, gli attacchi vili e ingiuriosi contro l'Italia sono oggi sboccati nel più fantastico e impudente atto che si potesse immaginare. Tutto, come si vede, è in relazione, in perfetta colleganza. La bomba sovietica scoppia proprio mentre l'Italia, chiamata alla conferenza, si preparava a portarvi il suo prezioso contributo di verità, di chiarezza, di responsabilità. La Russia vuole la confusione per continuare i suoi attentati, le sue proditorie scorribande medi terranee e per accendere la scintilla di quella più grande e più san gninosa conflagrazione a cui anela, non sazia ancora di sangue e di rovine. La diplomazia del Kremlino può essere fiera di questa sua condotta demolitrice. Un mese fa era il signor Maiski che nel Comitato di non intervento stron cava il piano britannico per.il con trollo navale, oggi è a Roma che si strozza sul nascere un'iniziativa tendente ad alleggerire l'atmosfera già greve di incognite. Le democrazie che vogliono continuare a giocare con la carta bol¬ lzdldsbtpasuscevica avranno modo di valutareancora una volta tutti i pericoli gravissimi che comporta. Con laRussia, è l'ora che tutti se ne rcn- dono conto, non c'è niente da co-1 struirc; nessun accordo è possibi- j e e e l e le, nessun'intesa di bene si può iniziare. La più grande guerra mondiale è il tema del governo di Stalin e dei suoi agenti provocatori. A Parigi e a Londra si domanderanno domani quale sarà la risposta, italiana all'invito francobritannico. Quale, dopo l'inconsulta mossa di Mosca? Come l'Italia potrebbe allo stato attuale degli avvenimenti partecipare a un'assemblea dove siede il delegato di un Governo che ha già mosso contro di noi la più folle delle accuse ? E' chiaro che la partecipazione italiana è seriamente compromessa dall'aggressione diplomatica della Russia. L'Italia fascista, che più volte ha indicato al mondo civile il grave pericolo che lo minaccia forte del suo popolo e delle sue armi, richiama l'attenzione di tutti i Governi responsabili dinanzi alle delittuose provocazioni del bolscevismo e nel « no » reciso del conte Ciano ai provocatori indica l'unica virile risposta da dare ai filibustieri predatori di tutti i mari. Sorpresa in Inghilterra Londra, 6 notte. La notizia che l'ambasciatore sovietico a Roma ha consegnato oggi al Ministro degli Esteri Ciano una nota di protesta nella quale si accusa la flotta italiana di avere affondato due piroscafi mercantili russi è giunta a tardissima ora nelle redazioni londinesi dove ha prodotto una vivissima sorpresa. Tutto era possibile attendersi dalla Russia, ma la sfacciataggine di cui il passo odierno di Mosca dà prova, supera tutte le previsioni. Gli ambienti politici londinesi sono tròppo disorientati per esprimere un parere al riguardo; ad eccezione di quello che la protesta sovietica costituisce la peggiore introduzione che si potesse escogitare per i lavori della conferenza mediterranea. Rivelazione dei retroscena A proposito di questo convegno che, come è noto, avrà luogo a Nyon, presso Ginevra, a Londra non si è appreso ì.ulla di nuovo nel corso della giornata. Il piano britannico che si spera sarà adottato volonterosamente dalle nazioni partecipanti come base di discussione, bolle tuttora nei crogioli dell'Ammiragliato e probabilmente nulla di concreto sarà dato di apprendere sulla sua forma di cristallizzazione prima che lo stesso Eden lo presenti ai delegati delle docici Potenze. E' quin di ozioso riferire le congetture dei giornali di Londra. Interessante come sintomo delle correnti e controcorrenti che influiscono sul- le relazioni internazioni è, però, la Jrivelazione dei retroscena delle trattative anglo-francesi che hanno condotto alla formulazione della lis"ta degli invitati. Si ricorda come la Francia, accecata dal suo incurabile antifascismo, volesse organizzare una conferenza mediterranea..; senza l'Italia. Orbene è merito del Primo Ministro britannico Neville Chamberlain di avere gridato lo « alto là » prima che le consultazioni si avviassero verso una china cosi pericolosa. Il primo ministro, il quale certo ha sempre presente l'amichevole replica data dal Duce al suo messaggio, ha fatto sapere che l'esclusione dell'Italia non poteva essere approvata dal governo britannico in nessun caso. Non si sa cosa abbia risposto o fors'anche minacciato la' Francia, ma sembra certo che l'inclusione della Russia sovietica è stata concessa dall'In ghilterra quale contentino,' in cam bio di cui però Parigi ha dovuto accettare la proposta, pure britannica, di invitare alla conferen za anche la Germania. Ma il senso pratico non è il forte di una certa diplomazia. L'Inghilterra, come abbiamo rilevato altre volte nei giorni scorsi, sembra decisa a voler trasformare gl'intenti negativi della Francia in qualche cosa di costruttivo e di permanente; ed è in previsione di un tentativo di questo genere che alcuni scrittori londinesi continuano a parlare della possibilità di un Patto Mediterraneo o addirittura di un'iniziativa inglese (se là conferenza non diventerà arena di tafferugli) per l'abolizione universale dei sommergibili. Siamo, come si vede, nel campo delle illusioni, perchè tra i fautori del sommergibile quale arma di guerra più entusiastico di tutti è lo Stato Maggiore navale francese, amico e collaboratore del'o Stato Maggiore britannico. Altre possibilità non sarebbero, tuttavia, precluse alla conferenza, e a questo riguardo merita rilievo l'augurio espresso oggi dal collaboratore diplomatico della Morning Post, che non solo l'Inghilterra ma anche altre Nazioni man. dino a Nyon i loro ministri deji e'esteri, «nel qual caso — dice i! i giornale — potrebbero aver luogo a]degli incontri oltremodo r.tere-lsanti ». L'organo conservatore ri corda che Eden non si è ancore mai incontrato col conte Ciano ìd esprime la persuasione che dei contatti personali fra i due Ministri degli Esteri si rivelercDbero utilissimi per entrambi. Una nota inglese a Franco Si apprende ora che il Governo britannico ha inviato al Governo del gen. Franco, stasera, una nota di protesta per la cattura della nave-cisterna inglese Burlington da parte di un incrociatore nazionale avvenuta il giorno 2 settem bre. Secondo la versione londinese, l'incidente si è cosi svolto. Il Burlington, carico di petrolio, proveniva da Batum ed era diretti a Cartagena. L'incrociatore nazio nalista avrebbe fermata la nave in vicinanza della Sicilia, e l'avreb be costretta a recarsi a Palma di Maiorca, dove il carico sarebbe stato confiscato da quelle autorità nazionali. L'aspetto curioso di questo inci dente è che la nave in questione appartiene a upa società armato riale che non possiede alcun altro battello e che è proprietà del gre co Vassaliu, proprietario di tre altre simili società armatoriali, eia scuna delle quali ha una « flotta » di una sola nave. Tutti questi vascelli, fino al mese scorso, batte vano bandiera greca. Il Vassaliu ha preso come direttore della compagnia un cipriota (suddito britannico), gli ha regalato un'azio nei di ciascuna società del valore di cento lire, lo ha reso in tal modo comproprietario delle navi, ( cosi ha potuto far registrare que ste ultime in un porto inglese. Tut ti i battelli del Vassaliu esercitano 11 commercio tra la Russia sovietica e la Spagna valenzana, ma godono, grazie alla nuova bandiera, la protezione della flotta bri tannica. Ciò non ha impedito-che il Burlington e il Woodford, Romford e Vllfard prima, facesse ro degli spiacevoli incontri nel Mediterraneo. La nota odierna è la sesta trasmessa al generale Franco negli ul timi tempi. Ma fino a questo momento, il generale non ha risposto a nessuna di esse. Vice Come il passo è giudicato negli ambienti politici tedeschi Berlino, 6 notte. La nota trasmessa dalla rappre sentanza diplomatica dell'U.R.S.S. in Roma al Ministero degli Affari Esteri in merito ad una inesistente responsabilità dell'Italia per il siluramento di due navi sovietiche nel Mediterraneo è in questi circoli politici giudicata assurda e inaudita. Data l'ora tarda in cui la notizia è giunta nella capitale del J Reich, mancano commenti di stampa; tuttavia negli ambienti politici trova grande rilievo e"perfetta concordanza la giusta risposta fornita dal Ministro conte Ciano al rappresentante diplomatico sovietico. a La conferenza di Nyon ! o Larvato riconoscimento della belligeranza di Franco Parigi, 6 notte. L'estensione a dodici Stati del diritto di intervenire alla Conferenza per la sicurezza della navigazione in Mediterraneo non dà luogo qui a. impressioni precise. Il pubblico si è reso conto che le aggiunte fatte all'elenco primitivo erano inevitabili, l'Italia non avendo interesse a recarsi alla conferenza senza la Germariia e la Francia non avendo voglia di recarvisi senza la Russia. Può darsi che la' nuova formula giovi alla causa dei rossi, ma può anche darsi che essa giovi alla causa dei bianchi. Un rilievo che si impone è che l'eliminazione simultanea di Valencia e di Salamanca, costituisce un primo larvato riconoscimento di Franco da parte dei Governi di Londra e di Parigi. Il riconoscimento sarebbe stato senza dubbio più chiaro se, invece di vedersi esclusi, i due Governi fossero stati ammessi insieme a partecipare ai lavori; ma nella realtà delle cose la. differenza fra le due procedure è meno grande di quello che non sembri, e del resto non è detto che in un secondo tempo entrambi i Governi non verranno citati' a comparire dinanzi alla conferenza. L'importante, è elle rossi e bianchi siano finalmente trattati sul piede di parità e- che cessi di aver corso la pregiudiziale legittimistica sulla quale finora Valencia e Mosca hanno speculato per gabbare le democrazie occidentali. Quando Negrin vedrà che la sua voce è bandita dall'aula dei dibattimenti, non altrimenti di quella del rappresentante della parte avversaria, egli si renderà forse conto che la situazione non è più quella del luglio o del novembre 1936 e che è ormai inutile chiedere a Mosca e a Parigi la luna. Secondo alcuni, del resto, a Valencia la coscienza di questo cambia- mento avrebbe già fatto molta strada; e cosi si spiegherebbero i sondaggi che da varie parti han-; no luogo circa la possibilità di ri-jchiamare in Spagna la Monarchia, ; richiamo che, nella mente dei prò-1 motori, come in quella del loro al-|ti patroni franco-inglesi, .dovreb-1 be avere per scopo di prevenire la formazione in Spagna di uno Stato di tipo fascista, tagliando a Franco l'erba sotto i piedi e frustrando il Paese del frutto della vittoria duramente conquistata. La sicurezza della navigazione dovrebbe venire organizzata indipendentemente da ogni polemica su precedenti concreti. Tale procedura avrebbe fra l'altro il vantaggio di evitare il pericolo che Roma, dal canto suo, produca incartamenti schiaccianti per altre potenze. Ma quando gli accordi saranno stati presi, bisognerà pure ottenere il collaudo da parte di Valencia e di Salamanca. E qui incomincierà il difficile, sia che si ammettano i due governi alla sbarra, sia che si lascino fuori dal pretorio. L'« Oeuvre », delusa dall'estensione della conferenza di Nyon a dodici Stati, prevede che la Francia, che sperava di isolare l'Italia, finirà col trovarsi sola con la Rus- sia a difendere Valencia, mentre Italia e Germania non dureranno fatica a mettere dalla loro Bulgaria, Albania, Jugoslavia e Ro mania, e si vedranno la Grecia, la Turchia e l'Egitto oscillare indeCise facendo con- la loro inerzia crollare la bilancia da un lato o dall'altro, secondo i casi. Praticamente, a giudizio dell'organo massonico, l'Inghilterra arbitrerà la lite. Ma l'i Humanité », sicura che tale arbitrato riuscirà più favorevole a Salamanca che non a Valencia, lancia già contro la Conferenza i propri anatemi, cui gli altri organi di sinistra fanno eco con dubbi e commenti malevoli. L'ufficioso « Temps », edotto della necessità di non malmenare troppo l'Italia per non urtare Londra, fa appello al dovere di unione delle Nazioni europee minacciate dal tramonto dell'influenza occidentale in Estremo Oriente, augurandosi che Mussolini e Hitler ne tengano conto nel prossimo incontro, e cita la conquista dell'Etiopia fra le realtà che ormai non si possono discutere. Ciò non toglie che ogni giorno convogli di volontari passino in Spagna per la via di Carcassona, risalendo l'alta valle dell'Ande e valicando il confine in barba alle raccomandazioni di Eden. Concetto Pettinato