IL VICERE' A KEREN

IL VICERE' A KEREN IL VICERE' A KEREN Carovane che compiono 300 chilometri per venire a rinnovare i loro sentimenti di devozione Keren, 6 mattino. L'odierna sosta del Vicere a Keren riveste una primaria importanza per il carattere politico della regione, la cui popolazione, m altissima percentuale mussulmana, ha dato dall'inizio della nostra occupazione in poi coraggiose e. ottime masse di combattenti alle nostre truppe coloniali. Nel vastissimo territorio tra le ventisette tribù che lo popolano, di cui ben ventuno di religione mussulmana, due di convertiti al cattolicesimo e le rimanenti in maggioranza copte, moltissimi sono i graduati e gli ascari reduci dalle nostre campagne d'Africa, da Adua sino all'ultima guerra italo-etiopica. Dal lato industriale la regione Keren si presta ottimamente all'agricoltura ed alia pastorizia. L'esportazione delle pelli dei capretti registra un movimento medio annuo di 400 mila, pezzi verso i mercati dell'America settentrionale per un importo di 50 mila dollari. Essendo stato informato cne rappresentanti delle varie- tri du si trovano in viaggio provenienti taluni anche da trecento chilometri di distanza, per rinnovare con la loro presenza i sentimenti ai devozione della popolazione verso l'Italia, il Viceré decideva di sostare a Cheren un giorno più del previsto e, stamane, le fedelissime genti della popolosa regione si sono adunate nello stadio locale in fortissimo numero, per sfilare dinanzi al Maresciallo Graziani, acclamando fervidamente all'Italia, al Re e al Duce, il decano dei capi indigeni ha letto quindi un elevato indirizzo, esponendo il profondo orgoglio delle popolazioni, di appartenere cioè alla forte e amata, temuta e rispettata Italia. Dal canto suo, il capo delle tribù mussulmane ha riaffermato i sentimenti di affetto e devozione all'Italia, maestra di illustre civiltà, giurando che, ove il Duce protettore dei popoli islamiti e invitto Condottiero lo avesse chiesto nel nome del Ke Imperatore, tutte le popolazioni mussulmane dell'Impero si sareobero ancora strette intorno aua bandiera d'Italia per condurla là dove l'avrebbe chiamata il diritto della sua civiltà e la volontà ai Dio. II discorso ha suscitato vivissime acclamazioni dei mussulmani, esaltanti il nome e la potenza del Duce. Il .Vicere ha quindi rivolto alle popolazioni un discorso, rilevando che se l'Eritrea è ormai. avviata ad un progresso fiorente che assicura pace e benessere alle sue genti questo è per ricompensarla dei contributi da essa dati alle nostre campagne militari e per le numerose prove della sua devozione. L'Italia fascista, ha affermato il Maresciallo, non dimentica mai nè i suoi amici nè i suoi nemici. Il Vicere ha esortato le tribù della regione a lavorare e vivere fiduciosamente. Ha concluso il suo dire con un caloroso encomio all'opera del Governatore De Feo, invitando le popolazioni a seguirlo fiduciose e disciplinate. La grandiosa adunata si è sciolta con il saluto al Re e Imperatore e al Duce, Fondatore dell'Impero. Il Vicere si recava quindi a visitare il luogo ove sorgerà la diga sul torrente Anseba, c}ie alimenterà un bacino di raccolta capace di cinquanta milioni di metri cubi e permetterà lo sfruttamento di una centrale idroelettrica. Nel pomeriggio, il Maresciallo visitava la chiesa cattolica di rito copto, ove assisteva alla celebrazione della Messa e successivamente 1' Orfanotrotio delle Suore di Sant'Anna, la scuola arti e mestieri, i mercati indigeni, le scuole italiane e inlme il deposito dell'industria delle pelli di capretto, ovunque suscitanao fervide dimostrazioni di patriottismo. La Principessa di Piemonte visita le opere del Breuil Aosta, 6 mattino. La Principessa Maria di Piemonte, accompagnata dal gentiluomo di Corte conte Bossi Pucci, si è recata stamane al Breuil per visitare le opere .compiute per la valorizzazione della ^ vallata del Cervino. Raggiunto con la teleferica Pian Maison, la Principessa, seguita dal colonnello Lombardi comandante della Scuola militare di alpinismo, dal maggiore Bellani comandante il battaglione « Duca degli Abruzzi » e dal direttore dell'Ufficio turistico del Cervino, si recava al rifugio « Principe di Piemonte », situato a 3350 metri, sul quale campeggia la grande scritta « Dux » murata sulla parete dell'edificio. Le. gatasi poi in cordata con gli ufficiali della Scuola di alpinismo, la Principessa effettuava la traversata del Plateau Rosa, giungendo in condizioni freschissime al colle delle Cime Bianche. Di qui discendeva nel pomeriggio, e alle grange la Suichc Sua Altezza Reale si fermava per vedere una baita dove i montanari stavano lavorando la produzione della fontina. La Principessa si è vivamente interessata alla confezione di questo tipico formaggio valdostano, ed anche alle condizioni e alle necessità dei valligiani. Giunta al Breuil l'augusta Principessa è stata fatta segno a manifestazioni di entusiasmo da parte dei valligiani, guide alpine e villeggianti, manifestazioni che si sono rinnovate con eguale intensità a Valtournanche e lungo tutta la vallata del Marmore. Lo storico carosello e la corsa dei rioni a Cairo Montenotte Cairo Montenotte, 6 mattino. Si sono svolti l'ormai tradizionale carosello storico e la corsa dei Rioni che annualmente si svol gono a Cairo Montenotte, per rievocare un particolare momento della storia locale. Nonostante la giornata piovosa, circa 15 mila persone sono qui convenute per assistere con le autorità al rivissuto episodio cairese di Corradino di Svevia. Alle ore 16 ha avuto luogj la storica sfilata, con un folto stuolo di personaggi tutti in eleganti costumi dell'epoca. Molto ammirati sono stati, oltre il Corradino, il marchese Manfredo e la marchesa sua consorte. A! termine del carosello, sempre agli ordini del « capitano » della festa, ha avuto luogo la corsa dei cavalli, disputata su quattro batterie ed una finale dai rappresentanti di dieci rioni di Cairo. Nella gara decisiva si assisteva a fasi elettrizzanti, sorte dal duello fra Bragno e Porta Sottana. Ecco hi classifica finale: 1. Bragno, funtino Audano, su «Zaffiro»; 2. Porta Sottana, fantino Giavena, a mezza lunghezza; 3. Porta Soprar.a, fantino Rizzo, a 20 metri; i. San Giuseppe: