Le agitazioni di masse riprendono largamente in Francia

Le agitazioni di masse riprendono largamente in FranciaLe agitazioni di masse riprendono largamente in Francia La parola di Mosca ordina una nuova ondata di scioperi Parigi, 2 notte. Dopo una settimana di lunghi e difficili negoziati, e malgrado tutti gli sforzi di conciliazione tentati dalle autorità locali, gli operai fornai di S. Nazaire hanno deciso uno sciopero generale che è cominciato stamane. L'attuale conflitto sarebbe stato originato da un malinteso circa la convenzione collettiva conclusa l'anno scorso. Allora i padroni fornai avevano concesso agli operai larghi vantaggi, applicando inoltre per un certo tempo, la legge delle quaranta ore senza attendere che fosse decretata. Oggi gli operai reclamano nuovamente le quaranta ore. Lo sciopero ha colpito non soltanto S. Nazaire, ma tutte le zone circostanti. Le autorità, peraltro, affermano di avere preso le opportune disposizioni, affinchè la popolazione non venga a soffrire in conseguenza dello sciopero. Tutti i padroni hanno continuato a tenere aperti i forni e duecento panettieri militari concentrati a Nantes da sabato, sono giunti stamane a S. Nazaire, da dove sono stati ripartiti in tutte le località. D'altra parte i forni delle cooperative di S. Nazaire sono stati messi a disposizione dei Sindacati operai, che contribuiranno al rifornimento del pane alla popolazione. Una nave fermata A Marsiglia, al momento della partenza del piroscafo Governatore generale Jonnart. per una crociera di cui Aiaccio era il primo scalo, i marinai si sono messi in sciopero e hanno occupato la nave poiché la Compagnia rifiutava di pagare loro l'indennità da essi richiesta. Sono stati aperti negoziati, ed in attesa della conclusione di essi, i marittimi hanno accettato di partire oggi alle 16. Da numerosi elementi si può scorgere che i comunisti stanno preparando una nuova ondata di scioperi. A Wattrelos uno sciopero durava da parecchie settimane: 450 operai avevano abbandonato il lavoro per protestare contro il licenziamento di un certo numero di compagni; si voleva tentare di sferrare un movimento di solidarietà appoggiandolo su una rivendicazione concreta: una domanda di aumento di salari. Una volta diffusosi nella regione del nord, il movimento avrebbe dovuto diventare generale. Fu allora che il comunista Delobelle, segretario della federazione dell'industria tessile, scrisse sull'Humanitc e sul Populaire quel famoso articolo che la settimana scorsa la stampa sottolineò senza scoprire la manovra che esso nascondeva. « I viveri sono aumentati del 50 per cento — diceva in sostanza Delobelle — ed il governo di fronte popolare si lascia manovrare dagli speculatori ». Tradotta in linguaggio chiaro, la conclusione era semplice: fate lo sciopero per riaggiustare i vostri salari. Ma l'assemblea dei delegati, convocata per iniziativa dei comunisti, ha respinto, ad enorme maggioranza, lo sciopero. Nella « Ceka » di Parigi Intanto Mosca intensifica la sua azione in Francia e Stalin sta, per ogni buon fine, epurando la «Ceka» di Parigi. Il dottor Beletzki che occupava ufficialmente il posto di capo della sezione dell'industria pesante della rappresentanza commerciale dell'U.R.S.S. in Francia, ma che di fatto era uno dei rappresentanti di Eyof in questo paese, è stato richiamato a Mosca. Il suo aggiunto Grozovski è stato pu re chiamato a Mosca. E' da ricordare che nello scorso giugno la rappresentanza commerciale dei sovieti è stata decapitata dei suoi due capi e che il suo direttore Zaperman, rendendosi probabilmente conto di quello che lo aspettava a Mosca, ha preferito diventare un « emigrato » piuttosto che rimpatriare Oggi poi sono giunti a Parigi i 185 soldati che costituiscono la « troupe » di' canto e danza dell'esercito russo. La nave sovietica «Smolny» è stata destinata espressamente al trasporto di questi 1R5 esecutori, accompagnati da un professore del Conservatorio di Mosca, Alexandroff, nonché dal personale tecnico. Inutile aggiungere che i 185 soldati sovietici sono stati oggetto di calorose accoglienze da parte dei comunisti, al loro arrivo alla stazione di San Lazzaro, senza volere far dévia re sul piano politico l'arrivo di |una delegazione, la cui venuta in occasione dell'esposizione andrebbe considerata esclusivamente come artistica, non è permesso di tacere che i cantanti e i ballerini russi si sono visti precedentemetfte rifiutare il soggiorno a BrusBelle, Londra e Stoccolma ove lì divieto di dimora fu formale, temendosi che sotto l'etichetta di una manifestazione artistica la compagnia corale inviata da Mosca si comportasse come: un gruppo più o meno camuffato di propagandisti russi. Nuova seduta tempestosissima degli azionisti della Banca belga Brusselle, 2 notte. Mai assemblea azionaria della Banca nazionale del Belgio è stata cosi movimentata come quella di oggi. Difatti gli incidenti sono seguiti agli incidenti, e se a volte i tafferugli non si sono trasformati in veri pugilati, lo si deve in gran parte ai rapido intervento degli uscieri e agli azionisti della maggioranza che hanno subito, come tante vittime rassegnate, senza mai reagire, le accuse precise dell'opposizione. La giornata odierna era infatti" campale per Degrelle, che ha portato un attacco a fondo al governatore della Banca nazionale Frank, dimostrando con un discorso preciso e con prove alla mano che, contrariamente alle assicurazioni del suo rivale, la Banca nazionale era stata compromessa nello scandalo dell'olandese Barmat per la compiacenza del signor Frank. Va subito detto che la Banca nazionale perdette nella, banca diretta da Barmat la bagattella di 35 milioni di franchi, che il Frank ha affermato esser stati in gran parte ricuperati coi titoli Wiederaufbau bloccati in Germania. Degrelle, smantellando la molle difesa dei suoi avversari, ha in una lucida esposizione dei fatti dimostrato che Barmat fu introdotto nella Banca nazionale belga dal socialista Anseele, ex-ministro, e che con con la compiacenza del sig. Frank riuscì a far scontare 40 tratte falsificate dallo stesso Barmat e presentate dalla banca che dirigeva, cioè la « Godzieber e Pensò », il cui capitale di 50 milioni era del tutto fittizio. Ad onta che la Banca nazionale e il suo governatore conoscessero tale capitale per fittizio e la personalità losca dell'avventuriero internazionale Barmat, la banca perdeva così numerosi milioni. La riunione del mattino terminava cosi con un grosso incidente, avendo il senatore Van Dieren consigliato con parole violente a Frank di dimettersi per salvare almeno all'estero il buon nome dell'istituto di emissione belga. Molti azioni sti attorniavano allora Frank minacciandolo coi pugni e insultandolo. La seduta del pomeriggio non è stata più calma, tanto che, dopo che Frank ebbe cercato di giustificare le somme illecitamente sottratte sotto forma di dividendi dal personale direttivo della banca nuovi incidenti scoppiavano. Si parlava quindi anche delle somme percepite dal signor Van Zeeland, quando già faceva parte del governo. Infine venivano votate due mozioni presentate da Degrelle tendenti a obbligare il governatore e il personale direttivo della banca a rassegnare le dimissioni. Giovandosi di una maggioranza subordinata, Frank otteneva che le mozioni fossero respinte, ma ciò non toglie che l'opinione pubblica belga commenti con viva emozione il dibattito odierno e la strana compiacenza di Frank nel caso Barmat, tanto che si danno come certe, negli ambienti d'abitudine bene informati, prossime le sue di missioni. La settimana prossima questa faccenda sarà esaminata dal go verno, e Van Zeeland, che è anche egli più o meno compromesso nel lo scandalo Barmat, cercherà di giustificarsi; ma il capo del gover no, checché si dica, vede la sua posizione di giorno in giorno più scossa, tanto che la crisi evitata l'altro giorno di poco, non potrà che realizzarsi, si afferma negli ambienti politici, anche se il governo riuscirà a ottenere un voto di fiducia alla Camera convocata per martedì prossimo. Spaventose fine di un arabo ghermito da un coccodrillo Parigi, 2 notte. Si apprende dal Cairo che una orribile tragedia è accaduta a Dongola, città del Sudan, sul Nilo bianco. Un giovane, afferrato da un coccodrillo, si dibattè durante dieci ore sotto gli occhi della popolazione, prima di essere trascinato in fondo al fiume dalla fieia. I coccodrilli si fanno sempre più rari ne] Nilo. Passati i grandi sbarramenti e le calai atte uor. se ne scoprono, per cosi dire, mai. Tuttavia, nel periodo di mena, i coccodrilli lasciano le grandi paludi e i laghi dell'Africa centra'.c per cacciare sul paese inondatu ed e probabilmente uno di questi che afferrò par le gambe, sulle rive del fiume, un giovane arabo del villaggio di El Danaimy, presso Dongola. Tenendo la sua preda solidamente con le mascelle chiuse, il coccodrillo si stese su un banco di sabbia separato dal villaggio da un bracc'o di fiume di un centinaio di metri di larghezza. Cria rimase immobile in pieno scie, malgrado le grida dei villici attirati dalle urla delia viitiniavDu: rarite ore ed ore il disgraziato si dibattè tentando invano di fare aprire l'enorme morsa che gli paralizzava le gambe. I villici non avevano nè armi nè battelli per attraversare il fiume e la distanza non permetteva loro neppure di scagliare pietre. La polizia dal distretto giunse dopo un viaggio di una quarantina di chilometri e apri il fuoco sulìa bestiaccia. Disgraziatamente il coccodrillo non rimase che ferito e davanti ai villici piedi dì orrore, si precipitò nel fiume trascinando seco il giovane arabo. g

Persone citate: Degrelle, Stalin, Van Dieren, Van Zeeland