Migliaia di rossi accerchiati tra le montagne asturiane di Riccardo Forte

Migliaia di rossi accerchiati tra le montagne asturiane Migliaia di rossi accerchiati tra le montagne asturiane Il massiccio di Picco Europa aggirato = Mille mili= ziani si arrendono con gli ufficiali, mentre tremila vengono fatti prigionieri = Ingente bottino di guerra (Da uno dei nostri inviati) IBilbao 2 notte. L'avanzata oltre Bantander contìnua. Ieri i navarresi della sesta e sessantunesima brigata hanno compiuto la più bella marcia seguita all'occupazione di Santander. In sei giorni i nazionali sono giunti fino al villaggio di Pimiango, sulla costa Cantabrica, e si trovano così a 85 chilometri da Santander, e a 119 da Gijon. Nelle ultime quarantott'ore i navarresi hanno occupato, come è noto, l'importante cittadina di San Vicente de la Barquerà, e circa venti villaggi e sono penetrati per la montagna nella provincia delle Asturie, in cui hanno preso la borgata di Panes e i paeselli di Villanueva, Colombres, Unquera e Pimiango. La grande barriera La manovra è stata compiuta da tre colonne, che hanno fatto marce fino a quindici chilometri in un giorno, vicenda la non forte resistenza locale, ma soprattutto le asperità crescenti del terreno Dalla provincia di Santander, i nazionali sono entrati per strette gole in quella delle Asturie, senza dubbio la più accidentata di tutta la Spagna, dove il paesaggio increspa subito di massicci che raggiungono, col Picco Europa, i 2639 metri di altezza. Stamane le truppe navarresi, che hanno ripreso l'avanzata lungo i sentieri montani parallela mente alla costa, avevano raggiunto i rifugi alpini della Società delle miniere asturiane; tali ri fugi sono situati a circa 2000 metri di altitudine, a poca distanza dalle creste del Picco, già in parte dominate. Questo grosso bastione, che signoreggia tutto l'acrocoro della Spagna settentrionale, è la grande barriera dietro cui i battaglioni asturiani tenterebbero, secondo notizie che giungono dal campo nemico, un'ostinata resi stenza. Sebbene i nazionali siano entrati nelle Asturie per una profondità di circa sei chilometri nel settore litoraneo, il vero e proprio confine della regione asturiana è il Picco Europa. Però questo ostacolo può essere aggirato. L'occupazione dell'alpestre vii laggio di La Hermida, dove partono le strade per Potes, al sud, e Panes, al nord, ha permesso ai na zionali di gettare una colonna sul versante opposto, cioè quello settentrtonale del massiccio che prende il nome del Picco Europa, nella parte, è vero, meno alta di tale massiccio. I nazionali sono cesi sboccati nella vallata asturia na dei fiumi Gares e Deva, che si apre fra le creste di Picco Europa e il mare. Scendendo poi da Panes fino al mare, la colonna nazionale si è congiunta all'altra che, avanzando lungo il mare, aveva occupato Unquer. Questa colonna si è spostata oggi più innanzi, attestandosi in, serata a una quin dicina di chilometri dalla cittadi na asturiana di Llanes. La « Sacca » di Potes La scalata delle prime montagne del Picco Europa e l'occupazione di La Hermida hanno portato anche ad un altro risultato, cioè quello di chiudere la strada ai numerosissimi contingenti asturiani e santederini che si erano rifugiati nella borgata di Potes e in una decina di villaggi circostanti. Tutta questa grande sacca di terreno virtualmente conquistato, comprenderebbe, secondo le prime notizie, parecchie migliaia di militi rossi. Mille circa di essi si sono presentati ieri agli avamposti nazionali, situati intorno a Potes. Tra essi vi era un battaglione intero che si è arreso con il comandante e gli ufficiali; altri tremila mt'Ziti sono siati rastrellati oggi e'TO°Z'» altri stanno per seguire la stessa sorte. Il bottino di guerra è importantissimo. Così un'altra parte di quell'esercito rosso del nord della Spagna, di cui una discreta porzione fu catturata dai Legionari e dagli spagnoli fra Torrelavega e Castro Urdiales, è venuta a cadere nelle mani dell'esercito nazionalista. Il successo militare di ieri c di oggi è senza- dubbio il più importante di queste giornate di marcia, apparentemente monotona, che ha seguito la presa di Santander. Riccardo Forte. IN TUTTI I VILLAGGI DEL FRONTE ASTURIANO man mano che procede l'avanzata dei nazionali la popolazione corro incontro alle truppe liberatrici acclamando a gran voce.

Persone citate: Deva, Hermida, Villanueva