Il focoso e solido Torino e l'enigmatica Juventus

Il focoso e solido Torino e l'enigmatica Juventus Rivista delle nnità del campionato Il focoso e solido Torino e l'enigmatica Juventus Ancora una domenica di attesa, che sarà utilizzata da tutte le squadre per una prova generale (sarebbe il caso di aggiungere: in costume) e poi il campionato calcistico riprenderà le successioni dei suoi settimanali caleidoscopi, con t soliti risultati regolari, le clamorose sorprese, le squadre fenomeno e quelle da battere. E' opportuno quindi dare qualche occhiata in giro per scoprire se esistono unità che durante la sosta estiva abbinilo subito un processo radicale di trasformazione con relativo incremento di potenza da poter sovvertire quella graduazione che ha rappresentato' negli ultimi tempi l'intelaiatura gerarchica della serie A. . Il Torino è sempre saldo Naturale che si cominci con le formazioni che ci sono più vicine: vale a dire con il Torino e la Juventus. Ad occhio e croce sembra che il Torino possa presentarsi all' imminente campionato abbastanza a cuor tranquillo. Le vicissitudini della compravendita non hanno raggiunto intensità sismiche: i granata hanno ceduto due elementi di primaria importanza — tra i quali uno era vicinissima a meritare il ruolo di « stella » — e hanno reintegrato tali perdite con due acquisti. In bilancio, sia aqli effetti finanziari che tecnici,'le « voci » Galli-D'Odorico c PratoNeri possono essere segnate in colonna, e i totali dovrebbero quadrare. Il Torino, nei riguardi del centro avanti, può aver perduto in eleganza ma ha forse acquistato in forza. Non si hanno ragioni per crear re che Neri valga meno di Prato; il luminoso passato di valido « azzurro » che vanta l'ex-fiorentino dovrebbe rassicurare. Scorrendo le liste di trasferimento si ncta pure come la società granata abbia perduto di forza, per vendite dirette o per semplice messa in libertà, , altri svariati giocatori che pure contavano abbastanza, sia pure quali rincalzi. Per qualcuno, come Janni, la partenza può portare a nostalgiche considerazioni di valore sentimentale; altri avrebbero potuto ancora essere in qualche maniera utilizzati. Parecchie di tali partenze sono state controbilanciate da altrettanti arrivi: così alla cessione di uomini quali Zanello, Sudati, Azzimonti fa riscontro l'ingaggio di Rcssetti, Citterio, Ferrerò, D'Acunto, Pellegrino. Elementi che possono sempre valere o per classe ed esperienza o per le indiscutibili possibilità di miglioramento possedute. Una partenza che i granata debbono registrare in pura perdita è quella di Silano; ma qui si è trattato dì partenza volontaria, imposta al giocatore da ccntingenze di stretto carattere famigliare. Chi però ricorda il Silano all'apice della sua carriera non può fare a meno di pensare che difficilmente il Torino potrà con vantaggio risolvere- il problema della sua successione all'ala sinistra. Considerando tutto, si deve ritenere la compagine granata affatto indebclita dalle variazioni avvenute nel suo ruolino. Lo stesso brillantissimo risultato della sua prima uscita ufficiale viene a suffragare l'asserto: il 4-0 di Bergamo è ammonitore. L'incognita juventina Occorre andare assai guardinghi nell'esprimere un pronostico riguardante il futuro comportamento in campionato della Juventus. La squadra bianco-nera nel¬ l'ultima stagione ha mostrato di soffrire allarmanti aritmie di rendimento, tra reparto e reparto. Ferrigna in difesa, meritevole di rispetto nella mediana, zoppa e disarticolata all'attacco, per quanto i risultati numerici della segna tura complessiva nel corso del torneo potrebbero asserire il contrario. I dirigenti juventini si sono trovati a risolvere un ben ponderoso problema : dare un altro assestamento al reparto, prescrivergli una cura ricostituente basata sull' innesto di nuovi vigorosi elementi. I punti di minore resistenza dell'insieme erano stati individuali sullcali: si è cercato di ovviare l'inconveniente ingaggiando nuovi giocatori, ac contentandosi di seguire un prò grammo medio, nell'impossibilità di realizzare quello massimo. Per l'ala sinistra la direzione bianconera aveva messo gli occhi su Colaussi, il giocatore che fra tutti gli estremi sinistri italiani vanta la classe meno lontana in anni-luce da quella che possedeva il suo predecessore in nazionale, Orsi. Per ragioni ormai conosciute, la Juventus non ha potuto avere il triestino: allora si è dovuta contentare di quanto ha trovato disponibile sul mercato. L'anno scorso il reparto è stato anche angustiato dal misterioso fenomeno Scaglioni. Qui si crede di aver ovviato l'inconveniente: cessione al Milan del giocatore che aveva disilluso e ingaggio di un altro che sembra dare affidamento. Questi i provvedimenti radicali bianco-neri. Se ne è avuti poi altri di contorno: la segreteria di via Bogino ha sfollato i suoi registri, molte mezze figure sono state lasciate in libertà. Di partenze importanti si può solo sottolineare quella di Bertolini, che è ancora libero sul mercato. Altri hanno seguito la sua sorte; così il terzino Santagostino. L'ala destra Neri è tornata al Livorno, da dove era venuta quale prestito; la Bari ha prelevato dalla tribù bianco-nera l'altra ala destra Cason, l'estremo sinistro Due e il centravanti Vaschetta. La contropartita degli arrivi reca: l'ala destra De Fiuppis, già valorizzata dal Bologna, le ali sinistre Bellini e Bergonzini, di cui la prima, nel ruolo, è una reincarnazione; della seconda non si può ancora valutare con assoluta precisione l'abilità. Ottimi «cquisti: Tornasi, per il molto che ancora può servire, il centro mediano Di Cuonzo, già del Novara, e il centravanti Chiavacci, proveniente dal Piombino, per il moltissimo che promettono. Fermo restando — anche dopo l'avventura a lieto fine di Rava — lo schieramento arretrato, l'avantreno della macchina juventina permane sempre un enigma: specie nei riflessi delle soddisfacenti ma non ancora del tutto sicure condizioni di Borei II. In altre parole occorre riconoscere che Rosetta non deve scegliersi altre preoccupazioni: ha una squadra che può fare indifferentemente scintille o... latte, tanto per adoperare icastiche immagini care ai tifosi, a seconda di come tutti gli ingranaggi del macchinismo si metteranno a ruotare e a ingranare. La nuova Juventus è nebulosa ahe ancora non rivela le sue caratteristiche, amorfa e fioca galassia che può magari all'improvviso denunciare forma e luce. Rosetta ha in mano materiale passibile di essere plasmato. Una squadra che potrebbe dire qualche autorevole parola nel torneo che s'inizia; purché la sua rinnovata voce non debba risultare troppo roca.t Umberto Maggioli NERI TOMASI

Luoghi citati: Bergamo, Torino