I nazionali si attestano sul Nansa a sei chilometri dalle Asturie

I nazionali si attestano sul Nansa a sei chilometri dalle Asturie I nazionali si attestano sul Nansa a sei chilometri dalle Asturie S. Vicente de La Barquera occupata e sorpassata - La colonna motorizzata si ricollega con la brigata di Navarra, formando un fronte unico (Da uno dei nostri inviati) Santander, 31 notte. L'esercito nazionale sta per addentare le Asturie. Le due colonne alle quali è affidato il compito di investire la. nuova provinciadell'oriente, sì sono attestate sulle rive del Nansa, a sei chilometri dai confini della terra del carbone. Gli ultimi dieci chilometri del letto del Nansa, povero fiume alido, ch,e aggira e lambisce il colle dell'Escitelo ieri conquistato, corrono con andamento quasi parallelo ai confini asturiani. Il fiume costituisce perciò un'ottima base di partenza per un'eventuale ozio ne a fondo verso la nuova méta. Il suo greto, incassato fra profon de rive, offre un'ottima difesa naturale per le truppe che vogliano radunarsi, riordinarsi, disporsi per la nuova fase della battaglia. Questa mattina, nelle prime ore.-Jn avanguardie della colonna motorizzata, quella che avanzava lungo una direttrice interna, ginn gevano dunque presso il corso del Nansa e ne discendevano il corso in perlustrazione, fino al piccolo porto di Unquera Bostelo, ove quel fìnmicello sfocia nel mar Cantabrico, e dove, avendo opportunamente dislocate pattuglie di contatto lungo il percorso, atten devano l'arrivo della brigata di Navarra, che, come è noto, marciava lungo la costa. Prima di mezzogiorno tutta la colonna di Navarra e il grosso della colonna motorizzata avevano raggiunto il Nansa, c i contatti erano solida mente stabiliti. La marcia delle due colonne nazionali è' stata, come risulta evidente, notevolmente accelerata in seguito all'abile sfruttamento del successo riportato ieri, con la caduta di colle Escudo. La linea del fronte si trova oggi, nei suoi punti più avanzati, a 7-5 chilometri di strada oltre Santander. Notevole è stata, nel corso della giornata [odierna, l'occupazione della fio! rotte cittadina marittima di S. [Vicente de la Barquera, che con iil suo porto ben attrezzato rappresenta- uno dei più frequentati rììfugi per le imbarcazioni di minoI re tonnellaggio. Non bisogna pensare che la marcia d'Ile colonne nazionali sia stata facile, perchè veloce. L'avversario batte in ritirata, è vero, e rifiuta il combattimento, ma moltiplica le insidie e le imboscate. Nei soli diciotto chilometri che separano Cabezon de La Sai da S. Vicente de la Barquera, i reparti del Genio nazionale hanno dovuto tie.ttare passerelle e talvolta ricostruire interi tratti di strada, per superare le voragini aperte dalle mine degli asturiani, che avevano interrotto in ben undici punti il percorso delle truppe nazionali. I minatori asturiani avevano. infine, anche tentato di ostruire illpassaggio, facendo saltare con la dinamite un immenso contrafforte roccioso del Colle dcll'Escudo, che sovrasta con i suoi sessanta metri a picco la strada litoranea. Ma il lavoro dei minatori deve es sere stato assai affrettato, poiché, le mine, evidentemente mal cai| colate e mal distribuite, non hanno provocato il franamento del masso, ma lo hanno solamente sforacchiato qua e là, ingombrando la via solo con pochi detriti, che poterono esser rapidamente sgom berati. Inoltre pattuglie di miliziani, o'! rimaste staccate dal grosso dei reparti in fuga, o lasciate a bella posta per ritardare l'avanzata nazionale, acquattate nelle forre o dietro gli speroni della roccia, han-' no disturbato con frequenti raffi-\ [che di fucileria e con lo mitragliatrici i reparti nazionali. Speciali pattuglie di esplorazione sono state distaccate, per to-\ glicre ogni insidia al grosso delle, colonne avanzanti. Sono cosi ca ..»....™....duU prigionieri dueccntocmqnanta miliziani rossi. , L'investimento delle Asturie éVdunque, assai prossimo. Non è da-,ito, frattanto, di sapere quale tat- ■ tica adotterà il Comando naziona-' '.le per l'azione decisiva su Gijon, né da quale lato verrà sferrata lu-, offensiva. Certo si e che il calva- no di Oviedo è alle sue ultime ore, le che sul molo di Gijon, l'ultimo porto rosso del Mar Cantabrico. sventolerà fra breve il vessillo rosso e oro della Spagna nazionale. Sandro Sandri Debole assalto rosso respinto presso Granata San Jean de Luz, 31 notte La sconfitta di Santander e lai precaria posizione delle Asturie, hanno provocato il riaccendersi di quasi tutti i fronti della guerra di Spagna, dove i rossi cercano con sterili azioni di prendersi in qualche modo una rivincita. Mentre le forze nazionali stan- lno brillantemente respingendo sui fronte aragonese le orde di Miaja e di Pozas, anche il fronte di Granata ha avuto la sua giornata, ad opera di uno sfortunato tentativo da parte dei rossi, che dopo aver avanzato di sorpresa su alcune , centinaia di metri, hanno dovuto 'di attacco battere in precipitosa ritirata, sotto la pronta e forte reazione nazionale, che li ha respinti alle loro basi di partenza. Il settore di Granata è quindi tornato nuovamente tranquillo, e tutto fa supporre che le truppe madrilene abbiano abbandonata ogni velleità LA BATTAGLIA Di SANTANDER: LEGIONARI IN MARCIA SU AUTOCARRI S. E. BOCCHINI ricevuto al suo arrivo polizia del Reich Enrico a Berlino dal Capo della Himler4

Persone citate: Granata, Navarra, Oviedo, Pozas, Sandro Sandri

Luoghi citati: Berlino, Santander, Spagna